Presentato il candidato Mario Abbruzzese
La Lega per Europa
La Lega di Pomezia domenica 21 aprile ha aperto ufficialmente la campagna elettorale per le elezioni europee di giugno 2024 con un convegno presso l’Hotel Enea che ha visto la presenza di Mario Abbruzzese cha sarà candidato nella Lista della Lega nella circoscrizione dell’Italia Centrale.
Pomezia è stata una delle tappe del tour “L’Europa dei territori” che Abruzzese sta portando avanti per promuovere la sua candidatura alle elezioni europee.
“Pomezia - ha detto Mario Abbruzzese nel suo intervento - è una città con un polo economico importante e deve essere valorizzata su tutti i fronti. Il nostro impegno è quello di avvicinare sempre più L’Europa ai singoli territori, alle esigenze degli amministratori locali, a quelle dei cittadini e alle criticità che affliggono il tessuto imprenditoriale. Abbiamo il compito di tutelare chi quotidianamente produce ricchezza e rappresenta un’eccellenza territoriale.
Allo stesso tempo è fondamentale un occhio di riguardo verso i produttori agricoli, che lottano tutti i giorni contro lacci e lacciuoli di una burocrazia che ne contiene lo sviluppo e la crescita in nome di filosofie figlie della deriva ecologista e ambientale.
Sono convinto che dobbiamo voler bene al nostro pianeta e preservarlo per le generazioni future, ma è anche verso che il comparto agricolo non può essere messo in ginocchio da regole e normative che non rispecchiano le reali esigenze dei produttori”, ha concluso Abbruzzese.
Oltre a Mario Abbruzzese sono intervenuti: Luigi Lupo commissario politico Lega Pomezia, Giuseppe De Luca consigliere comunale della Lega Pomezia, Stefano Annesi, segretario politico Udc Pomezia, Oscar Tortosa, figura storica della politica regionale che in generale hanno toccato temi legati alla presenza dell’Italia nell’Unione Europea.
In sala erano presenti esponenti politici della Lega, ma anche di altri partiti della maggioranza e tanti simpatizzanti.
T.R.
Il 25 aprile del 1965 l’allora vicepresidente della Camera venne a Pomezia
Quel 25 aprile con Pertini
Il 25 aprile del 1965, l’allora vicepresidente della Camera dei Deputati, il socialista Sandro Pertini, venne a Pomezia per commemorare il ventennale della Liberazione dell’Italia dalle forze nazi-fasciste (25 aprile 1945). Sandro Pertini che era stato un grande protagonista della Resistenza fu invitato a Pomezia da un comitato antifascista presieduto da Antonio Casagrande e con vice Francesco Savoia che insieme a tutti i partiti democratici aveva organizzato in piazza Indipendenza la manifestazione.
“Gasagrande - mi ha raccontato Mario Savoia - era compaesano ed amico di Pertini, essendo nato anche lui a Stella San Giovanni provincia di Savona, ed era stato anche suo compagno di scuola. Insieme a Casagrande andammo a prendere Pertini a Roma con la mia auto, una 600 bianca. Pertini abitava in via della Stamperia nei pressi della fontana di Trevi”.
Pertini fu accolto in piazza da una vasta rappresentanza dei partiti democratici di Pomezia ed Ardea che allora faceva parte del Comune di Pomezia.
Alla fine di un acceso ed appassionato discorso Pertini si fermò a salutare i presenti.
“In serata - ricorda Mario Savoia - Pertini fu a cena con noi del comitato antifascista in un locale di Torvaianica, poi da lì lo riaccompagnai insieme a Casagrande a Roma”.
Sandro Pertini ritornò sul territorio 16 anni dopo ad Ardea, l’11 aprile del 1981, come amatissimo presidente della Repubblica in occasione della donazione da parte del maestro Giacomo Manzù, della Raccolta Manzù allo Stato italiano.
Ma non fu la sola volta che Pomezia festeggiò il 25 aprile. Infatti il movimento sindacale di Pomezia, nato nelle fabbriche, a partire dagli anni ’60, in quella che era soprattutto una “città del lavoro”, unitamente alle sue rappresentanze politiche, ha sempre festeggiato nella nostra città il 25 aprile, Festa della Liberazione, ribadendo così la sua vocazione di città democratica e antifascista.
Pomezia, città di fondazione rispettosa della sua storia, ma anche città del lavoro, aperta e tollerante, ha saputo accogliere negli anni gente venuta da ogni parte d’Italia e poi del mondo per costruire nella “Città Nuova” un futuro per loro stessi e per le loro famiglie.
Un esempio di convivenza civile e di laboriosità che furono il filo conduttore della relazione che ho redatto nel 2004 per ottenere il titolo di città il 31 gennaio 2005 con decreto dell’allora presidente della Repubblica Carlo Azeglio Ciampi.
A.S.