Il galateo del vapore: come
svapare senza disturbare
Negli ultimi anni le sigarette elettroniche hanno conquistato sempre più persone: ex fumatori che cercano un’alternativa meno dannosa, appassionati di tecnologia e persino curiosi attratti dai mille aromi disponibili. Ma con la diffusione dello svapo, nasce anche una nuova questione di convivenza: come svapare con rispetto per gli altri?
Se il fumo tradizionale è ormai confinato in spazi precisi, il vapore delle e-cig crea spesso zone grigie di comportamento. Eppure, come in ogni ambito sociale, anche il mondo dello svapo può — e dovrebbe — avere il suo galateo del vapore.
1. Il rispetto viene prima di tutto
La regola numero uno è semplice: chiedi sempre prima di svapare. Anche se la legge spesso non vieta l’uso della sigaretta elettronica in luoghi chiusi, ciò non significa che sia sempre appropriato farlo. In un bar affollato, in un ufficio o in una sala d’attesa, il gesto può risultare fastidioso o inopportuno.
Il vapore, pur non essendo fumo, ha comunque un odore percepibile e può infastidire chi non lo gradisce o chi non conosce bene la differenza tra sigaretta e e-cig. Un semplice “ti dà fastidio se svapo?” è il miglior modo per evitare tensioni.
2. Attenzione agli spazi pubblici
In molti luoghi pubblici — come scuole, ospedali, mezzi di trasporto o uffici pubblici — lo svapo è vietato per legge, al pari delle sigarette tradizionali. In altri contesti, come parchi o stadi, non sempre esistono divieti espliciti, ma il buon senso è la chiave.
Meglio evitare di svapare vicino a bambini, animali o persone che stanno mangiando. Un gesto apparentemente innocuo può essere percepito come invadente, soprattutto se si genera una grande nuvola di vapore profumato.
3. Il “cloud chasing” ha i suoi luoghi
Gli appassionati sanno quanto possa essere divertente sperimentare con coil, potenze e liquidi per creare nuvole spettacolari. Ma la competizione di nuvole dovrebbe rimanere confinata a contesti privati o a eventi dedicati.
In spazi chiusi o in mezzo alla folla, grandi quantità di vapore non solo attirano sguardi, ma possono creare disagi o irritare le vie respiratorie di chi ci circonda. L’arte del vapore è affascinante, ma come ogni forma di espressione, va dosata con misura.
4. Cura e discrezione
Un altro aspetto del galateo è la manutenzione della propria sigaretta elettronica. Residui di liquido, odori persistenti o batterie difettose non solo compromettono la qualità dell’esperienza, ma danno anche un’impressione di trascuratezza.
Portare sempre con sé un fazzoletto o una piccola custodia è segno di cura e rispetto: per sé e per gli altri.
5. Educazione e buon esempio
Lo svapo è ancora un mondo nuovo, spesso frainteso. Per questo, ogni vaper ha un piccolo ruolo di “ambasciatore”. Spiegare con calma la differenza tra fumo e vapore, o rispettare spontaneamente le regole anche quando non c’è un divieto scritto, contribuisce a dare un’immagine positiva dell’intera comunità.
Ricordiamo che svapare non è un diritto, ma una scelta personale: e come ogni scelta, merita responsabilità.
Questo articolo è stato riportato sul Pontino a cura dello staff di LineaSvapo, il negozio di Sigarette Elettroniche a Pomezia, Viale Manzoni 31, aperto dal Dal Lunedì al Venerdì 10:00-13:00 e 15:00-19:30 Il Sabato 10:00-13:00, per informazioni è attiva anche l'assistenza telefonica e WhatsApp al 3880914144.
Alessio a 44 anni ha conquistato il massimo titolo nel pugilato a mani nude
Sakara campione del Mondo
Sabato 25 ottobre Alessio Sakara a 44 anni, sul ring del Palazzetto dello Sport dell’Eur di Roma, è riuscito nell’impresa che cercava da una vita, quella di diventare campione del mondo in uno sport da combattimento. Sakara, dopo aver militato per anni nel circuito delle arti marziali miste professionistiche, sabato ha combattuto per il titolo mondiale BKFC, il pugilato a mani nude, categoria cruiserweight (divisione di peso fino a 93 Kg), battendo in cinque riprese, ai punti il campione in carica Chris Camozzi.
Un incontro durissimo, cinque round combattuti all’ultimo pugno, con i due contendenti che si sono colpiti fino all’ultimo secondo. Tanto combattuto il match da essere stata la vittoria di Sakara decisa da una split decision, una decisione non unanime per gli arbitri.
Alla vittoria del “Legionario”, il nome con cui i tifosi lo acclamano, ha contribuito il tifo scatenato di un palazzetto gremitissimo che ha visto anche tanti vip seguire l’impresa di Alessio Sakara, tra questi anche Paolo Bonolis, Maria De Filippi e Rudy Zerbi conduttori del programma televisivo di Canale 5 “Tu si que Vales” in cui anche Sakara ha un ruolo nella conduzione.
La vittoria di Sakara è stata accolta con entusiasmo anche a Pomezia dove Sakara è cresciuto ed ha mossi i primi passi nel mondo della boxe grazie all’indimenticabile maestro Silvano Falloni, sotto la cui guida sono usciti tanti campioni tra cui appunto anche Sakara.
A sottolineare questo rapporto speciale con Pomezia il giorno prima dell’incontro, il sindaco Veronica Felici ha postato sulla sua pagina un commento beneagurante: “Alcuni mesi fa ho avuto il piacere di accogliere in Comune Alessio Sakara, un vero orgoglio sportivo per Pomezia. Alessio è cresciuto nella nostra città, dove ha mosso i primi passi nello sport da contatto allenandosi nella storica palestra dello Stadio Comunale, sotto la guida del maestro Silvano Falloni. Da lì è iniziato un percorso straordinario che lo ha portato a scrivere pagine importanti nella storia delle arti marziali miste, diventando il primo atleta italiano a entrare nel circuito mondiale UFC. Domani, al Palazzo dello Sport di Roma, Alessio combatterà per il titolo mondiale BKFC. So che per Alessio questo sarà la dimostrazione di quanto impegno, disciplina e passione possano portare lontano. Anche dopo aver vissuto in Brasile e negli Stati Uniti, Alessio ha sempre mantenuto un legame profondo con Pomezia, che resta il punto di partenza del suo cammino sportivo e umano. A nome di tutta la città, gli auguro il meglio per questa sfida. Forza Alessio, Pomezia è con te!”.
A.S.
Aiutiamo le edicole
Spiragli per gli aiuti alle edicole? Le loro difficoltà son generali, riguardano tutta l’Italia, non soltanto la nostra città. Ora in Parlamento sembra che in proposito qualcosa si muova. Alberto Barachini, Sottosegretario alla Presidenza del Consiglio dei Ministri, ha nei giorni scorsi riferito sui termini di un progetto di legge per il sostegno di questi particolari locali che il senatore Filippo Melchiorre, di Fratelli d’Italia, - Vicepresidente della Commissione Finanze - ha definito “un presidio territoriale vitale (…), punti di aggregazione umana e sociale”, concetto non lontano da quello da noi espresso su queste stesse pagine de Il Pontino nuovo del 16/30 settembre 2024, quando scrivevamo che le edicole sono “isole culturali e vitali”, “attività in vetta alle condizioni per l’educazione e il buon vivere del cittadino”, indispensabili “quanto la scuola”.
Nel Ddl per sostenere le vendite a dettaglio di giornali e riviste si riconosce alle edicole, dunque, un valore sociale, culturale ed economico. Sostenere le edicole è, quindi, sostenere un servizio pubblico di utilità generale.
Punti del Decreto riguardano esenzioni fiscali, aiuti per locali (acquisto o affitto), diversificazione delle vendite (che in parte già esiste, altrimenti le poche rimaste avrebbero pure loro chiuso da tempo), assegnazione e riconoscimento di nuovi compiti. Ad erogare gli aiuti, a venire loro incontro, stando al Decreto, dovrebbero essere anche, se non principalmente, gli enti locali, come regioni e comuni, questi ultimi i più in grado di conoscere le necessità e le peculiarità dei propri territori.
Pomezia, in rapporto alla sua estensione e al numero dei suoi abitanti, è una delle città che ha più risentito della crisi delle edicole.
In pochissimi anni si è giunti quasi al deserto. C’erano punti vendita in bar e tabacchi, chiusi uno dietro l’altro - solo per quanto riguarda il Centro, senza, cioè, considerare frazioni e periferie -, in via Cincinnato, via Spaventa, via Salvo D’Acquisto eccetera; in seguito, a mollare sono stati i chioschi veri e propri: quasi in contemporanea quello di via Dante Alighieri e quello di via Copernico, poi quello di via Ovidio (angolo piazza San Benedetto) e, infine, quello centrale e storico di piazza Indipendenza. Ora ne son rimasti tre: via Roma (Bivio), piazza Bellini, viale Alcide De Gasperi. Ma fino a quando? Urgono aiuti imminenti ed è necessario offrire condizioni e agevolazioni perché si riapra in piazza Indipendenza. La lettura tra gli Italiani non brilla - dicono le statistiche -, ma se non si corre ai ripari, se non si agevola nei servizi – non si può essere costretti a far chilometri per l’acquisto di un giornale o una rivista -, l’incultura crescerà. Né la mancanza di altri presidi agevolerà le tre edicole esistenti; non è vero, ripetiamo, che i pochi cittadini ancora amanti della lettura siano vogliosi e capaci di effettuare giornalmente lunghi tragitti: rinunceranno agli acquisti, si disabitueranno e il deserto culturale diverrà sempre più tragico.
Domenico Defelice