Importante traguardo per l’associazione Con_Tatto del nostro territorio
Dieci anni di crescita
Un traguardo importante quello raggiunto da questa associazione presente nel nostro territorio. Dieci anni ricchi di crescita e tanti traguardi raggiunti. Ecco cosa mi hanno raccontato su questo compleanno speciale.
“Il 30 novembre abbiamo festeggiato il nostro compleanno e abbiamo scelto di farlo con tutte le persone che ci hanno sostenuto e accompagnato in questi lunghi anni, ma anche solo con chi ha condiviso con noi una parte di questo percorso. Su tutti vogliamo ringraziare il Centro Anziani nella figura di Iolanda Bellobono quale presidente. Negli ultimi anni ha condiviso con noi dei progetti di integrazione con le scuole del territorio e non smette mai di farci mancare il proprio sostegno. È a volte difficile credere che siano passati già 10 anni! Un tempo fatto di tanto impegno sul territorio, con e per le persone: trasversalmente, dai bambini agli anziani, passando per le coppie, la famiglia, la scuola, l’ambiente lavorativo e contesti di aggregazione. Siamo convinti che tutti siamo portatori del medesimo diritto a stare bene, all’armonia corpo-mente-ambiente, e per questo continuiamo ad impegnarci! Per promuovere questo principio e stimolati dalla collaborazione che, negli anni, si è sempre più intensificata con gli istituti scolastici, abbiamo negli anni implementato la nostra equipe. Le figure della logopedista e della neuropsicomotricista dell’età evolutiva sono state infatti affiancate dalla neuropsichiatra infantile, così da poter permettere una valutazione completa ed approfondita. Parimenti anche le psicologhe e le educatrici dell’associazione si sono specializzate sui Disturbi Specifici di Apprendimento nella speranza di poter affiancare le istituzioni scolastiche, le famiglie e i bambini su difficoltà che, complice il periodo covid, sembrano essersi amplificate. Questa specializzazione ci ha permesso di costituire un’equipe che possa effettuare valutazioni complete, potenziamento degli apprendimenti scolastici, tutoraggio e aiuto compiti. Naturalmente questo non ci ha impedito di continuare a perseguire anche tutti gli altri obiettivi che ci siamo continuamente posti negli anni. Il tema della maternità, in tutte le sue sfaccettature è stato il nostro punto di partenza e continua ad essere per noi centrale. Il progetto “Voce di mamma” è nato infatti 3 anni fa e oggi si è consolidato in uno sportello d’ascolto gratuito per mamme e papà che desiderano il confronto con un professionista dopo la nascita del proprio figlio. Con lo stesso scopo è nato un gruppo di automutuoaiuto rivolto alle mamme e ai papà che hanno subito una perdita in gravidanza. Per i bambini e gli adolescenti, inoltre, stanno partendo diverse attività, alcune gratuite, volte alla conoscenza di sé stessi e delle interazioni con il mondo che ci circonda, tramite percorsi alternativi come: i giochi di società, la giocoleria, lo yoga e le attività con gli animali, ma anche l’arte e la musicoterapia. Sempre di più inoltre sta crescendo il settore del volontariato, che spazia dalla lettura ad alta voce ai bambini: nella nostra sede, nei parchi cittadini, ma anche all’ospedale pediatrico Bambin Gesù; alla vicinanza verso i nonni delle RSA del territorio, prima tramite le lettere e, adesso con incontri di persona. Ma ancora, abbiamo fatto incontrare i nostri ragazzi con i bambini fuggiti dalla guerra in Ucraina per permettere loro di integrarsi in un paese straniero e, da 3 anni a questa parte, portiamo avanti l’iniziativa delle “scatole di Natale” che ci permette di portare un regalo alle persone che più ne hanno bisogno. Con_tatto è sempre anche attenzione e promozione sociale: rendiamo i servizi il più possibile accessibili a tutti e al contempo favoriamo i giovani nell’ingresso lavorativo. Il nostro impegno si completa attraverso la progettazione sociale: da soli e in partnership ci impegnamo per attivare iniziative rivolte a tutta la comunità e in particolare alle fasce fragili e/o a rischio della popolazione. Da anni in particolare siamo attivi nel contrasto alla povertà educativa attraverso alcuni bandi della Fondazione Con i bambini: abbiamo promosso cambiamenti attraverso attività laboratoriali, spazi aperti e eventi di gioco, sport ed espressione di sé per bambini e adolescenti anche in quartieri particolarmente a rischio. Ci siamo impegnati e ci impegnamo per promuovere e supportare lo scambio dei saperi e il dialogo intergenerazionale e per l’educazione alimentare.
Tutto questo presso la nostra associazione in Via Giacomo Matteotti, 9 a Nettuno e nelle scuole e nelle strade dei nostri due bei Comuni!”.
E allora tanti auguri Con_tatto e congratulazioni per questo importante traguardo raggiunto.
Barbara Balestrieri
L’Italia risulta essere l’unico paese con l’offerta bassa
Il ruolo degli asili nido
I dati Eurostat più recenti, segnalano come l’Italia sia l’unico paese fra quelli con l’offerta più bassa, a non essere migliorato rispetto i dati pre crisi globale del 2007-08 nel campo delle strutture per la prima infanzia, in particolare gli asili nido. Anche la Grecia, ha registrato incrementi qualitativi e quantitativi, nonostante la crisi che morde ancor più che da noi. In Italia oltre la quasi irrilevante copertura della domanda potenziale, la distribuzione dei nidi è molto diseguale nel territorio nazionale, appare particolarmente carente nelle aree dove la povertà in generale, e quella infantile in particolare, è più elevata (cfr. C. Saraceno, D. Benassi, E. Morlicchio, “La povertà in Italia”, Il Mulino, Bologna 2022.). Speriamo che questa tendenza negativa venga in qualche modo contrastata, attraverso l’accesso ai fondi degli obbiettivi del PNRR, e arrivare almeno a un 60% della copertura necessaria.
L’asilo nido comunale ‘Il Germoglio’ di Nettuno è chiuso ormai da oltre un anno e mezzo. Sembrano ci siano problemi di infiltrazioni e intanto un elemento importante del patrimonio culturale ed identitario locale se ne sta chiuso, l’erba del giardino è inselvatichita e incolta, i giochi in via di fatiscenza, è muto, silenzioso le grida dei bimbi sono ormai un ricordo. Venne inaugurato nell’autunno 1980, considerato un elemento di eccellenza provinciale di quelle politiche di welfare nei confronti anche dell’infanzia, che si andavano sviluppando in quegli anni, generate dalle spinte propulsive deisecondi aa 70.
Al censimento del 1981 Nettuno contava quasi 30.000 abitanti e la fascia d’età della prima infanzia (0 – 5 aa) 2190 unità. Era quello il primo anno in cui si poteva registrare l’inizio di quel trend demografico caratterizzato dalla contrazione delle nascite: l’inizio dell’’inverno demografico’ come oggi viene definito l’assetto demografico italiano, infatti il decennio prima: anno 1971, a fronte di una popolazione totale di quasi 25.000 abitanti, la fascia d’età 0 – 5 era di 2490 unità (il 10%). Per tutti gli aa 70 il numero dei figli per nucleo famigliare si mantenne sulle due unità: la soglia necessaria per mantenere il sistema demografico in equilibrio; oggi siamo abbondantemente sotto il numero di 2 figli, nonostante il contributo fornito dalle coppie di origine straniera. Nel 2017, di fronte a una popolazione totale di quasi 50.000 nettunesi la fascia 0 – 5 neanche sfiora le 2000 unità (appena il 4%).
I bimbi di 40 aa fa sono diversi rispetto i bimbi di oggi: sono diverse le famiglie, i bisogni, la realtà locale è ormai una realtà metropolitana, i residui comunitari sono definitivamente scomparsi, la realtà socio economica è complessa e diversificata, segmentata, ormai multiculturale, post industriale, e il lavoro non è centrale come allora e le caratteristiche occupazionali sono diverse, precarie e impoverite (adesso molti sono poveri anche quando lavorano: working poor, grazie a salari e stipendi più bassi d’Europa); l’uomo consumatore ha, paradossalmente, preso il posto dell’uomo lavoratore (il consumer al posto del faber).
L’asilo nido quindi ha funzioni diverse, ma resta sempre importante per l’organizzazione della famiglia, per le dinamiche di socializzazione ed educazione primaria, per la costruzione e riproduzione dell’identità personale, per contrastare l’esclusione sociale e produrre quelle competenze orientative adatte in una società complessa. Il nido quindi non è un semplice parcheggio assistenziale per i figli di genitori lavoratori, come era concepito decenni addietro; bensì è, a tutti gli effetti, una struttura educativa, non un luogo di semplicistica trasmissione unilaterale delle direttive e dei modelli primari, ma luogo di elaborazione formativa, educativa, culturale. Un luogo importante per i bambini e le famiglie, ma anche per la costruzione continua della identità locale e non solo locale, perderlo sarebbe, sotto molti punti di vista, una circostanza altamente negativa per tutta la nostra realtà.
Altri tasselli identitari locali si sono perduti nell’ultimo quarto di secolo: la casa di riposo Tosi, l’ala sx del palazzo ex Divina provvidenza, da ormai 5 anni avvolto da una inguardabile ragnatela di tubi Innocenti. Poi il ‘caso’della storica prima scuola media locale, che ha, proprio l’anno scorso, perso i fondi, quindi l’occasione per essere ristrutturata, ammodernata e rinnovata. Andando indietro nei decenni: le sale cinematografiche, le arene estive, la biblioteca; tutti luoghi di relazione, culturae identità, oggi perduti.
Chitarrini Giuseppe