Il Corriere
di Viale Severiano - XX Edizione
EDITORIALE
Con questo numero anche il nostro Giornale festeggia l’inizio del nuovo anno con gli auguri che arrivano ad ogni singolo lettore da bambini e bambine delle classi V A e V C del plesso Severiano. Per tutti l’importanza di queste feste così attese sta proprio nella possibilità di riunire le famiglie che per i bambini costituiscono il luogo principale in cui sperimentare e sviluppare l’amore elaborando progetti comuni: tantissimi momenti di gioco, di conversazione e in generale di tempo condiviso in famiglia favoriscono la crescita equilibrata di ogni bambino che impara ad apprendere, a relazionarsi e ad avere fiducia in sé. In questo numero pubblichiamo tre brevi storielle per allietare quanti in questi giorni di vacanze si vogliono rilassare e tanti disegni per salutare il nuovo anno. A tutti i lettori e a tutte le lettrici auguriamo buone feste ed un sereno anno nuovo!
BUONE FESTE E BUON 2023!
LETTERA AD UN COMPAGNO DI CLASSE
Cara Anita vorrei che tu un giorno venissi a casa mia a giocare con me.
Sei molto simpatica e hai dei capelli molto belli e super lunghi, mentre facciamo lezione
te li tocchi sempre, sembri una parrucchiera. Fai molto ridere quando non capisci qualcosa e dici: "in che senso?!!" Hai una cugina in classe, sei sempre insieme a lei soprattutto a ricreazione. Sei molto brava a ballare, un giorno tu e qualche altra compagna dovete fare uno spettacolo a tutta la classe così ci divertiamo un po’. La mattina quando ti vedo con quella fascia mi piaci molto e penso: "domani me la metterò anche io!!" ma non mi ci vedo proprio.
CIAO, Any da Viola
L'OSPEDALE
Giulio e Anna andarono in ospedale con la mamma.
La mamma lavorava lì e quindi non era la prima volta che ci andavano.
Ma questa volta fu diverso perché entrarono nell'edificio e nei corridoi.
Entrarono nella stanza del nonno perché era stato operato ma stava bene.
Poi per andare via passarono a vedere i bambini appena nati.
Anna è rimasta molto contenta e disse che da grande diventerà una dottoressa.
Manuel :- )
STORIA INVENTATA
Il Concorso
Ginevra a scuola è brava ma ha la testa fra le nuvole perché è molto appassionata di uccelli e non fa altro che pensarci, quando c’è arte si ispira subito a questa sua passione per gli uccelli e tutto gli riesce bene.
Una mattina la maestra Tiziana disse: ”Ragazzi la nostra classe è stata inserita in un concorso di casette per uccelli, perciò impegnatevi e date del vostro meglio perché chi vince, avrà come premio un pappagallo tutto per sé va bene ragazzi???“ concluse la maestra. “Ma è fantastico!!! Farò del mio meglio” disse Ginevra con voce squillante.
Ormai è ora di tornare a casa e Ginevra non stava più nella pelle, perciò subito dopo pranzo si mise a costruire la sua casetta, ma decise di invitare due sue amiche a casa sua per fare il progetto insieme. Appena arrivate le dà il materiale per costruire e si misero subito all’opera. Ginevra non riusciva a trovare l’ispirazione perciò decise di andare in giardino per trovare quella giusta ma poco dopo anche le amiche la seguirono. Dopo dieci minuti ognuna di loro già stava costruendo per proprio conto con: brillantini, colla, legnetti…
Dopo un’oretta tutte e tre finirono la casetta, si guardarono e le due ragazze rimasero a bocca aperta perché la casetta di Ginevra era maestosa aveva dei brillantini blu sul tetto, un nastrino rosa per legare la casetta all’albero, tutto il resto della casa era su un rosa antico e infine c’era una porticina sempre aperta con dentro dei semi.
La mamma di Ginevra uscì in giardino guardò la casetta di Ginevra e disse: “Ma è bellissima, sicuramente vincerai il concorso!!!!” Ginevra aggiunse: ”Lo spero!!” Ormai era ora che le due amichette se ne andassero e Ginevra non vedeva l’ora per domani….
Il giorno dopo
“Buongiorno ragazzi la giuria sta per arrivare …il primo turno sarà quello di Ginevra” disse la maestra.
Poco dopo la giuria arrivò, guardò la casetta di Ginevra silenziosamente e se ne andò. Ginevra tra se e se si ripeteva che non avrebbe mai vinto ma quando la maestra chiamò il suo
nome non ci poté credere: era felicissima. Portò a casa il suo maestoso pappagallo giallo e se ne prese cura per sempre.
Roberta I.