PASSI CARRABILI - La Lega chiede di prendere subito dei provvedimenti
Somme non dovute
Oltre a generare confusione tra i cittadini, le cartelle esattoriali inviate senza criterio dal Comune di Aprilia, in particolare quelle riguardanti i passi carrabili, rappresentano una spesa ulteriore che ricade sulle tasche dei cittadini. A criticare l’operato dell’amministrazione Terra per nome e per conto dell’intero direttivo della Lega di Aprilia, il coordinatore Salvatore Lax, che contesta l’arrivo di avvisi di accertamento in molti casi per somme non dovute.
“Trovo assurdo - commenta il coordinatore insieme all’intero direttivo - che l’amministrazione generi tale confusione tra i cittadini, invitandoli a pagare somme non dovute. Bisogna tenere conto infatti che, soprattutto in relazione ai passi carrabili, è spesso mancata la distinzione tra strade pubbliche e strade private a uso pubblico, che gli avvisi di accertamento sono pervenuti in base ai civici e quindi non necessariamente a persone che dovevano corrispondere il tributo, che ad esempio in alcune perifiche sono stati realizzati i marciapiedi ma è una beffa chiedere a cittadini privi dei servizi essenziali di corrispondere gli importi.
Logicamente è giusto che l’amministrazione chieda ai cittadini di pagare il dovuto, ma certi errori sono e restano ingiustificabili e dannosi, in quanto comportano un ulteriore costo per la collettività. Una cifra non di poco conto, se si considera che in queste settimane sono stati trasmessi circa 7 mila avvisi di accertamento - tra cui appunto anche quelli non dovuti - per un costo di circa 7 euro ad avviso”.
Proprio alla luce degli errori, che mettono in difficoltà i cittadini, il direttivo della Lega di Aprilia chiede che l’amministrazione prenda subito provvedimenti.
“Una volta notificato l’avviso di accertamento - spiega il direttivo - c’è tempo 60 giorni per effettuare il pagamento. Tuttavia l’Ufficio Tributi, fortemente sottodimensionato, non riesce a prevedere gli appuntamenti con gli utenti entro quel termine, anche perchè i cittadini intenzionati a contestare gli importi o comunque convinti sia necessario ricevere chiarimenti sono una moltitudine. La nostra richiesta è che l’esecutivo nell’immediato, soprattutto a beneficio dei cittadini che si sono visti recapitare l’accertamento per somme non dovuto, eseguano approfondite e dovute verifiche, che pubblichino al più presto sul sito istituzionale dell’ente un chiarimento, volto a fugare ogni dubbi.
Spetta al Comune, che ha agito in maniera superficiale, chiarire ai cittadini i casi in cui il tributo non è dovuto, cercando quanto meno di attenuare disagi e confusione che le lettere hanno generato. Lo devono per trasparenza e correttezza, criteri che l’ente deve necessariamente e in ogni caso perseguire.
Infine, ci è giunta notizia che anche per quanto riguarda l’imposta applicata alle insegne pubblicitarie(ex ICP), sono pervenute in questi giorni richieste assurde, con richieste di pagamento per cartelli anche al di sotto di un metro e per i quali il tributo non sarebbe dovuto. Poche decine di euro, che spesso i proprietari di attività già fortemente in crisi pagano per non avere problemi. Il nostro auspicio è che anche su questo si faccia chiarezza”.
Francesca Cavallin
Anche il consigliere La Pegna contro la confusione generata dal Comune
Passi carrabili: la rivolta
Cartelle pazze anche per quanto riguarda il pagamento dei passi carrabili. Nei giorni scorsi centinaia di cittadini, destinatari di altrettanti avvisi di accertamento sul pagamento dei passi carrabili degli ultimi cinque anni, hanno letteralmente preso d’assalto l’Ufficio Tributi del Comune di Aprilia per chiedere spiegazioni in merito ad alcune anomalie riscontrate.
In particolare sono stati rilevati avvisi di accertamento doppi che hanno raggiunto per la stessa abitazione - dunque per lo stesso passo carrabile - diversi componenti dello stesso nucleo familiare. Inoltre nel mucchio di cartelle trasmesse sono finiti anche i nominativi di persone che avrebbero sempre pagato quanto dovuto all’ente di piazza Roma. Insomma una situazione che ha generato non poca confusione tra i contribuenti e a denunciare l’anomalia è stato il consigliere di Fratelli D’Italia Vincenzo La Pegna.
“È giusto che il Comune si rivolga ai cittadini per chiedere il pagamento di quanto dovuto - sottolinea il capogruppo - tuttavia il lavoro affidato ad una agenzia è stato svolto in maniera tale da generare confusione, visto che quasi ad ogni civico è stato associato un passo carrabile. In particolare si sono verificati episodi nei quali sono stati segnalati nominativi di persone che hanno sempre pagato e che invece ora risultano destinatari di avvisi di accertamento. In altri casi sono giunte cartelle doppie o triple per uno stesso civico, nei confronti di persone che appartengono allo stesso nucleo famigliare e che di norma, ammesso che debbano pagare, devono il tributo a titolo di nucleo famigliare, quindi un solo pagamento a fronte di due bollette inviate. Accertamenti che in alcuni casi abbracciano un periodo di tempo anche di 5 anni, quando magari il passo carrabile esiste da molto meno tempo”.
Insomma una situazione al limite che secondo il consigliere ha generato allarmismo e confusione.
“Non si è trattato di avvisi ma di vere e proprie richieste di pagamento - prosegue La Pegna - che hanno allarmato non poco la collettività e in particolar modo anziani che stavano già correndo a pagare, anche nei casi in cui il pagamento non era dovuto. Queste persone di sentono vessate e trovo ingiusto pretendere pagamenti non dovuti solo per non aver fatto le verifiche del caso, costringendo poi i cittadini al disagio di dover chiedere il rimborso, soprattutto quando si tratta di persone anziane. Una cattiva gestione del sistema, forse per la superficialità nella gestione dei rilievi e delle verifiche, che ha comportato errori e generalizzazioni inaccettabili, a scapito di chi ha già pagato o di chi per un motivo o per l’altro non deve versare questo tributo. Confido che l’assessore e gli uffici evitino di basarsi solo sui rilievi fotografici ma che mettano mano alle pratiche in questione per sbrogliare la matassa e togliere dall impaccio centinaia di cittadini”.
Francesca Cavallin