Servizi sociali
Potenziamento della domiciliarità grazie al finanziamento del Ministero con i fondi del PNRR, al via la gara per l’affidamento del servizio. Il distretto LT1, composto dai comuni di Aprilia, Cisterna, Cori e Rocca Massima, ha dato avvio alla procedura di gara per l’affidamento del servizio di rafforzamento dei servizi sociali domiciliari, per un importo complessivo previsto a base d’asta di 183 mila 626,49 euro. La misura è finalizzata a rafforzare il servizio di assistenza domiciliare per favorire le dimissioni anticipate assistite e prevenire l’ospedalizzazione di persone anziane e fragili appartenenti al Distretto 1, che oltre ad Aprilia capofila include anche i comuni di Cisterna, Cori e Rocca Massima. Lo scopo è quello di garantire prestazioni sanitarie e sociali personalizzate e abbracciare le particolari esigenze delle persone che ne saranno destinatarie, ma anche decongestionare presidi ospedalieri e pronto soccorso nei casi in cui l’assistenza tutelare possa evitare o ridurre i tempi di ricovero in struttura. Per rispondere al bando c’è tempo fino al 22 Agosto alle ore 18:00. E’ possibile consultare il disciplinare di gara e scaricare tutta la modulistica sul sito istituzionale, all’interno della sezione amministrazione trasparente, al link: https://www.comune.aprilia.lt.it/amm-trasparente/rafforzamento-dei-servizi-sociali-a-favore-della-domiciliaritanellambito-del-piano-nazionale-di-ripresa-e-resilienza-pnrr-missione-5-inclusione-e-coesione-componente-2-infrast/ Comune di Aprilia
Le perplessità del Partito Democratico a firma del consigliere regionale La Penna e dal segretario Cosmi
Produzione e raffinazione di combustibile solido
Rispetto all’iter della nuova autorizzazione dell’impianto di produzione e raffinazione di Combustibile Solido Secondario concessa alla società MTS ad Aprilia in Via Valcamonica, esprimiamo tutta la nostra preoccupazione.
Non vogliamo, per ora, entrare nella vicenda tecnica legata all’iter di autorizzazione; sappiamo tutti però che nello stesso luogo insiste un grande impianto di TMB che raccoglie gran parte del rifiuto indifferenziato dei comuni della provincia di Latina, e non solo.
Il progetto, incardinato da mesi in una conferenza dei servizi indetta dalla Regione Lazio per la valutazione d’impatto ambientale, prevede la realizzazione di un impianto di trattamento di rifiuti con produzione di CSS, avente una capacità in ingresso pari a 495.000 di tonnellate di rifiuti all’anno, con una capacità di trattamento potenziale fino a 825.000 tonnellate.
In attesa che tutte le lacune indicate nel parere ARPA Lazio siano oggetto di integrazioni, aggiornamenti ed approfondimenti, ci preme evidenziare alcuni aspetti di ordine politico e strategico, decisivi per la costruzione delle sorti del nostro territorio.
Dai primi passi appare chiaro l’indirizzo generale della destra al governo della Regione Lazio. Il piano regionale dei rifiuti approvato nella scorsa legislatura aveva fissato alcuni princìpi chiari: la chiusura del ciclo dei rifiuti nei singoli ambiti territoriali, l’investimento sull’economia circolare, l’autosufficienza impiantistica degli ambiti.
Successivamente, con l’istituzione degli Egato, si era provveduto a dotare i territori e le istituzioni locali di strumenti democratici e giuridicamente regolati necessari per l’autodeterminazione delle scelte strategiche sulla gestione del ciclo dei rifiuti e anche sulla individuazione e realizzazione dell’impiantistica.
È chiaro che queste scelte legislative e di pianificazione hanno bisogno di un periodo di transizione per entrare pienamente a regime. Ma la rotta era stata tracciata.
In aggiunta, con un emendamento al piano dei rifiuti, avevamo fissato il principio della incompatibilità della presenza sullo stesso territorio di impianti di trattamento e smaltimento a servizio di tutto l’ambito, volendo affermare l’idea, che va sicuramente sostanziata con vincoli normativi e giuridici più forti, di una ripartizione geograficamente più equa dei siti.
Nei pochi mesi di governo della destra in Regione si è già prodotta una inversione di tendenza che ci preoccupa molto e che rischia di determinare conseguenze pericolose per un territorio già gravemente vessato da servitù di ogni tipo finalizzate al trattamento e allo smaltimento di rifiuti.
Ci aspettiamo allora che la destra che governa la Regione chiarisca le sue posizioni, e su questo siamo pronti ad attivarci con tutte le azioni politiche ed istituzionali possibili; al contempo chiediamo al centrodestra che governa Aprilia di pretendere dalla tanto decantata filiera istituzionale elementi di doverosa chiarezza e di attivarsi in tal senso.
Vorremmo ad esempio sapere se la Giunta Rocca ritiene di continuare a lavorare per l’autosufficienza degli ambiti territoriali oppure se, facendo leva sulle emergenze, ritenga di voler continuare a prendere passivamente atto della ineluttabilità di autorizzazioni o ampliamenti lì dove esistono già impianti e soggetti privati disponibili ad investimenti;
vorremmo sapere se interessa ancora dotare i territori di strumenti di decisione e di risorse economiche per determinare democraticamente ed in autonomia scelte strategiche sul ciclo dei rifiuti e costruire opzioni di gestione pubblica consorziata, oppure se l’intenzione sia quella di lasciare soltanto alle logiche di mercato e alle procedure autorizzative degli uffici, che legittimamente seguono il loro iter previsto dalle norme, la definizione delle scelte.
È evidente che, se si depotenziano nei fatti i principi fissati nel piano regionale dei rifiuti e nel contempo si tende a smantellare il processo di costruzione degli Egato, corriamo il grosso rischio, nelle more delle emergenze che nell’ambito dei rifiuti sono all’ordine del giorno, di ritrovarci in un prossimo futuro con autorizzazioni a trattare quantitativi di rifiuti di gran lunga sovrabbondanti rispetto al fabbisogno dei nostri territori e a concentrare tutta l’impiantistica in siti dove già esistono impianti, tecnologie e margini di investimento, creando di fatto dei grandi poli a servizio, anzi a servitù, di una porzione di territorio molto più ampia, come già accade con il TMB e come potrebbe accadere per il sito di produzione di CSS.
Siamo pronti a mettere in campo tutte le azioni politiche ed istituzionale possibili affinché venga fatta chiarezza, ribadendo la nostra contrarietà e preoccupazione, riguardo all’insediamento di ulteriori siti di trattamento o di smaltimento su un territorio come quello di Aprilia che ha già pagato un prezzo molto salato.
Vi è però la necessità di non limitare la battaglia su questo aspetto all’opposizione a singoli provvedimenti autorizzativi, seppure in questo caso necessaria.
È fondamentale fissare obiettivi condivisi di lunga durata e rispettare nella fase di transizione gli elementi di costruzione di una nuova fase nella gestione del ciclo dei rifiuti. Ne va del nostro futuro.
Alessandro Cosmi
(Segretario PD Aprilia)
Salvatore La Penna
(Consigliere Regionale PD)