Presentata in anteprima, alla presenza del sindaco Principi, la birra del gruppo apriliano Tadasche in omaggio a papa Innocenzo XII
E’ nata la birra locale “Sua Santità”
E’ stata presentata nel pomeriggio di venerdì 7 luglio presso la birreria Shebaa di via Donato Bardi l’ultima nata sul territorio pontino che però affonda le sue radici nella nostra storia: la birra artigianale Blanche prodotta in omaggio a Papa Innocenzo XII. L’ha presentata in anteprima cittadina il gruppo apriliano Tadashe formato dallo chef Marco Davi (Perbacco), il gelatiere e cioccolatiere Valerio Esposito (Tonka e Divino), Marianna e Luigi della birreria Shebaa e Marco Locicero (Beer Farm – Ape d’oro). Hanno unito le proprie conoscenze e realizzato un prodotto che già sta riscuotendo grande successo e che sta incuriosendo moltissimi cittadini, non solo amanti della birra. Un prodotto legato indissolubilmente al territorio che richiama un episodio importante della storia della città. Il passaggio di Papa Innocenzo XII nel 1697 a Carroceto in occasione del viaggio verso Anzio per i lavori di ultimazione del nuovo porto del litorale laziale.
All’incontro anche Ernesto Di Luciano in rappresentanza dell’Agenzia di Comunicazione “Di Luciano”, come ricerca e sviluppo del nome e del packaging del prodotto. Presenti alla prima assoluta, oltre ad un nutrito gruppo di giornalisti, il sindaco Lanfranco Principi, l’assessora alle attività produttive Carola Latini e l’assessore all’ambiente Vittorio Marchitti. La birra Blanche, fresca, estiva, 5,1 di gradazione, ricordiamo, ha fatto il suo esordio presso il Ristorante Degli Angeli di Laura Marciani di Magliano Sabina (Rieti) durante la manifestazione “Con il cuore nel piatto” giovedì 6 luglio, evento di solidarietà in favore del centro clinico e di ricerca Nemo che si prende cura delle persone afflitte da SMA e SLA. La birra, hanno spiegato i protagonisti, è figlia di un progetto nato per gioco. Abbiamo unito le nostre sensibilità e ognuno ha messo nel progetto le sue peculiarità. Il risultato finale è un prodotto molto interessante che vogliamo proporre al pubblico in una veste storico-culturale importante. Sarà commercializzata dopo l’estate e sarà possibile degustarla a partire dalle birrerie apriliane. Si tratta di una birra legata al territorio, alla sua storia e ai suoi sapori”.
“Per lo studio del nome ed il packaging del prodotto - ci racconta Marco Davi - ci siamo affidati all’esperienza di Gianluca ed Ernesto Di Luciano, titolari di agenzia di comunicazione specializzata nel settore alimentare e per il posizionamento del brand. Questo prodotto, la birra Sua Santità, vuole evocare l’attenzione per accoglienza ed essere un omaggio alla storia. Il packaging si distingue per l’incarto della bottiglia attraverso una “pergamena” che narra la storia del territorio e l’avvenimento del viaggio.
La bottiglia è sigillata con ceralacca che una volta svolgeva la funzione di garanzia e impediva il passaggio dell’ossigeno. In questo caso ha una funzione storico-estetica”.
”Questa birra -hanno spiegato i produttori - nasce come omaggio alla storia e all’accoglienza, concepita per far conoscere le origini della nostra cultura e il nostro contesto quotidiano. Generata in versione moderna, si caratterizza per un gusto dolce e maltato, con note fruttate e acidule emanate dal limone fermentato ossidato. Il colore è giallo paglierino, la sua opacità è dovuta alla presenza di lieviti in sospensione data dall’assenza di filtraggio”.
Al termine della presentazione si è passati alla degustazione vera e propria. Carroceto, l’ispirazione storica: la storia di questa tenuta è molto antica, denominata Carocetum cioè Cariceto. Nei suoi prati, fossi ed acquitrini vegetava abbondantemente il carice o carex, erba palustre che rendeva il terreno improduttivo con la quale anticamente si coprivano le capanne. nel basso medioevo gran parte dell’attuale territorio di Aprilia apparteneva a quello di Ardea. La storia più remota della tenuta di Carroceto può risalire alla bolla lapidea di Gregorio VII emessa nell’anno 1074, allorquando tale pontefice riconosce ai monaci di S.Paolo fuori le mura il possesso della metà del territorio di Ardea. Alcuni secoli dopo gli stessi monaci, vendettero la città di Ardea e il suo territorio al principe Giordano Colonna. In questo stesso periodo si inseriscono nella storia del territorio anche i Caffarelli che acquistano dalla famiglia dei principi Colonna, nel 1461, due parti del territorio di Ardea in S.Paolo.
Compaiono, così, per la prima volta nella storia le tenute di Casa Làzzara, Campo del fico, Tufello, Valle Lata e Carrocieto, aventi una superficie totale di 2.328 rubbie romane pari a 4.303 ettari attuali. Con l’avvicendarsi dei possessori delle tenute, Carocetum, passa dalla famiglia dei Caffarelli ai Borghese. Nel 1697 il principe Borghese ospita Papa Innocentivs XII presso la tenuta di famiglia in occasione del viaggio del pontefice verso Anzio/Nettuno. In suo onore, accompagnato da 12 cardinali, diverse famiglie di nobili ed aristocratici del territorio romano, tecnici portuali e alcune centinaia di inservienti e soldati, fu allestito un luogo d’incanto tra dimore, rimesse e vere strutture adibite per accogliere gli ospiti, con bellissimi fondali scenografici dipinti da sapienti decoratori e progettati dall’ingegno di illuminati architetti. Fu celebrato uno dei più fastosi banc
hetti che la storia aristocratica romana ricordi, con eccellenze gastronomiche, vino, birra e tante altre specialità. (Testo inserito nella “pergamena” della confezione).
P.N.