L’azienda ha annunciato un piano di razionalizzazione
Leonardo: no chiusura
Il 14 marzo si è tenuto un incontro di divisione tra la Direzione Aziendale della BU Elettronica Italia e le delegazioni trattanti dei sindacati nazionali nel quale l’Azienda ha illustrato i dettagli del preannunciato piano di ottimizzazione e razionalizzazione dei siti della Divisione Elettronica.
L’Azienda prevede nel giro di 36 mesi di chiudere i siti di Pomezia, Giuliano, Taranto, Pisa e Carsoli.
L’Azienda prevede che i lavoratori di Giuliano saranno trasferiti al sito di Fusaro, quelli di Taranto Elettronica al sito di Grottaglie Aerostrutture, quelli di Pisa nell’altro centro di Pisa Elicotteri e quelli di Carsoli nel sito di Roma Tiburtina.
Per i lavoratori di Pomezia l’Azienda prevede di trasferire parte delle attività e del personale a Cisterna di Latina e una altra parte nei siti di Roma Tiburtina e Roma Laurentina. Nell’area di Pomezia (area non ben identificata) sarebbe prevista la realizzazione di un magazzino altamente automatizzato, probabilmente gestito da FATA e con poco personale.
L’Azienda ha motivato la scelta di trasferire attività e personale a Cisterna di Latina dicendo che l’accorpamento di Ingegneria e Produzione porterebbe a grandi risparmi in termini di tempi e costi.
La RSU di Pomezia ritiene questo progetto inaccettabile per le seguenti ragioni:
1. Una azienda a partecipazione statale che riceve fondi di stato, dovrebbe avere anche una responsabilità sociale nei confronti dei lavoratori di Leonardo Pomezia, dei lavoratori dell’indotto (mensa, servizi, manutenzione, etc) e del territorio di Pomezia già duramente provato da tante chiusure aziendali.
2. Il piano Aziendale non è un piano industriale ma è una semplice razionalizzazione dei siti volta solo ad un piccolo risparmio dei costi di gestione dei siti.
3. La motivazione di avere dei vantaggi in termini di tempi e costi delle attività avvicinando l’ingegneria alla produzione è una scusa palese in quanto viene applicata al solo territorio di Pomezia e non produrrebbe nemmeno il risparmio che l’Azienda dice di prefiggersi.
4. La chiusura di siti non è accettabile nemmeno in fasi di crisi aziendale figuriamoci adesso che l’Azienda dichiara un aumento degli utili e una previsione futura di forte crescita della divisione Elettronica
5. Non si capisce come si possano risparmiare tempi e costi allontanando i magazzini di Elettronica (area Pomezia) dalla ingegneria (Tiburtina e Cisterna) e dalla produzione (Cisterna).
RSU Leonardo Pomezia
Contrario il PD
Il Partito Democratico di Pomezia è schierato in difesa dei lavoratori del sito pometino della Leonardo a rischio chiusura dopo la presentazione di un piano di razionalizzazione che prevede il trasferimento della divisione Elettronica a Cisterna di Latina e la permanenza in città, in un’area non ancora identificata, di un magazzino per la logistica ad alta automazione.
Una decisione a nostro avviso inammissibile poiché Pomezia, già segnata da diverse importanti chiusure aziendali, non ha bisogno dell’ennesimo fallimento riorganizzativo che, tra l’altro, non colpirebbe solo i lavoratori dell’azienda in questione ma anche quelli dell’indotto (mensa, servizi, manutenzione, fornitori ecc. ecc.).
Difficile comprendere il presunto vantaggio competitivo di tale operazione; l’unica logica che cogliamo è sempre drammaticamente la stessa: impoverire il tessuto industriale e della ricerca di Pomezia. Non ci rassegniamo alla logica di voler consegnare la nostra Città all’esclusiva vocazione logistica che, in questo caso risulta maggiormente evidente poiché viene colpito un settore - come l’elettronica - che ha ben reagito alla crisi degli ultimi due anni.
Ci impegneremo da subito per informare gli enti superiori, dalla Regione al Parlamento, ed evitare che le scelte aziendali producano un’ulteriore ferita per la città e per i lavoratori. Per decenni la città ha accolto centinaia di lavoratori che hanno trovato lavoro in Leonardo: un legame stretto che oggi non può essere tagliato per un piano di ottimizzazione aziendale.
PD Pomezia
Il Tar ha chiesto un parere al Consiglio Superiore dei Lavori Pubblici
Ex Tacconi: verifica tecnica
Lottizzazione ‘ex Tacconi’. Importantissima ordinanza del TAR Lazio nel merito del ricorso presentato da Associazione Latium Vetus contro la delibera n. 47/2020 e la determina n. 1167/2020, con le quali il Comune di Pomezia ha riesumato, dopo l’annullamento del 2016, la maxi-lottizzazione ‘ex Tacconi’ di 140.000 metri cubi di cemento per l’insediamento di 1700 nuovi abitanti in piena area agricola, in località Campo Selva, tra Pomezia e Torvajanica.
La verità si avvicina. Con l’ordinanza num. 02409 del 01 marzo 2022, il Tribunale amministrativo ha disposto una verificazione tecnica del progetto urbanistico da parte del Consiglio superiore dei lavori pubblici, supremo organo di consulenza tecnica del Ministero delle infrastrutture e della mobilità.
Questo nel dettaglio. Il TAR Lazio, riconoscendo tacitamente la piena legittimazione dei ricorrenti, si è rivolto all’organo tecnico dell’amministrazione centrale, sottoponendo a verifica tecnica sette punti individuati proprio tra i motivi del ricorso, con i quali l’Associazione Latium Vetus aveva censurato, sia per profili di merito che procedurali, il programma urbanistico, riportato in vita dall’amministrazione pentastellata del Comune di Pomezia.
La soddisfazione di Associazione Latium Vetus. “Il collegio giudicante del Tribunale amministrativo” dichiara Giacomo Castro, Presidente di Ass. Latium Vetus, “ha richiesto la consulenza del massimo organo tecnico dell’amministrazione nazionale su sette punti, assolutamente oggettivi, intorno ai quali, a nostro avviso, si consuma la totale illegittimità dell’operato del Comune.
L’ente locale, infatti, come da noi denunciato fin dal principio, ha riportato in vita nel 2020 il piano lottizzatorio, nonostante il permanere dei motivi ostativi che avevano portato all’annullamento del 2016. Tra i tanti punti da noi evidenziati, emerge soprattutto quella che per noi è stata l’indebita applicazione della legislazione regionale circa la variante urbanistica - che l’amministrazione comunale ha qualificato come ‘non sostanziale’!
In realtà, questo nuovo progetto urbanistico risulta essere decisamente impattante per il territorio, sia in termini di traffico, che di problemi sociali e consumo di suolo, e rischia di deturpare e stravolgere per sempre una vasta area del territorio di Pomezia, dove sono presenti ancora forti elementi di pregio.
Siamo molto soddisfatti che il TAR voglia vederci chiaro!”
Apprezzamento anche da parte del legale di Associazione Latium Vetus. “Il TAR” - dichiara l’avvocato Stefano Rossi - “disponendo la verificazione, ha dimostrato di ritenere ‘potenzialmente’ accoglibili i motivi di ricorso da noi formulati. Ecco, quindi, la necessità di procedere con un accertamento, ad opera del Consiglio superiore dei Lavori pubblici, fra la corrispondenza dei dati tecnici da noi rappresentati, lo stato dei luoghi e le previsioni del progetto urbanistico. Siamo fiduciosi che la verifica dei dati oggettivi avrà positivo!”
Il Consiglio superiore dei lavori pubblici dovrà consegnare la propria relazione entro il prossimo 1° settembre 2022.
L’udienza al TAR, invece, è stata aggiornata al prossimo 15 novembre 2022.
Associazione Latium Vetus APS
Mostra d’arte per Pasolini
In occasione dell’anniversario dei 100 anni dalla nascita di Pier Paolo Pasolini, scrittore e regista di fama mondiale, il Convivio Artisti Lazio latino – Pomezia/Ardea 2014 di Elian organizza, dal 24 al 27 marzo 2022, una mostra d’arte pittorica con opere realizzate dagli artisti (anche con l’utilizzo di materiale da riciclo) ispirate ad alcuni suoi scritti e film riferiti perlopiù alla periferia romana degli anni 50/60. L’evento si svolgerà (secondo norme antiCovid ) nella sede espositiva della Torre Civica di Pomezia.
Per info: Eliano Stella 328.3639221 – eliarte@tiscali.it.