Il ruolo fondamentale di Santa Palomba per lo sviluppo del territorio di Pomezia
Capolinea delle speranze
Per tutti i coloni giunti a Pomezia nel 1939 / 40 la stazione ferroviaria di Santa Palomba era il punto di arrivo; dopo un lungo viaggio era il capolinea delle loro speranze. Ad attenderli vi erano gli incaricati dell’Opera, che sui camion li accompagnavano ai loro poderi. Attraverso la campagna romana, da un vagone di treno, molti futuri cittadini pometini intravvedevano per la prima volta il loro avvenire; nella campagna brulla scrutavano da lontano i primi edifici della loro futura città Valerio Troiani, figlio di un ferroviere, nato e cresciuto in questa stazione e attraverso il suo racconto vi è uno spaccato della vita di quella stazione e di tutta Santa Palomba. Una notizia anagrafico-storica: Valerio Troiani è il primo nato maschio del nuovo Comune di Pomezia, essendo venuto alla luce a Santa Palomba il 23 novembre 1938. Il primo nato in assoluto è invece una donna: Otilla Pezzetta, nata a Pratica di Mare il 3 novembre, ovviamente nello stesso anno 1938.
“La stazione di Santa Palomba - ricorda Troiani - aveva una grande importanza per lo sviluppo del Comune; basti pensare ai treni straordinari che arrivavano carichi di coloni. Il primo impatto dei nuovi arrivati era un po’ desolante; sterminate campagne ondulate si perdevano in lontananza. Nel 1934 i primi lavoratori addetti alla gestione della stazione ferroviaria abitavano nella palazzina accanto alla stazione e nei due alloggi sovrastanti alla stazione stessa: le famiglie si chiamavano Ponzi, Troiani, Abbate, Piacitelli, Martone, Baldini; quelle dei titolari (in ordine cronologico) erano Sacchetti, Pistolesi, Veri, Guastini, Camussa, ecc.
La ferrovia era solcata dai convogli trainati da locomotive sbuffanti, meraviglia dell’era moderna, ma spesso portatori di incidenti mortali: si ebbero infatti molti morti e feriti in quel tratto di ferrovia fra passeggeri e addetti ai lavori. La prima persona che veniva interpellata per le prime e necessarie cure era sempre mia madre, che si prestava con altruismo e volontariamente; il medico più vicino era in località Divino Amore. Non era raro il caso dell’attesa di un medico che poteva arrivare con il successivo convoglio proveniente da Roma. Le abitazioni più vicine alla stazione erano i due caselli ferroviari e le quattro case coloniche, di cui due erano abitate dai fratelli Giovanni e Alfredo Ceccarelli; ora questi stabili risultano inglobati nelle industrie locali. I coniugi Giovanni Ceccarelli e Carmela Gobetti sono tuttora in zona; il 22 ottobre del 1989 hanno festeggiato i 60 anni di matrimonio.
A quei tempi il casale dei coniugi Ceccarelli era un deposito gratuito di biciclette per tutti coloro che venivano a Santa Palomba da Pomezia per prendere il treno. Sono trascorsi molti anni e rammento alcune cose del passato come in un sogno; ho cinquant’anni e vedo chiaramente ancora oggi una donna nel piazzale della fattoria di Tor del Vescovo, nelle vicinanze della stazione, dove in tempo di guerra andavamo a rifugiarci per le incursioni aeree alleate che avevano per obiettivo la stazione ferroviaria. Questa donna, accompagnata da un nugolo di bambini, affrontava a testa alta l’arrivo di militari inglesi che andavano alla ricerca di uomini da portare al fronte e, con fermezza e decisione, si faceva portavoce della comunità, costringendoli a rinunciare al sopralluogo nei locali della fattoria; qui erano nascosti gli uomini addetti al funzionamento della stazione F.S. e i coloni, oltre che i viveri per la sopravvivenza della comunità. Quella donna era mia madre, Laura vedova Troiani, che ora abita a Pomezia”.
Iniziati i lavori per la rete fognaria ed idrica
Via Monachelle
In riferimento alla notizia dell’inizio dei lavori per l’estensione della rete idrica e fognaria in via delle Monachelle il presidente dell’associazione “La Lente” Roberto Mambelli ci ha inviato il seguente comunicato:
“L’inizio dei lavori per la tanto attesa acqua potabile su via delle Monachelle è SOLO un dovere da parte dell’amministrazione, ma non da oggi, bensì almeno dall’anno 2015, da quando si portò il serio problema all’attenzione del Consiglio comunale e la stessa maggioranza che oggi governa Bocciò inesorabilmente quell’ordine del giorno pur essendoci ben due ordinanze l’ultima delle quali,commissariale n°3 del 12-02-2013 prot.15681 ne sancì l’alto inquinamento di falda in tali zone sia dal punto di vista chimico/fisico che batteriologico.Quindi non è moralmente corretto che oggi all’inizio dei lavori (in ritardo di anni da quella data e dagli impegni assunti insieme ad Acea Ato2) l’amministrazione si voglia prendere dei meriti.....Solo la nostra associazione “La Lente” che da inizio anno ha intrapreso una vera e propria causa civile nei confronti di Acea per gravi inadempienze contrattuali, e con la corresponsabilità anche del comune di Pomezia “per acquiescenza” ha di fatto accelerato un iter fermo da troppo tempo. Probabilmente e per fortuna la causa in tribunale ha risvegliato le coscienze ma ciò non è sufficiente a gratificare l’amministrazione che troppi ed ingiustificati ritardi ha nei confronti di tutte le altre zone del territorio nelle quali doveva fornire l’acqua diretta già entro il 31-dicembre 2018,e ad oggi ancora non si vede nulla. Per definire un comune “Attivo e Dinamico” ci vuole ben altro”.
T.R.