Battaglia dura del sindaco Zuccalà e delle rappresentanze sindacali dei lavoratori per scongiurare la decisione presa dai vertici dell’Azienda
No alla chiusura dello stabilimento Leonardo di Pomezia
No alla chiusura dello stabilimento Leonardo a Pomezia, le dichiarazioni del Sindaco Zuccalà: “Dopo aver partecipato all’Assemblea Generale di Unindustria, dove il tema Leonardo è stato incredibilmente ignorato, oggi ho preso parte all’audizione presso la IX Commissione Lavoro della Regione Lazio. In audizione anche le rappresentanze sindacali dei lavoratori. Un incontro del tutto interlocutorio senza la presenza dell’azienda che ha annunciato la chiusura dello stabilimento pometino. Continuerò a chiedere la convocazione di un tavolo tecnico con il Ministero dell’Economia e delle Finanze che detiene il 30% delle quote societarie. Sempre dalla parte dei lavoratori, per dare forza a quella che è la visione di sviluppo del sito Leonardo di Pomezia”.
Teresa Di Martino
Ufficio Stampa
Città di Pomezia
Un interessante analisi di Emanuele Maria Latorre, astronomo, da sempre appassionato di didattica, cura il sito internet di divulgazione multidisciplinare www.divulgazionelibera.it
“La nostra città potrebbe perdere un’eccellenza tecnologica presente sul territorio fin dagli anni 50
Sono più di tre anni che il satellite Aeolus orbita intorno al nostro pianeta a poco più di 300 Km sopra le nostre teste. Voi direte cosa c’entra il satellite con il titolo dell’articolo? C’entra e tra poco lo scoprirete. Questo satellite sta rappresentando una svolta epocale per il futuro delle previsioni meteorologiche. Al giorno d’oggi, una previsione del tempo è per così dire “cosa certa” al massimo per un paio di giorni.
Questo a causa della complesse dinamiche che avvengono nell’atmosfera terrestre; essa si comporta come un fluido, soggetto alle leggi della fluido-dinamica, le quali si possono rappresentare attraverso equazioni. I computer risolvono tali equazioni con un certo margine di approssimazione e il grado di precisione della soluzione dipende da numerosi fattori che determinano l’efficacia della previsione meteorologica. Uno degli elementi cruciali in una previsione del tempo è il vento. Bene, il satellite Aeolus è il primo satellite in grado di effettuare osservazioni dei profili di velocità dei venti a livello globale. Aeolus sta apportando un grande aiuto alla comunità scientifica, migliorando lo sviluppo degli attuali modelli climatici. Per studiare i venti, il satellite Aeolus impiega lo strumento Aladin.
Un vero gioiello di tecnologia in grado di permettere previsioni meteo più accurate rispetto alle attuali 48 ore. Essere in grado di prevedere il tempo atmosferico, significa prevedere calamità naturali che determinano catastrofi ambientali per l’umanità. Il successo di Aladin è stato condiviso nella comunità scientifica e con grande orgoglio anche nella nostra città. E sapete perché? Lo strumento Aladin è stato costruito a Pomezia! Dove? Nello stabilimento della Leonardo Spa, l’azienda italiana che opera nei settori della difesa, dell’aerospazio e della sicurezza. La sede di Pomezia, in via dell’Industria, ha partecipato alla costruzione del prezioso apparato a bordo del satellite Aeolus, grazie agli sforzi congiunti di più di 700 persone che lavorano nella sede pometina della Leonardo.
Ricordo ancora la giornata dello “Space Talks”, quando gli studenti dell’Istituto Copernico di Pomezia assistevano incuriositi e affascinati, alla presentazione di Aladin, nell’ambito dell’iniziativa promossa dall’Esa, l’Agenzia Spaziale Europea. Tuttavia, sembra che il “sogno spaziale” di Pomezia sia destinato a svanire per sempre. Secondo le volontà della Leonardo, l’intenzione è di trasferire la produzione su due aree distinte, una sulla Tiburtina a Roma e l’altra a Cisterna di Latina.
Ora, se da una parte non esprimo nessun giudizio, dato che non conosco le motivazioni alla base di questa decisione aziendale, dall’altra parte mi oppongo all’idea di vedere Pomezia privata di un indotto tecnologico così importante. Il settore spaziale coinvolge introiti economici elevatissimi, ci sono commesse milionarie per realizzare prodotti per lo spazio. Un satellite è una struttura estremamente sofistica, dove ogni singolo componente richiede competenze tecnologiche, scientifiche ed ingegneristiche di primo livello.
Tutto questo la nostra città lo fa da più di mezzo secolo con i nostri concittadini protagonisti di questa eccellenza a livello mondiale. E’ importante sottolineare che dietro una commessa di un componente satellitare, possono esserci organizzazioni come l’Asi l’Esa, la Nasa e numerosi istituti universitari con i loro centri di ricerca. Tutto questo indotto costituisce una risorsa imprescindibile per la nostra città. Non soltanto per il personale tecnico che ci lavora, ma anche per tutta la logistica: mensa, servizi di pulizia, manutenzione e fornitori.
Non possiamo permettere che Pomezia venga privata di questa eccellenza tecnologica. Se il disegno di trasferire l’azienda lontano da Pomezia troverà realizzazione, sarà una sconfitta per tutta la cittadinanza. I nostri figli avranno una scelta in meno e una scelta in meno si traduce in un futuro più povero. Dato che la tecnologia spaziale sarà sempre più protagonista nel futuro, i nostri studenti non avranno accesso a tecnologie e strumenti che potrebbero rappresentare un trampolino di lancio per il loro futuro, ovvero, per il futuro della nostra città. Per non parlare del fatto che 100 famiglie potrebbero perdere il posto di lavoro, visti i numeri del personale impiegato per i servizi della Leonardo.
Oltretutto, lo scenario di trasferimento della fabbrica, rappresenterebbe uno stravolgimento anche per i dipendenti della zona che lavorano nella sede di Pomezia. Conosco bene il “peso” di certe scelte, sia negli affetti sia per il portafoglio. Sono figlio del sud Italia; ho dovuto trasferirmi per trovare un lavoro e soprattutto una dignità sociale. Tutto questo lo devo a Pomezia, al suo tessuto industriale, la sua spina dorsale che ne determina la sua sussistenza. Spero che tutte le figure istituzionali, a partire dal Sindaco, continuino il percorso di confronto con la dirigenza della Leonardo, affinché si possa trovare un accordo per impedire che la nostra città si veda depauperare uno dei suoi gioielli industriali”.
T.S.