La consigliera di Forza Italia Eleonora Leoni tramite un’interrogazione ha ripercorso le vicissitudini dell’edificio abbandonato
La storia infinita della scuola di Colle Romito
Il dubbio sorge spontaneo e cioè che, sul costruendo edificio scolastico di Colle Romito, qualcuno se ne era proprio dimenticato. Grazie all’amico Gerardo Telesca, attraverso le colonne de Il Pontino, è stato segnalato la presenza di questa struttura scolastica abbandonata ormai da decenni e senza che nessuno avviasse una semplice procedura, come quella della trascrizione dei terreni al patrimonio comunale, per chiudere questa storia ventennale. Qualche centinaia di migliaia di euro, cioè soldi dei cittadini che, nel giro di qualche anno, stanno facendo diventare un rudere una nuova struttura pubblica, molto importante per la popolazione, senza che nessuno se ne faccia carico o si interessasse della sua vicenda.
“Se nessuno si prende la briga di fare qualcosa, andiamo io e lei assessore a trascrivere l’acquisizione dei terreni al patrimonio comunale, e chiudiamo questa storia – ha detto la consigliera comunale di FI Eleonora Leoni -. Questa amministrazione deve portarsi a casa questa scuola ed è giusto perché, dopo tutti questi anni, non è possibile che nessuno la prende in carico. Chiudiamo questa parentesi e facciamo in modo che il Comune di Ardea e la popolazione della nostra città, possa disporre di una nuova scuola”.
È opportuno riportare l’interrogazione della consigliera comunale, Eleonora Leoni, nonché Capogruppo di Forza Italia, per capire bene che cosa è accaduto in questi anni. Una vicenda che stava finendo, come i palazzoni di Rio Verde, nell’oblio. Un’altra storia squallida e indecorosa per un territorio che avrebbe potuto sfruttare al meglio quelle strutture destinate sicuramente ad uffici pubblici, come indicato nel PRG, e non abbandonarle al loro destino come è avvenuto. E poi svenderle al migliore offerente del momento. Responsabilità che sono di tanti, ma di nessuno in particolare. Solo la mancanza di rispetto per il popolo e per quello che ne deriva da questi ritardi della pubblica amministrazione.
“L’oggetto dell’interrogazione richiede un’attenzione particolare - ha scritto Eleonora Leoni, Capogruppo di Forza Italia nella sua interrogazione - poiché si tratta di un argomento che ha origini decennali e pertanto ha richiesto un approfondito studio di molti atti amministrativi, atti notarili, contratti di convenzione di lottizzazione, cause civili al fine di arrivare oggi, nel 2023 senza perfezionare la trascrizione delle aree cedute al Comune di Ardea nel lontano 1960 dalla Sig. Bonanni attraverso la convenzione di lottizzazione della località Colle Romito. Con delibera 154 del 16 settembre 1960 e delibera 74 del 18 maggio 1963 del Comune di Pomezia, infatti, la Sig.ra Bonanni vedova Triolo, ottenne la lottizzazione dell’area di sua proprietà denominata “Colle Romito”, la delibera autorizzava la stipula della convenzione. La convenzione deliberata successivamente è il contratto firmato dalle parti, per ottenere l’edificabilità delle lottizzazioni da parte della Bonanni in seguito alla cessione di alcune aree al Comune di Pomezia e successivamente al Comune di Ardea, precisamente 71.000 mq di cui: -14.000 per parco pubblico -3500 per impianti di pubblica utilità -10.500 dei quali il Comune potrà disporre liberamente -12.000 ai margini della lottizzazione di cui il Comune potrà disporne liberamente. Le aree interessate, precisamente le particelle 49, 921, 1038, 1184, 1361, 1566, 1603, 1609, 1612, ad oggi non sono mai state trascritte in Conservatoria dei Registri Immobiliari per i motivi di seguito elencati. Il giorno 23/12/1991 con delibera n 865 del Comune di Ardea delibera l’acquisizione delle aree sopra elencate. Nel 1995, a firma dell’arch. Domenico Albanese, viene fatta una richiesta di verifica dello stato attuativo delle convenzioni relativi ai piani di lottizzazione edilizia, per stabilire l’esatto stato giuridico dei terreni di proprietà del Comune di Ardea, tra cui la soc. Colle Romito. Nel 1999, sempre a firma dell’arch. Domenico Albanese, la relazione da lui stilata confermava che i terreni non erano trascritti e quindi non erano di proprietà Comunale. Il 18 luglio del 2001 gli Eredi Bonanni diffidano il Comune a perfezionare il trasferimento, già diffidato nel 1994 dalla Sig.ra Bonanni. In data 28/11/2002 con deliberazione 55 venne deliberata l’acquisizione programmatica di aree provenienti da convenzioni varie. Il 29/11/2006 il Comune di Ardea ricorre in appello alla sentenza di primo grado contro l’Agenzia territoriale di Roma per il mancato perfezionamento di trascrizione delle aree, procedimento camerale n. 58977/2006, dopo il rigetto di primo grado. In data 15.01.2007 la corte respinse il ricorso chiarendo che “…gli atti provenienti dallo stesso (delibere richiamate del Consiglio, della Giunta e ordinanza del Sindaco), ma non la convenzione con cui Marcella Bonanni Triolo si sarebbe obbligata alla cessione gratuita delle aree.
L’oggetto dei contratti di convenzione (deliberazione 154 del 16/9/1960 e deliberazione 74 del 18/05/1963), contenevano una programmazione di opere di pubblica utilità da eseguirsi nel piano di lottizzazione, come opere primarie e secondarie e la cessione gratuita di circa 71.000 mq al Comune di Pomezia. La stessa, impegnava la sig.ra Bonanni Triolo a chiedere la trascrizione della presente convenzione in conservatoria. Nonostante il Comune fu più volte diffidato ad adempiere dalla famiglia Bonanni, per ultimo in data 31/07/2020 ritenendo ormai prescritta la convenzione, le convenzioni per urbanizzazione edilizia art 28 della legge 17 Agosto 1942 n.1150 sono imprescrittibili e nel caso in cui considerata la situazione giuridica soggettiva di cui è titolare il Comune nei confronti del privato in forza di una convenzione, secondo l’art 2935 c.c. la prescrizione inizia a decorrere dal giorno in cui può essere fatta valere, non potendosi qualificare, prima di tale scadenza, come esigibile. Superato lo scoglio della trascrizione, di cui i stessi Bonanni sollecitano e che a causa di inerzia amministrativa chiedono un danno risarcitorio, non fondato, come sopra esposto, questa amministrazione può prendere realmente in considerazione la trascrizione dei beni immobili. La scuola, va chiarito, è oggetto di un progetto e costruzione su una delibera di acquisizione di tutte le aree delle varie convenzioni, di un Ordinanza Sindacale su una trascrizione con riserva ma mai ratificata definitivamente. Con vari pareri favorevoli da parte degli uffici preposti, ufficio urbanistica, ufficio tecnico, patrimonio e Usl In data 28/12/2006 con deliberazione 132 venne approvato il progetto definitivo per la realizzazione di un edificio scolastico in località “Colle Romito “per un importo di 650.000 di lire.
La scuola, parzialmente costruita e ad oggi abbandonata, fu oggetto di richiesta da ex colleghi, di chiarezza su un progetto approvato, parzialmente realizzato e bloccato da questo mancato perfezionamento. Alla luce di tutto ciò, chiedo che venga perfezionata l’acquisizione delle aree della convenzione di lottizzazione della località Colle Romito affinché non si trovi l’amministrazione ad incombere ad un procedimento legale con la famiglia Bonanni. Inoltre venga fatto un controllo approfondito della documentazione in possesso dell’amministrazione, poiché in data 07/02/2008 il Dirigente dell’ufficio Patrimonio attestava che il terreno con particella n. 1566 foglio 56 dove è stata costruita parzialmente la scuola, fosse trascritto nei beni immobili del Comune di Ardea. Perfezionata l’acquisizione, questa amministrazione possa portare a termine la costruzione oggetto di molti soldi pubblici spesi per nulla”.
Sabatino Mele
RISPOSTA ASSESSORE ORAKIAN
ALL’INTERROGAZIONE LEONI SU SCUOLA A COLLE ROMITO
“Desidero ringraziare la consigliera Leoni – ha detto l’assessore Massimiliano Orakian - per aver portato all’attenzione di questo consiglio comunale, il problema annoso che riguarda la realizzazione della Scuola di Colle Romito. Diciamo che io sinceramente in difficoltà nel rispondere, per un motivo molto semplice: perché lei ha fatto l’interrogazione, ma si è anche risposta. Nel senso che è stata puntuale nelle sue risposte, quindi, non so che altro potrei aggiungere, se non il fatto che da quello che io ho potuto apprendere c’è stato un mix di accadimenti nel corso degli anni.
Questa storia nasce dagli anni sessanta da parte della proprietà Bonanni nei confronti del Comune di Ardea quando chiese di poter effettuare il piano di lottizzazione di colle Romito. Come tutti i piani di lottizzazione, c’è una previsione di cessione di aree al Comune che ovviamente vanno poi perfezionate. Cioè, non unilateralmente, ma attraverso un contratto si stabilisce in modo puntuale quali sono le superfici, le particelle che vengono cedute al Comune. Il Comune poi le acquisisce al patrimonio comunale. Quello che ho appreso, mi sembra riguardare un problema di mancanza di rispetto. E cioè, di ciò che era previsto in quella convenzione che è avvenuto nel corso degli anni un problema legale, perché a un certo punto nel 2012, quando era stata già impegnata una somma per portare a compimento l’opera, sorge la questione legata alla proprietà privata.
Non credo che sia tanto un problema urbanistico o di lavori pubblici, perché poi la storia diciamo di questo fabbricato è ben relazionata. Insomma dalle indicazioni degli uffici è venuto fuori un ritardo per la presenza di un cavo elettrico dell’ENEL che ha comportato evidentemente un ritardo. C’è stato quindi un susseguirsi di eventi provati, rispetto la materia dei lavori pubblici, che hanno rallentato la realizzazione dell’Opera. Credo, però, che il vulnus della situazione sia proprio il mancato riconoscimento della proprietà del bene, cioè del terreno sul quale poi questa scuola sorge, è un problema legale. Perché tutto ciò che è in nostro potere per acquisire quest’area, nell’interrogazione, anche in questo caso, è stata precisa nel dire che le convenzioni non sono prescrivibili, e ripeto che la sua interrogazione è stata molto precisa e puntuale”.
Sabatino Mele
Dopo un lungo periodo il semaforo è stato aggiustato
Finalmente!
Il semaforo di Largo Genova lampeggia, ed è ritornato funzionante. Una notizia che i cittadini e gli automobilisti che attraversano quell’incrocio attendevano da diverse settimane. “La centralina che era stata danneggiata è arrivata nella giornata di martedì 31 ottobre – ha detto il sindaco Maurizio Cremonini -. Il giorno 2 novembre, giorno utile e non festivo per effettuare la sostituzione, la ditta incaricata ha svolto il lavoro di ripristino dell’impianto e poco dopo le ore 13, il semaforo ha ripreso la sua funzionalità”. In queste ultime settimane il malumore dei cittadini era cresciuto in quanto, avevano constatano che i loro appelli cadevano nel vuoto. “Oggi finalmente il problema – hanno detto alcuni cittadini - così importante per la sicurezza stradale, come rimettere in sesto il semaforo di Largo Genova, si è concretizzato”.
“È assolutamente imperdonabile quello che sta accadendo per sistemare il semaforo di Largo Genova – ha detto un altro residente che ha segnalato la cosa alla redazione de Il Pontino -. Lungaggini burocratiche, lavori non effettuati, problemi per gli automobilisti che sono costretti veramente a fare doppia attenzione mentre attraversano l’incrocio. È una situazione davvero pericolosa e che va sistemata al più presto possibile. Non è accettabile che le cose continuino a stare in questa condizione di pericolosità ed allarme”.
S.Me.