Dopo l’acquisizione della Sughereta l’ex consigliere regionale ripropone la creazione della struttura che gestisca le aree di pregio ambientale
Celori: creare l’ente “Pomezia Natura”
L’importante notizia dell’acquisizione al patrimonio comunale, da parte dell’assessore all’urbanistica Roberto Mambelli, di cento ettari della Riserva Naturale della Sughereta ci riporta alla memoria uno degli obiettivi di Luigi Celori, quando era consigliere regionale. Quello di creare l’ente “Pomezia Natura” che gestisca le aree di pregio ambientale del nostro comune tra cui la Sughereta.
“Intanto dobbiamo dare atto - mi sottolinea Luigi Celori da me interpellato - all’assessore Mambelli di avere finalmente acquisito al patrimonio comunale, come previsto dalla convenzione i 100 ettari della Sughereta”.
- Ma come si è arrivati Celori, all’acquisizione del Parco?
“E’ una storia vecchia che comincia con il piano dei parchi della Regione Lazio diventato legge 29 del 6 ottobre del 1997 con Piero Badaloni presidente. All’epoca ero consigliere regionale e vicepresidente della commissione urbanistica e ambiente e nel piano dei parchi feci istituire il parco della Sughereta e feci recepire un mio emendamento che tutelava l’area ma lasciava uno spazio per la strada che ora congiunge Pomezia con Torvaianica Alta. I proprietari della Sughereta, Propaganda Fide, avevano adiacente ad essa anche una vasta area, l’attuale Parco della Minerva con una previsione da piano regolatore edificabile di oltre 1milione di metri cubi. Nella successiva convenzione con chi poi aveva acquistato la proprietà della Propaganda Fide, ottenemmo non solo il 50% in meno della cubatura ma anche la cessione gratuita di 40 ettari di grande pregio dove vi sono le sughere centenarie, più 60 ettari intorno di fascia di rispetto e naturalmente la realizzazione della strada da Pomezia e Torvaianica Alta a loro spese. Così si fanno le convenzioni e si ottengono le cose utili per i cittadini e nel contempo salvaguardando l’ambiente. Sfido i fenomeni che fino ad ora ci hanno amministrato a dimostrare di avere fatto qualcosa di simile sul territorio. Tra l’altro mi chiedo perché i pseudo ambientalisti che ci hanno poi amministrato non avevano ancora acquisita la Sughereta al patrimonio comunale”.
- Ma come nacque l’idea di Pomezia Natura?
“Fin da quando fu istituito il parco della Sughereta ho incominciato a sollecitare le varie amministrazioni che nel frattempo si sono succedute a Pomezia per dotarsi di un proprio apposito entecome c’è l’ha il Comune di Roma che gestisca le sue aree di pregio ambientali attraverso “Roma Natura”. Proprio riferendomi a quello che aveva fatto Roma pensai a “Pomezia Natura”. La mancanza di un proprio ente ha fatto sì che quando nel 2017 la Regione approvò il piano di assetto che stabiliva i confini definitivi della riserva della Sughereta, in mancanza di un ente locale che io avevo sempre sollecitato, la Sughereta fini sotto il controllo del Parco dei Castelli Romani. Analoga situazione si è avuta con l’area marina protetta delle Secche di Tor Paterno, uno straordinario sito di interesse comunitario che pur situata difronte a Torvaianica è gestita da Roma Natura”.
- Quali sono le aree che dovrebbero far parte di Pomezia Natura?
“Pomezia Natura”, oltre la Riserva Naturale della Sughereta e le Secche di Tor Paterno, dovrebbe comprendere anche le dune del Pigneto a Campo Ascolano e quelle a ridosso di via San Paolo a Torvaianica. Sono aree di grande pregio ambientale, un fiore all’occhiello del nostro territorio”.
- Ma perché fino ad ora non si è riusciti a realizzare “Pomezia Natura”?
“Lo chieda a chi ha amministrato la città. Io sono 20 anni che lo dico ed erano pronti in Regione anche gli atti mancava solo l’ok del Comune di Pomezia che non è mai arrivato. Tra l’altro per i parchi sono previsti fondi regionali, nazionali ed europei che si possono attivare. L’ente “Pomezia Natura” se ben gestito sarebbe una grande occasione non solo di salvaguardia ambientale ma anche di sviluppo economico. Per chi viene da noi si possono creare visite in queste aree di pregio.
Durante il governo Berlusconi l’allora Ministro dell’Ambiente Altero Matteoli, circa 20 anni fa, su mia richiesta il ministero che lui dirigeva, finanziò visite gratuite all’area marina delle Secche di Tor Paterno, con un barcone dove, arrivati sulle secche, un sub si immergeva con una telecamera che poi proiettava le immagini in tempo reale sulla barca. Fu data la possibilità anche a chi non era in grado di immergersi di potere godere della bellezza di quel luogo e delle specie marine che vi vivono. Vi assicuro che chi apprezza queste bellezze marine non ha bisogno per vederle di andare in mar Rosso perché sono in mare di fronte a Torvaianica”.
- Ma si può ancora realizzare “Pomezia Natura”
“Certamente si. Mi auguro che questa amministrazione sappia riprendere questa iniziativa in modo da potere consentire la salvaguardia e la valorizzazione delle nostre aree protette. Da parte mia io sono sempre disponibile a dare una mano per creare l’ente “Pomezia Natura”.
A.S.