Ci spiega il funzionamento il presidente del consiglio Francesco Lamanna
Nuove Commissioni consiliari
Il presidente del consiglio comunale dottor Francesco Lamanna il 30 aprile ha presieduto il consiglio comunale in cui si sono deliberate le nuove commissioni consiliari. Un consiglio comunale molto tranquillo con una maggioranza compatta.
- Presidente perché questa necessita di modificare le commissioni consiliari?
“Precedentemente due consiglieri comunali hanno cambiato gruppo consiliare, mi riferisco a Jessica Valle che da Fdi è passata nel gruppo della Lega e Omero Schiumarini che dalla Lega è entrato nel gruppo Misto, da qui la necessità di alcune modifiche nella composizione delle commissioni per garantire la rappresentativa in ognuna di esse a tutti i gruppi consiliari. Attualmente i gruppi consiliari sono sei, tre della maggioranza: Fdi con 9 consiglieri, Lega 3, gruppo misto 3. Tre anche all’opposizione Pd 5 consiglieri, M5S 3, Valore Civico 1. Il riequilibrio delle rappresentanze nelle otto commissioni consiliari è avvenuto solo per quello che riguarda i tre gruppi di maggioranza”.
- E’ cambiato qualcosa per quel che riguarda i presidenti delle commissioni?
“Sono sempre gli stessi. Eventualmente, pur mantenendo invariate le rappresentanze, sette per la maggioranza ed uno quella di controllo e garanzia per l’opposizione, di comune accordo, all’interno di esse, possono eventualmente cambiare il presidente”.
- Perché si è perso cosi tanto tempo a modificarle?
“Dopo che sono stati ufficializzati gli spostamenti dei due consiglieri al sottoscritto non è arrivata nessuna richiesta ufficiale di modifica delle commissioni da parte dei gruppi coinvolti. Pertanto le commissioni sono state convocate regolarmente e quelle che non si sono tenute è perché è mancato il numero legale. Quando poi il gruppo della Lega mi ha fatto presente che volevano il rispetto della loro rappresentanza, come da regolamento, ho proceduto ad applicarlo”.
- Presidente in questi ultimi mesi ha avuto dei consigli comunali complicati a causa di una maggioranza risicata
“Il momento più difficile è stato il consiglio comunale del 2 febbraio scorso, quello dell’approvazione del bilancio, con circa 23 ore di consiglio comunale. Vi sono stati momenti di grande fatica e stanchezza per tutti ma la maggioranza ha tenuto duro sapendo che era uno strumento fondamentale per governare la città. Nonostante 163 emendamenti dell’opposizione e una maggioranza che come lei ha giustamente sottolineato “risicata”, alla fine è stato approvato. E’ stata una prova di forza e di grande maturità di 12 consiglieri di maggioranza più il sindaco”.
- Di questa vicenda cosa le ha dato più fastidio?
“Sicuramente la superficialità di qualche consigliere comunale di maggioranza che non è venuto in consiglio comunale e quindi non ha votato il bilancio. Onestamente non ho capito questi comportamenti anche perché nessuno ufficialmente si era chiamato fuori dalla maggioranza. Comunque è andata, sperando che ci si renda conto che i cittadini ci hanno votato, peraltro con un grande consenso, per risolvere i problemi della città e non per destabilizzare la maggioranza e creare solo ingovernabilità”.
- L’opposizione si lamenta per il ritardo con cui vengono portate in consiglio comunale interrogazioni, mozioni e ordini del giorno.
“L’art. 59 comma 6 del regolamento comunale dispone che quando vi sono consigli comunali che trattano il bilancio o argomenti urbanistici non si possono aggiungere interrogazioni, mozioni ed ordini del giorno. Avendo noi fatto consigli comunali che riguardavano questi due argomenti ecco giustificato il ritardo. Io non faccio altro che applicare il regolamento che tra l’altro non ha fatto questa maggioranza ma chi ci ha preceduto. Per sopperire a questo inconveniente il 3 giugno prossimo vi sarà un consiglio comunale dedicato a questi argomenti. Comunque per quel che riguarda le interrogazioni se entro un mese non vi è risposta in consiglio comunale questa va inviata per iscritto direttamente all’interessato”.
- I prossimi obiettivi della sua presidenza?
“Intanto che le commissioni lavorino, anche perché io le ho sempre stimolate a convocarsi. Il loro lavoro è importante perché sono preparatorie delle delibere che poi andranno in consiglio comunale. Quindi un luogo di confronto democratico e di dibattito sulle questioni in esame. La mancanza di questo dibattito nelle commissioni ha reso sterile il confronto in consiglio comunale. Un’altra cosa da fare è la riorganizzazione dello statuto e il regolamento comunale adeguandolo alle necessità oggettive di oggi.
Inoltre essendo il consiglio comunale espressione di tutte le forze politiche è mia intenzione di organizzare, chiedendo anche il supporto dei due vicepresidenti Polidori e Mercanti, in occasione di eventi istituzionali, iniziative che coinvolgano tutti i gruppi politici. Penso a ricorrenze nazionali o di Pomezia, a gemellaggi e in generale a rapporti istituzionali con altre città e enti superiori”.
- Lei è stato eletto nelle file di Forza Italia ed in consiglio è l’unico rappresentante di questo partito. Come è la situazione a Pomezia del suo partito?
“Sono molto soddisfatto perché mi accorgo che come a livello nazionale anche a Pomezia vi è entusiasmo ed attenzione sul nostro partito. Devo dare atto al segretario Antonio Tajani che ha ridato slancio al partito e a tutti noi amministratori locali ne seguiamo le direttive con ottimi risultati. Rivedo un grande riavvicinamento al nostro partito e sento anche di più la responsabilità a rappresentarlo in consiglio comunale dove come lei ha ricordato, sono l’unico eletto di Fi. Naturalmente essendo anche il presidente del consiglio mi sento anche più motivato. Forza Italia è un partito democratico, antifascista, liberale, europeista, rispettose delle minoranze e vorrei che questo fosse chiaro a tutti anche alle nostre opposizioni che spesso hanno comportamenti ideologici e qualche volta anche poco rispettosi dei ruoli. Essere democratici lo si dimostra nel rispetto dell’avversario e di chi rappresenta le istituzioni”.
A.S.