Il 17 e il 20 aprile sulle spiagge di Torvaianica è stato presentato il progetto di riqualificazione delle dune finanziato dalla Regione Lazio
Presentato il progetto Habemus Dune
Progetto Habemus Dune: modello per formazione scolastica, professionale e delle buone pratiche.
E’ grande soddisfazione comunicare che nel Comune di Pomezia nei giorni 17 e 20 Aprile sulle spiagge di Torvaianica vi è stata, alla presenza di numerose persone in entrambi i giorni, la presentazione informale del progetto Habemus dune.
Il progetto di riqualificazione delle dune di Torvaianica finanziato dalla Regione Lazio.
(https://www.pomeziaetorvajanica.it/notizie/habemus-dune-il-progetto-di-riqualificazione-della-spiaggia-di-torvaianica/ )
La presentazione cade in un momento quanto mai opportuno, e forse cruciale, per il benessere delle nostre spiagge, per i fruitori di oggi e di domani. Tanto si parla di erosione costiera. Il progetto fornisce una “naturale” soluzione rispettosa di tutto l’ecosistema dunale.
Lo scopo dell’iniziativa segue gli obiettivi che mi ero prefissato già nel 2004 quando, in collaborazione con tante associazioni del territorio, avevo presentato le attività da svolgere a favore delle spiagge del litorale romano e in particolare delle Dune di Torvaianica con il progetto Habemus dune. Oggi il “Habemus dune” è patrocinato dal Comune di Pomezia e dà il nome al progetto finanziato dalla Regione con un importo lordo di 1.250.000 euro,.Gli interventi sono già in funzione in diversi punti del litorale del Comune di Pomezia a difesa dell’erosione costiera. E’ opportuno ricordare la presenza del progetto primordiale Habemus dune capofila nel Comune di Pomezia con le dune di “Torvaianica Bene Comune” all’interno del sito di Labsus.org nel 2015.
(https://www.labsus.org/2015/01/litorale-romano-dune-torvaianica-bene-comune/)
Da lì a poco il Comune di Pomezia aderirà al regolamento sui beni comuni da molti conosciuto come progetto di cittadinanza attiva. Successivamente nasce la progettazione e la realizzazione del giardino dunale e Mediterraneo. E’ stato da poco inaugurato presso la sezione di Pomezia della Lega Navale Italiana, che vi suggerisco di visitare.
E’ d’uopo ricordare anche la prima iniziativa denominata “I magnifici 10” che promuoveva, nei pressi di 10 stabilimenti balneari, la eradicazione di specie esotiche e la sostituzione con specie autoctone, in un piccolo quadrato 2x2 mt che anticipava quello che oggi si sta facendo. Tutto ciò e molto altro è raccolto nella pagina Facebook, che curo personalmente, denominata “Habemus dune”. (https://www.facebook.com/habemusdune)
Venendo ad oggi, è partita l’iniziativa scolastica organizzata dal sottoscritto, progettista di Habemus dune, e Nicoletta de Franceschi, dell’associazione Città Giardino, che ha visto coinvolti gli studenti dell’Istituto di Istruzione Superiore Emilio Cavazza di largo Brodolini di Pomezia. I 50 ragazzi, accompagnati dai rispettivi docenti, hanno cominciato a conoscere la spiaggia e la sua funzione. Divisi in gruppi hanno potuto, direttamente, apprendere facendo attività legate alla cura ed innaffiatura delle specie dunali, alla loro messa a dimora, alla pulizia ecologica della spiaggia. Primo su tutto il valore ambientale della spiaggia, mettendo in secondo piano l’aspetto della gestione dei rifiuti artificiali: il cosiddetto beach litter, che in questi anni ha sostituito prepotentemente, sulla scena degli interessi, il valore intrinseco degli ecosistemi costieri. Con l’iniziativa scolastica si è voluto mettere al centro la Natura più che i suoi elementi di minaccia antropica.
Gli studenti così si sono ritrovati per una mattinata fotografi, giardinieri, biologi, architetti. Ad ogni gruppo sono stati lasciati degli opuscoli che serviranno a proseguire in aula l’approfondimento dell’argomento, ricordando così la bellissima giornata passata in spiaggia. In programma, per gli studenti dell’Istituto Cavazza, i loro docenti stanno pensando insieme all’Associazione Città Giardino, coadiuvati dal sottoscritto a un PCTO (Percorso per le Competenze Trasversali e l’Orientamento) specifico con tutti gli approfondimenti sul tema costiero.
Si proseguirà, nell’ambito scolastico, il 2 e il 6 maggio con l’istituto di Istruzione Superiore Blaise Pascal di Pomezia. Sabato 20 Aprile, anche se le condizioni meteo sono state avverse per tutta la mattinata, c’è stata la visita ad alcune aree oggetto di intervento organizzata dall’architetto Rossella Ongaretto Vicepresidente dell’Associazione AIAPP LAMS Associazione Italiana Architettura del Paesaggio sezione territoriale Lazio, Abruzzo, Molise e Sardegna, patrocinato dall’Ordine degli Architetti Pianificatori e Paesaggisti e Conservatori di Roma e Provincia. Il gruppo dei partecipanti è stato accompagnato in tre aree rappresentative, tra cui le dune del Pigneto. A spiegare il progetto oltre al sottoscritto e la biologa Valentina Braccia, che ha curato nel progetto l’aspetto del beach litter, vi era una rappresentanza del gruppo di naturalisti che stanno effettuando l’eradicazione manuale delle specie aliene invasive: le naturaliste Emanuela Carli, da poco ISPRA, e Luisa Battista, ha partecipato il biologo Marco Scalisi Dipendente della Regione Lazio - Area Protezione e Gestione della Biodiversità. Nella locandina AIAPP Lams viene così in parte descritto Habemus Dune, “…il progetto di rigenerazione avviato in questa porzione di territorio alle porte di Roma, le opere realizzate per contrastare l’erosione costiera, i nuovi percorsi di avvicinamento al mare, le barriere frangivento, gli interventi di salvaguardia e ripristino della flora spontanea e degli habitat dunali, tra i più minacciati dalle attività dell’uomo”. Tra i partecipanti vi era una rappresentante dell’IFLA Europe Federazione internazionale degli Architetti del Paesaggio, che illustrerà il progetto presso un Convegno sul Paesaggio che si terrà ad Atene in estate.
Il progetto “Habemus dune” nel Comune di Pomezia, è diventato un esempio da osservare, e da imitare, proprio per l’attenzione e la lungimiranza che ha avuto, diventa antesignano anche dei finanziamenti regionali, visto che i finanziamenti europei prediligono aree protette, come aree di rete Natura 2000. Anche le dune del Pigneto, quando diventeranno Monumento Naturale, come l’amministrazione di Pomezia ha assicurato, potranno usufruire di fondi europei dando al sito il giusto riconoscimento che si merita.
Cristiano Casafina
Architetto paesaggista
Dissuasori in cemento pericolosi
Il 10 maggio il Comitato Spontaneo di cittadini di Campo Ascolano, ha inviato una nuova segnalazione, via PEC (lettera firmata), al Dipartimento Viabilità di Città Metropolitana di Roma, riguardante la problematica dei “dissuasori in cemento” posti su via Arno, la strada che costeggia e fa da perimetro dell’Aeroporto Militare dell’Aeronautica Militare di Pratica di Mare “M. De Bernardi”. Dissuasori che, come è stato verificato sono pericolosi e tutti i cittadini e i pendolari ne hanno segnalato ed evidenziato la pericolosità.
“Diverse segnalazioni private negli anni, comprese le mie – ha scritto Oriana Liviani, che si è fatta portavoce della problematica - sono sempre state inevase. Ieri notte, come scritto nella nota, c’è stato l’ennesimo incidente mortale, (purtroppo anche di animali che escono dalla riserva presidenziale)”.
La nota del Comitato Spontaneo di Cittadini di Campo Ascolano, è stata inviata a Esposito Giuseppe e Emmi Paolo.
“È nostra intenzione segnalare la pericolosità di questa strada, Via Arno che collega Via di Pratica, con il lungomare del Villaggio Tognazzi sulla Litoranea, soprattutto altezza “Dissuasori in cemento” posizionati a ridosso della rotonda e del Villaggio Azzurro, specialmente l’ultimo tratto verso Ostia o al contrario il primo per andare a Roma,
Le segnalazioni precedenti fatte da cittadini come me (pendolare da 25 anni) non sono mai state prese in considerazione, mai una risposta.
Intanto ieri notte ennesimo incidente mortale, perché’ i dissuasori NON sono visibili.
Eppure basta poco, tipo un allungamento di un lampione, in quanto l’ultimo tratto è invisibile e tutto al buio.
Il ripristino della segnaletica di deviazione che, puntualmente sia da un lato che dall’altro, vengono centrate in pieno, e non vengono più riposizionate oppure dei lampeggianti con ricarica solare, per individuare la pericolosità, potrebbero essere delle soluzioni.
L’illuminazione su quel pezzo di strada lascia il tempo che trova, ma prevenire un ulteriore incidente sarebbe auspicabile da questa amministrazione che latita su questa strada di confine con Pomezia ma di competenza vostra.
Mi auguro di trovare un riscontro immediato a questa segnalazione, su una strada molto trafficata sia d’estate che d’inverno a cui la manutenzione (al momento è anche invasa dall’erba alta, non si vedono quasi più le orrende soste per la fermata del Cotral, dalla mancata manutenzione delle alberature, pista ciclabile), lascia il tempo che trova se non quando ci furono i 100 anni dell’Aeronautica dopo lotte per il disastrato asfalto deteriorato dal tempo e dal passaggio di migliaia di auto e mezzi pesanti”.
S.Me.