Verso le Europee dell’8 e 9 giugno. Intervista a Dorina Casadei, candidata a Bruxelles con il partito di Giorgia Meloni
Tecnici al servizio del Paese, Dorina Casadei: “Il Fisco in Ue così non va”
Nella corsa alle Elezioni Europee, oltre ai big della politica i partiti hanno scelto di inserire nelle liste la società civile: professionisti, tecnici ed esperti di provate capacità per dare una svolta strategica alle politiche italiane in Ue.
Unica candidata di Pomezia, Dorina Casadei, dottore commercialista, esperta in fiscalità delle imprese.
Dorina Casadei, la politica ha chiesto il suo impegno. Gli obiettivi?
“Confesso che non mi sono mai occupata in modo diretto e attivo di politica, fino a quando mi è stata proposta dal partito Fratelli d’Italia la candidatura alle elezioni per il Parlamento Europeo. Sono rimasta colpita dal fatto che un partito che per definizione è conservatore, da quando sta al Governo, ha portato una ventata di novità, spazzando via la situazione stagnante che ha caratterizzato i Governi precedenti, intervenendo con importanti riforme in molti settori, tra i quali, in particolare, il lavoro e il Fisco.
Ho accettato con entusiasmo di mettere a disposizione del mio Paese la professionalità e l’esperienza lavorativa acquisita negli anni per cercare di portare avanti quei cambiamenti che ritengo essere necessari per un’Europa più giusta”.
Scendiamo nel dettaglio, partendo dal mondo delle imprese e delle professioni: cosa cambiare?
“Occorre garantire la libera circolazione delle persone e società all’interno dell’Unione Europea, intendendo per libera circolazione, soprattutto, la libertà di insediamento di nuove attività produttive nei 27 paesi e la libertà di lavoro all’interno dei 27 paesi, semplificando la burocrazia esistente e armonizzando le norme fiscali e commerciali che regolano le attività imprenditoriali e professionali. Ma oltre a questo, il mercato unico si realizza anche attraverso la uniformità dei tempi della giustizia.
Le faccio un esempio: quando un professionista, quando un imprenditore, quando un lavoratore, decidono di intraprendere un’attività all’interno di uno dei 27 Paesi dell’Unione devono poter contare su un ambiente omogeneo in termini di norme e di tempi della Giustizia in modo da potersi trovare a proprio agio in qualsiasi posto, senza avere la necessità, di volta in volta, di dover cambiare consulente perché si deve interfacciare con norme diverse”.
Le va bene come sintesi: armonizzazione delle politiche europee?
“E’ perfetto, perché senza armonizzazione non si passa per l’eliminazione dei paradisi fiscali che ancora esistono all’interno dell’Europa e che generano una concorrenza sleale all’interno della stessa”.
In materia di lavoro che giudizio dà al Governo Meloni?
“Ho apprezzato molto l’indirizzo dato da Giorgia Meloni nella politica di protezione delle fasce deboli. Quella che io chiamo “la politica della canna da pesca in sostituzione del panino”.
Mi spiego meglio, condivido pienamente la politica volta a rivedere quello che era il Reddito di Cittadinanza (il panino) per sostituirla con l’inserimento di persone nel mondo del lavoro (canna da pesca) e dare la dignità e l’autonomia che solo il lavoro può dare”.
Sono Dorina Casadei, sono nata a Pomezia dove lavoro e vivo.
Laureata in Economia e Commercio nel 1985, sono un consulente delle aziende che si occupa della fiscalità. Sono Sindaco e Revisore dei conti di una serie di aziende, alcune delle quali quotate in Borsa.
Dal marzo del 2013 sono presidente della Scuola di Formazione Professionale, Aldo Sanchini, emanazione dell’Ordine dei Dottori Commercialisti ed Esperti Contabili di Roma.
Dal gennaio 2017 sono anche vicepresidente della Fondazione Telos, il Centro Studi dell’Ordine dei Dottori Commercialisti ed Esperti Contabili di Roma.
Perché mi candido? Mai avrei pensato di fare politica attiva. Poi un giorno il partito Fratelli d’Italia di Giorgia Meloni mi ha chiesto di mettere a disposizione del mio Paese la mia competenza professionale e la mia esperienza. Ho accettato, perché ritengo di dover fare la mia parte per l’Italia e per un’Europa diversa, più a misura di cittadino”.