L’ennesima denuncia contro l’abbandono dei rifiuti
Rifiuti a Lavinio Mare
Piccola premessa, in questa situazione ci troviamo dal mese di giugno ed è costantemente continuata per tutta l’estate aggravata anche dalla nota emergenza rifiuti a partire dal 12 Agosto e protrattasi fino a settembre inoltrato.
Da parte mia e dai cittadini rispettosi dell’ambiente, del decoro e soprattutto della salvaguardia della salute di chi ci vive in questi luoghi segnalando alle autorità competenti i siti più inquinanti e soprattutto pericolosi per la salute pubblica, non alziamo il dito contro il Sindaco che più volte e proprio di persona ha fatto si che venissero immediatamente bonificati.
Però, non può essere che un Sindaco deve intervenire per ripristinare ciò che non deve mai succedere e cioè conferimenti selvaggi di RSU con cumuli e montagne di rifiuti ora ad opera di incivili e vili personaggi e poi da parte anche di delinquenti e scorretti professionisti e abusivi svuota cantine poiché e come dimostrano le foto, non è solo semplice RSU ma di più e molto altro.
Quello che ti fa più rabbia è che Anzio ha molti servizi propedeutici per un corretto ritiro e conferimento RSU, ingombranti e rifiuti inquinanti (abbiamo sul territorio n. 2 CDR denominati Usa & Jetta ove conferire di tutto, un ritiro RSU porta a porta, un ritiro a domicilio degli ingombranti, un ritiro al proprio domicilio degli sfalci e potature) perché “buttare tutto in strada”?.
Altra nota dolente, sembra che tocca a noi cittadini segnalare, vigilare e talvolta anche ritirare e conferire l’RSU se proprio nessuno ti si fila. Voglio aggiungere che il cittadino “zozzone” poco se ne frega dei luoghi e degli altri, la ditta appaltatrice pur più volte attenzionata dall’Amministrazione per il lavoro mal svolto o per niente svolto e per questo anche sanzionata, continua imperterrita a non portare a termine ciò che da contratto gli compete e non solo, sul territorio, non si vedono coloro deputati al controllo del servizio reso e ritiro del RSU differenziato che in special modo in estate e non solo, viene eseguito a macchia di leopardo e a loro insindacabile decisione anche se o meno ritirare RSU differenziato per poi renderlo indifferenziato mischiandolo con altri ritiri in contemporanea di RSU di altro tipo (esempio: umido con carta oppure cartoni con vetro o peggio un solo ritiro con “tutto dentro”.
Concludendo e con timore che sia il cittadino disonesto che la ditta appaltatrice e senonché pezzi dell’Amministrazione comunale, nulla fanno ovvero e arrivati a questo punto direi proprio “nulla possono” per cambiare la situazione e peggio ancora se questo disastro ambientale e di decoro pubblico tocca niente di meno da vicino al nostro presidente del consiglio Mario Draghi che com’è noto ha una dimora proprio a Lavinio Mare e uno di questi scatti con in bella vista cumuli di immondizia, sono distanti a solo 100 metri dalla sua abitazione.
Per ciò detto, cosa ci dobbiamo aspettare?
Io non mi fermo qui!
Giuseppe Coppeta
Al Campo della Memoria la cerimonia per rendere omaggio alla martire istriana
Una rosa per Norma Cossetto
Nettuno, 2 Ottobre – In occasione della manifestazione nazionale “Un rosa per Norma Cossetto” promossa dal Comitato 10 Febbraio, i Volontari del Campo della Memoria di Nettuno hanno reso omaggio alla martire istriana deponendo un fiore sul sarcofago centrale del cimitero che raccoglie i resti di sette combattenti della Repubblica Sociale Italiana, caduti per l’onore e la libertà dell’Italia.
Infine, i Volontari si sono raccolti presso la tomba del Marò Gavino Casella del Battaglione “Barbarigo”, immolatosi in difesa dei Sacri confini della Patria sul Monte San Gabriele (Gorizia), il 20 Gennaio 1945, a soli 18 anni. Quel giorno, l’unità della Decima MAS riuscì nuovamente a respingere un attacco titino, sconfiggendo sul campo la Brigata “Gregorcik” dell’Esercito Popolare di Liberazione della Iugoslavia.
Da ricordare che le unità combattenti della RSI furono gli ultimi reparti italiani a difendere i confini della nostra Nazione contro i partizan di Tito, come dovette ammettere anche il Presidente della Repubblica Francesco Cossiga nel 1991, ponendo fine ad una damnatio memoriae che persisteva dalla fine della guerra. Grazie alla loro presenza, le unità partigiane furono sempre respinte, difendendo così la popolazione italiana ivi residente dall’odio antifascista. Quella stessa popolazione che, purtroppo, si trovò in balia dei partigiani comunisti quando crollò il fronte e si concluse la guerra.
Contro inermi, innocenti, donne, vecchi e bambini, si attuò una pulizia etnica senza precedenti, che ebbe come risultato la scomparsa della civiltà italiana nell’Adriatico orientale.
Oggi, qui al Campo della Memoria, ricordiamo ancora che l’ultima bandiera italiana che garrì libera sull’Istria, nel Goriziano, a Fiume, a Zara fu quella della Repubblica Sociale Italiana.
I Volontari del
Campo della Memoria
Violenza contro le donne
E’ accaduto a Nettuno contro la titolare di un’Associazione che si occupa di adozioni dei cani
La signora contro cui si è accanito brutalmente un rumeno di 36 anni, con precedenti penali, è la titolare di un Associazione di volontariato che si occupa di cani randagi, abbandonati dai padroni, malati, che hanno bisogno di essere adottati.
E’ una donna generosa che tanti conoscono per il suo amore verso i pelosi senza casa. Nell’ultima settimana di settembre una donna rumena le ha prima portato il suo cane bisognoso di cure, poi l’ha pregata di accogliere il figlio trentaseienne nella struttura, come volontario. Dapprima le cose sono filate lisce poi, a seguito di minacce da parte del ragazzo, lei lo ha mandato via.
Lui è tornato più volte eludendo la presenza delle Forze dell’Ordine, poi il 29 settembre le ha ucciso il cane, l’ha sequestrata e caricata sul suo furgoncino dirigendosi verso Campoverde.
Durante il viaggio l’ha riempita di cazzotti, calci, le ha morso le mani, le gambe, peggio di un animale feroce, ripetendole che l’avrebbe stuprata e poi uccisa. La signora, convinta di morire, si è buttata dall’automezzo. Lui è tornato indietro per soffocarla. Per fortuna è arrivato un Carabiniere che ha avuto la forza di fermarlo poi ha chiamato rinforzi.
Il bruto è stato portato in carcere, la signora in Ospedale con una prognosi di diversi giorni: le è stato messo un collare, è stata medicata alle mani ed alle gambe. E’ disperata, teme che quello, uscito dal carcere, la possa uccidere come ha fatto a mani nude con il suo amato cane.
La legge italiana dovrebbe essere più severa nei confronti dei violenti contro le donne, che spesso compiono atti di un’efferatezza inaudita.
Auguriamo alla signora una completa guarigione e che possa continuare in tranquillità ad occuparsi dei suoi ospiti a quattro zampe, coadiuvata dagli altri membri dell’Associazione.
C.R.