Il 1° ottobre l’edificio è stato evacuato per la presenza di forti miasmi creando panico nelle classi
Esalazioni pericolose alla scuola Spalviera
Non c’è pace nella zona di Padiglione di Anzio da quando è attiva la Centrale Biogas di via della Spadellata, una centrale che, giova sempre ricordare, non rispetta le distanze di sicurezza da obiettivi sensibili posti nella zona con particolare riferimento alla scuola primaria e per l’infanzia Spalviera-Sacida.
Nella zona sono spesso segnalati cattivi odori ed il timore di un incidente resta sempre una condizione con cui gli abitanti non potranno mai abituarsi a convivere. Il 1° ottobre, proprio in quella scuola, viene segnalata la presenza di forti miasmi che creano il panico nelle classi. Ne riporta alcuni dettagli il comunicato del Comitato per la Difesa del Territorio (COMIDITE) una nuova ed efficace associazione di cittadini che, unica nella zona di Padiglione, ha preso sul serio il controllo dell’ambiente.
“Venerdì 1° ottobre 2021 ci è stato segnalato un incidente accaduto presso la scuola Angelita di via Cipriani in Anzio. Alcune maestre ed alcuni bambini hanno accusato malori per inalazione di presunte sostanze tossiche. E’ intervenuto un aderente al nostro Comitato. Sono intervenuti i Vigili del fuoco (anche con un veicolo NBCR – nucleare, batteriologico, chimico, radiologico), ARPA Lazio e Comune di Anzio. La scuola è stata evacuata”.
La notizia vola sui social e alla centrale biogas vengono subito attribuite le responsabilità dell’incidente. Con senso di serietà encomiabile il comunicato del Comitato per la Difesa del Territorio invece si chiede:
“Da dove proveniva la sostanza irritante? In attesa che la dirigente scolastica, i docenti ed i genitori degli alunni facciano regolare denuncia presso le pubbliche autorità (se non è già stata fatta), ipotizziamo che la sostanza irritante potrebbe provenire da un impianto industriale limitrofo, da Anziobiowaste, da campi agricoli trattati con concimi o diserbanti (ma non vi sono campi nelle immediate vicinanze), o da una fuga di gas metano di rete”.
Alla pacatezza del primo approccio però il comunicato di COMIDITE, fa seguire considerazioni che anticipano l’intenzione di dare seguito all’incidente.
“Il sindaco Candido De Angelis, nel corso del consiglio comunale di martedì 5 ottobre 2021, ha letto parte del verbale redatto nel corso della stessa giornata da VVF e/o ARPA Lazio. Nel verbale si parla di sostanza gassosa simile ad ammoniaca, proveniente da nord-est rispetto alla scuola. Pare che sia stato fatto un sopralluogo presso l’impianto biometano Anziobiowaste, posto a trecento metri dalla scuola (le leggi ed i regolamenti regionali prevedono 500 – 1000 metri).
Dal sopralluogo pare non siano stati riscontrati malfunzionamenti dell’impianto”. Il comunicato prosegue: “Il Comitato per la difesa del territorio (COMI.DI.TE.) di Anzio, recentemente costituito, ha chiesto copia del verbale al Comune di Anzio ed ai VVF /ARPA Lazio, e chiede con forza che venga fatta piena luce sull’accaduto, onde evitarne il ripetersi. Il sindaco ha detto, sempre nel corso del sopracitato consiglio comunale, che al ripetersi di un episodio similare, la scuola verrà trasferita. Il prossimo episodio potrebbe avere conseguenze ben più gravi. E ricordiamo che accanto alla scuola ci sono 5 (cinque) palazzine di edilizia popolare. Trasferiamo anche quelle?”.
Come spesso avviene in questi casi tutti i leoni della tastiera, il giorno dopo l’evento, sono già impegnati a costruire o a demolire un altro mostro. I comitati all’acqua di rose lo hanno già dimenticato e sono tornati a parlare del cartello stradale fuori posto o del mucchio di rifiuti, perché è più facile ed impegna meno.
Il nuovo Comitato sembra fare sul serio e vuole vederci chiaro con l’accesso agli atti presso il Comune e presso altri enti intervenuti. La gente di Padiglione non vuole chiacchiere, i bambini e le maestre vogliono rassicurazioni, tutta la gente della zona vuole vivere in sicurezza e la prima cosa da fare e dare un’informazione corretta su quanto avviene e speriamo che dal nuovo gruppo escano fatti, informazioni ed azioni concrete. Come si accenna nel comunicato, però, il sistema pubblico di tutela ed assistenza in questi casi ha bisogno di atti formali per intervenire per cui chi subisce un danno o l’effetto di un fatto pericoloso lo segnali alle autorità in via formale. Sull’ipotesi del Sindaco di spostare la scuola se essa subisce gli effetti pericolosi di un’entità industriale, lascio alle considerazioni di chi legge.
Sergio Franchi
Esprimiamo forte preoccupazione per quanto accaduto questa mattina presso la scuola Spalviera alla Sacida, dove alcune insegnanti hanno accusato malori associati alla presente di cattivi odori. Confidiamo che le indagini dei vigili del fuoco e della ASL possano chiarire l’accaduto. Più volte abbiamo sottolineato la pericolosità della zona, in cui impianti industriali e di trattamento di rifiuti convivono con insediamenti residenziali e con la scuola primaria.
Diversi mesi fa abbiamo effettuato un accesso agli atti per avere una copia dei risultati del Piano di Monitoraggio e controllo dell’impianto biogas, ma ci è stato negato in quanto non è stato rilasciato il nulla osta da parte della Procura, che speriamo stia portando avanti le indagini.
Esattamente un anno fa, inoltre, la questione fu oggetto di una mozione del consiglio comunale approvata all’unanimità.
La mozione impegnava Sindaco e Giunta a verificare lo stato di salubrità degli impianti esistenti e ad installare delle centraline di monitoraggio della qualità dell’area. Se l’impegno fosse stato rispettato forse avremmo qualche informazione in più sulle cause e sulle urgenti azioni da intraprendere a tutela della salute pubblica.
Alternativa per Anzio
Superare le frammentazioni
Cintura verde
È tempo per le nostre amministrazioni di iniziare a collaborare seriamente su tutte le tematiche comuni. Quelle ambientali, in particolare, non conoscono confini amministrativi. Sogniamo la realizzazione di una rete ecologica che connetta le maggiori aree verdi del territorio, da Torre Astura a sud, alla Pineta della Gallinara a nord, passando per il Bosco di Foglino, la Pineta della Campana, il Bosco dell’Armellino e la Macchia della Spadellata. Questo disegno ecosistemico esiste già nella Rete Ecologica Provinciale approvata nel 2010, si tratta di concretizzarlo.
L’ordine del giorno approvato ieri nel consiglio comunale di Anzio potrebbe andare in questa direzione, in quanto si chiede un intervento regionale per l’istituzione di ulteriori regimi di tutela in alcune di queste aree e la creazione di un Ente gestore apposito. Sappiamo bene però che la proposta, fatta a due anni dalla conclusione del mandato regionale, difficilmente vedrà la luce. Noi lavoreremo affinché ciò accada, ma al di là di questo, siamo convinti del fatto che le amministrazioni possano e debbano iniziare a realizzare questo disegno con interventi diretti, legati innanzitutto alla salvaguardia e al recupero ambientale di queste aree, spesso soggette problematiche quali l’inquinamento dei fossi, lo sversamento e l’interramento di rifiuti, la mancata accessibilità, il rischio incendi ecc.
Questa cintura verde potrebbe costituire un indispensabile argine al consumo di suolo e alla dispersione insediativa, potrebbe valorizzare il territorio in termini naturalistici, turistici e agricoli. Noi siamo pronti a lavorare in questa direzione in maniera sinergica, vediamo se le due amministrazioni sapranno fare lo stesso.
Luca Brignone, Alternativa per Anzio
Antonio Taurelli, Patto per Nettuno