Intervista a Luigi Salustri, pronipote di Trilussa
Certezze ai giovani
Sono oggi in compagnia del poeta Luigi Salustri. Sentiamo cosa ha da dirci.
- Buonasera Luigi, se dovesse definirsi in due parole, come si definirebbe e perché?
“Buonasera a te Barbara e a tutti i lettori. Per rispondere alla tua domanda mi definirei sicuramente umile e donatore. Umile perché sono convinto che dagli altri ci sia sempre da imparare e donatore perché se vogliamo, io dono la mia arte agli altri”.
- Sabato prossimo, il nove ottobre, al Teatro Studiotto a Nettuno, in collaborazione con l’assessore alle Politiche sociale di Nettuno, in occasione per i 150 anni della nascita di Trilussa, nonché SUO prozio, ci sarà la presentazione della sua raccolta di ottanta poesie “er mare mio”, poesie scritte in romanesco.
Ammetto che io pur vivendo ad Anzio da diverso tempo non sapevo chi lei fosse, le andrebbe di raccontarsi e di dirci come nasce la passione per le poesie e di parlarci anche delle sue opere?
“Intanto ringrazio la dottoressa Noce e anche il Comune di Nettuno per questa accoglienza che hanno avuto nei miei riguardi. Dopo un periodo di fermo sono molto emozionato nel riprendere la mia attività letteraria. Scrivo poesie da sempre.
Ricordo che alle elementari la maestra chiamò i miei genitori e disse loro che io non sapevo scrivere i temi perché scrivevo tutto in rima”.
- A proposito di giovani, ha mai avuto modo di incontrare i ragazzi del nostro territorio e di interagire con loro parlando di poesia?
“Assolutamente sì. Ho portato la poesie per le scuole medie di Anzio, al Virgilio di Lavinio. Ho avuto modo di farli incuriosire alla poesia ed ho proposto anche loro un paio di concorsi che si svolgevano in quel di Paestum e Positano. I ragazzi dovevano scrivere una poesia usando la tecnica della poesia Haiku.
In pratica si tratta di scrivere una poesia composta da tre versi: il primo verso deve contenere 5 sillabe, il secondo verso ne deve contenere 7 e il terzo verso ne deve contenere 5. Si viene a creare un piccolo testo di poesia; in pratica una sintesi di pensiero in tre versi. La cosa che mi ha colpito dei giovani è stata la loro voglia di fare, di mettersi in gioco ed infatti nei due concorsi non solo hanno vinto tanti premi, ma mi sono classificati tutti tra i primi dieci classificati”.
- E ora torniamo su di lei. Un poeta con una carriera molto importante alle spalle. Si ricorda, tra i tanti premi vinti, quelli che l’hanno maggiormente emozionata?
“Il premio di Firenze organizzato dal Centro Culturale Firenze Europa dove ho vinto il primo premio e ricordo che venni premiato a Palazzo vecchio con la mia raccolta di poesie “Le stagioni del mio mare”.
A Roseto degli Abruzzi ho vinto con la mia poesia “Voci” il primo premio al concorso “Premio città roseto degli Abruzzi” e in questo posto c’è una stele dove questa poesia è stata incisa.
Pure a Paestum ho vinto diversi premi. Per ben tre volte sono arrivato primo.
Il giornale dei Poeti mi ha pubblicato 100 copie di “Momenti” ed ho vinto il titolo di poeta dell’anno.
Le mie raccolte di poesie sono: “Voce der core”, “Eco der mare”, “ner mare ner vento”, “er mare mio” che presenterò a breve, scritte in romanesco. “Momenti”, “Stagioni del mio mare”, “La rosa dei venti” sono raccolte di poesie scritte in italiano.
Ho inoltre scritto il romanzo “Latte d’asina”, la commedia teatrale “Can che abbaia”.
Sono stato invitato diverse volte al teatro Manfredi, al teatro Marconi, al Puff e al teatro Greco e a Lambiate vado spesso dove ad accogliermi trovo sempre il figlio di Alessandro Quasimodo”.
- Un ultima domanda. Ha un messaggio da lanciare agli adulti e ai ragazzi?
“Agli adulti dico questo: Diamo ai giovani delle certezze e non delle speranze, ai giovani invece dico di coltivare sempre la nostra cultura. Voi avete il potere di mantenere vive le nostre tradizioni nel rispetto però, delle tradizioni degli altri. La mia vita non è stata una vita semplice, ho subito due interventi chirurgici importanti ma non ho mai vacillato. A salvarmi e a tenermi “vivo” sono state la fede e la tenacia e sono le qualità che auguro a tutti voi di avere sempre!”.
Grazie mille di cuore per questa intervista Luigi. Chi volesse approfondire la sua conoscenza o conoscere le sue poesie può tranquillamente chiedergli l’amicizia su Facebook.
Un uomo ricco di saggezza che con poche e semplici parole ci ha passato un bel messaggio importante.
Barbara Balestrieri
La testimonianza di Cristiana e Mariangela impegnate a salvare tanti gatti abbandonati
I gatti di Anzio e Amici per la coda
Ho avuto il piacere insieme a una mia amica a fine luglio di fare da staffettista per Cristiana e Mariangela, le amministratrici delle pagine Facebook: I gatti di Anzio e Amici per la coda, per un micino accompagnandolo da Anzio fino a Viareggio. E’ stata un’esperienza abbastanza impegnativa: circa tredici ore di macchina tra andata e ritorno ma l’emozione nel vedere poi il gatto abbracciato alla sua nuova mamma umana ha reso quella giornata una delle giornate più belle di questa estate appena trascorsa.
L’altra sera mi è capitato di leggere su una delle due pagine una richiesta di aiuto per una sterilizzazione. Ho pensato al cuore che ci mettono queste due donne e di getto sono andata a comprare un salvadanaio chiedendo a Patrizia e Marco del bar Melissa del centro Anteo se potevo metterlo in esposizione da loro con la speranza che qualche cliente nel vederlo potesse lasciare quei dieci centesimi di resto e alleggerire questi due angeli.
Cristiana e Mariangela per chi non le conoscesse, ve le presento di nuovo.
“Siamo due insegnanti, non abbiamo una associazione. Tutto ciò che facciamo lo facciamo di nostra volontà, compatibilmente col tempo che ci rimane dal lavoro, la famiglia e i vari impegni quotidiani. Purtroppo ad Anzio non esiste un ufficio idoneo alla tutela degli animali ed è anche capitato in passato che siamo state contattate dall’assessorato alle politiche ambientali per risolvere delle situazioni.
Non gestiamo un gattile o un rifugio e viviamo in due appartamenti pieni di animali; quando riceviamo richieste di aiuto da parte di cittadini per salvare un gatto in difficoltà, toglierlo dalla strada, noi siamo in difficoltà e ci dobbiamo inventare dal nulla dei modi per il recupero. Per questo è assolutamente indispensabile che chi ci contatta si impegni a donare uno stallo, un riparo a questi disgraziati animali dandoci così il tempo affinché noi possiamo metterci a disposizione con la nostra esperienza. Infatti esiste tutto un iter per salvare adeguatamente un randagio: in primis metterlo in sicurezza appunto, poi portarlo dai nostri veterinari con i quali collaboriamo per le prime cure; successivamente inizia la ricerca di adottanti dei quali verifichiamo l’ idoneità con modulo di preaffido, visita in casa e contatti costanti nel tempo.
Va da se’ che se ci sono gattini in un campo, in un giardino e non vengono messi prima in sicurezza è inutile contattarci o inviare foto. E’ capitato diverse volte di pubblicare la foto del micio, poi immediatamente siamo andate nel luogo da cui è partita la richiesta e non abbiamo trovato il gattino in questione. L’esperienza ci insegna che salvare animali dalla strada è spesso complicato e complesso.
Inoltre noi non affidiamo quasi mai via gattini presi dalla strada in adozione se prima gli stessi non hanno seguito una prassi veterinaria (antiparassitari e vermifughi). Altro discorso quando ci segnalano un animale ferito: in questi casi consigliamo di chiamare la Polizia Municipale dei Comuni di Anzio e Nettuno che attiveranno il servizio veterinario della Asl. Quindi se per caso trovate un gatto ferito noi possiamo dare una mano cercando di catturarlo se le persone non riescono dato che il servizio che fa la Asl, ossia trasportare animale ferito a Pomezia, lo svolge solo nel caso in cui il gatto è in sicurezza nel trasportino. In pratica la ASL preleva ma non cattura e chi segnala deve attendere sul posto l’arrivo degli operatori di prelevamento.
Possiamo assicurare che questo servizio funziona molto bene e, una volta che il gatto si è ristabilito (l’animale verrà anche sterilizzato e dotato di microchip) sarà riportato nel territorio da dove è stato prelevato. Consigliamo inoltre di non far entrare al Sanitario di Pomezia cuccioli perché per loro è sempre preferibile trovare stallo in una casa e poi affidare a noi la parte delle adozioni.
Noi stiamo cercando di sterilizzare il più possibile. In pratica non ci fermiamo mai. Abbiamo un fondo cassa creato dall’aiuto di tante persone che ci conoscono, riconoscono il nostro operato e ci donano quel che possono, dalla vendita dei calendari fatti lo scorso anno e dai nostri vasi che dipingiamo personalmente a tema felino; a chi fa raccolte di beneficenza e ci dona parte del ricavato. E questo ci permette come cittadine, di poter evitare nascite e la morte su strada di tanti gattini piccoli. Ovviamente sulle nostre pagine facciamo richieste non solo di sterilizzazioni ma anche di cibo per le colonie feline e farmaci se servono alla salute dei mici”.
Ringrazio di cuore Mariangela e Cristiana per ciò che fanno, e non vi nascondo che sarebbe bello se tutti i commercianti potessero mettere in vista un salvadanaio da destinare a sterilizzazioni, acquisto di cibo e prodotti farmacologici da destinare a I gatti di Anzio e Amici per la Coda.
Un ringraziamento doveroso a Patrizia e Marco per aver accolto la mia richiesta e per aver esposto il salvadanaio al bancone del vostro bar.
Barbara Balestrieri