Speciale Pro Loco Città di Anzio
Testimonianze del passato, ricordo di un cronista e valorizzazione enogastronomica
Le tracce del passato sono parte costitutiva dell’identità culturale di ogni comunità umana, di cui rappresentano il segno visibile. Per la loro sopravvivenza, tuttavia, sono indispensabili educazione e senso civico, che dipendono dalla memoria collettiva e dal ruolo che in essa ricopre la parola.
Per tali ragioni la Pro Loco “Città di Anzio”, con il patrocinio dell’Amministrazione comunale, ha istituito un premio giornalistico. Il suo obiettivo è quello di sostenere quanti lavorano quotidianamente nel mondo della comunicazione al servizio della verità dei fatti.
L’evento conclusivo si è tenuto venerdì 10 settembre all’interno del parco archeologico della Villa Imperiale. Il lungo pomeriggio si è aperto con l’introduzione del professor Tommaso Amato, vice presidente della Pro Loco, che è riuscito a portare ad Anzio Edith Bruck, autrice di fama internazionale sopravvissuta all’Olocausto. La presenza di un pubblico numeroso testimonia che la città non ha intenzione di dimenticare il dramma della seconda guerra mondiale.
Durante l’intervista di Pierfrancesco Pensosi, giornalista di RaiNews 24, la scrittrice ha presentato la sua ultima opera Il pane perduto, con la quale ha vinto quest’anno il Premio Strega Giovani e il Viareggio-Rèpaci. In questo racconto autobiografico ha ripercorso i sentieri della sua memoria, a cominciare dall’infanzia trascorsa in un piccolo villaggio al confine tra Ungheria e Slovacchia. Poi il viaggio che, a soli tredici anni, l’ha condotta prima nel ghetto di Sátoraljaújhely (Ungheria), in seguito ad Auschwitz, Dachau (Germania) e Bergen-Belsen (Polonia). Si è soffermata, inoltre, sull’agonia di quei mesi e sul sostegno della sorella Judith, che le ha permesso di sopravvivere.
Per noi che la osserviamo oggi, con l’aspetto esile di una donna ormai novantenne, è difficile credere che sia stato possibile uscire da quell’orrore. Le sue parole, infatti, hanno confermato la drammaticità di quei momenti e le difficoltà seguite alla liberazione. Tra queste ha evidenziato il dolore per la morte dei genitori e l’estraneità nei confronti dei familiari che non avevano vissuto l’esperienza del lager. Ha ripercorso con emozione i viaggi in Israele e in altri paesi europei alla ricerca disperata di una nuova vita. Poi ha posto a se stessa e, insieme, al pubblico la domanda su quando avesse ricominciato davvero a vivere. Senza dubbio al suo arrivo in Italia negli anni Cinquanta. Ha raccontato il periodo trascorso alla direzione di un centro estetico nel cuore di Roma e, subito dopo, gli esordi letterari. Per lei la lingua italiana è la sola in grado di esprimere le numerose sfumature dell’animo umano. Infine, l’incontro con il poeta e regista Nelo Risi, il compagno di oltre sessant’anni di vita, di cui gli ultimi dieci segnati dall’Alzheimer.
La testimonianza che Edith Bruck ha regalato alla città è una sintesi estrema dell’orrore più grande al quale il Novecento abbia assistito. È indispensabile, dunque, che la memoria di quanto accaduto venga continuamente alimentata dalla libertà di espressione. La sua importanza non deve essere mai messa in discussione. Al contrario, l’attenzione deve rimanere sempre alta. Non dimentichiamo, infatti, che questo incontro si è tenuto solo poche settimane dopo il Ferragosto di Kabul. Le immagini della folla, che corre dietro ad un aereo sulla pista dell’aeroporto militare della capitale afghana, confermano quanto l’equilibrio attuale sia precario. Ed è per questo che sono ancora spaventosamente attuali i versi di Nelo Risi, posti in apertura de Il pane perduto: «La storia / quella vera / che nessuno studia / che oggi ai più dà soltanto fastidio / (che addusse lutti infiniti) / d’un sol colpo ti privò dell’infanzia».
Il valore attribuito alla parola, ribadito in più punti dalla scrittrice, ha costituito l’introduzione al secondo momento dell’evento. Quest’ultimo è stato riservato al Premio giornalistico “Città di Anzio”, che la Pro Loco ha voluto dedicare alla memoria di Tito Peccia, l’addetto stampa scomparso lo scorso anno. Il presidente, Augusto Mammola, ne ha ricordato la professionalità e le qualità umane e, subito dopo, ha salutato la moglie, Cristina. Il vice presidente, Tommaso Amato, invece, ha illustrato le finalità dell’iniziativa e il tema del concorso di quest’anno: «Il mare: tutela, promozione e salvaguardia del territorio». È stata sottolineata, inoltre, l’importanza dell’iniziativa per il giornalismo locale, impegnato quotidianamente nel racconto delle complessità del territorio.
La commissione esaminatrice, guidata dal giornalista Ivo Iannozzi, ha assegnato il premio a Ilaria Pirri. La cronista di Young Tv ha affrontato il problema dell’erosione della costa, soffermandosi sullo sgretolamento che interessa la falesia anziate. Il riconoscimento è stato consegnato dal Sindaco di Anzio, Candido De Angelis. Al secondo posto Rebecca Riitano, autrice di un reportage sull’impatto inquinante del fosso Loricina sull’ecosistema marino. La giornalista del Granchio è stata premiata da Laura Nolfi, assessore alla Cultura e Pubblica Istruzione. L’ultimo riconoscimento, consegnato dal presidente Augusto Mammola, è andato a Federico Arancio. Il cronista di Young Tv ha documentato la liberazione in mare di una tartaruga Caretta, salvata e curata dai veterinari del parco acquatico di Zoomarine.
La parte conclusiva dell’evento è stata dedicata al video contest “Il Narrator Cortese 2… porta in tavola il tuo paese”, ideato dall’Unpli (Unione Nazionale Pro Loco d’Italia) Lazio per la promozione dei luoghi e delle tradizioni attraverso un racconto emozionale. Partendo da tali direttive, la Pro Loco “Città di Anzio” ha scelto di valorizzare l’identità marinara della città. Protagoniste, dunque, le alici, conservate attraverso la salatura e utilizzate in una delle ricette tipiche del territorio: gli spaghetti alici e pecorino.
Il video è stato realizzato con la collaborazione degli studenti della sezione audiovisivi - cinema del Liceo “Pablo Picasso” di Anzio, coordinati dal Prof. Trappolini. Ha visto la partecipazione del socio Salvatore Giarruzzo, che ha illustrato le diverse fasi della salatura. La signora Susanna Balzani si è occupata, invece, della preparazione del piatto. Messo in rete a dicembre 2020, ha ottenuto 1580 likes e 42111 visualizzazioni, che hanno permesso alla Pro Loco “Città di Anzio” di vincere il contest.
Il premio è stato consegnato al presidente, Augusto Mammola, e ai membri del Consiglio Direttivo da Claudio Nardocci, presidente dell’Unpli Lazio, e da Rossano Tantari, presidente Unpli provinciale e consigliere Unpli nazionale. A Susanna Balzani, Salvatore Giarruzzo, Claudio Nardocci, Francesco Pensosi, Rossano Tantari e Stefano Trappolini sono stati consegnati, a nome del Direttivo della Pro Loco, i Neroni d’argento.
Infine, gli studenti impegnati nel progetto hanno ricevuto un attestato di partecipazione con i ringraziamenti alla Prof.ssa Valentina Paumgardhen, dirigente scolastico dell’istituto. Un ringraziamento particolare va agli amici sponsor Colavita, Hotel Lido Garda, CubaCafè, Arpesca; Polverini Centro Casa, Cr. Immobil srl.
Si è così concluso il lungo pomeriggio dedicato alla memoria, alla parola e alla libertà di espressione quali elementi imprescindibili della vita di ogni essere umano.
Federica Nicolò