Il partito di Berlusconi si rafforza ad Anzio
Di Carlo in Forza Italia
“Ringrazio il Consigliere comunale di Anzio Gualtiero Di Carlo per essere entrato a far parte della nostra squadra.
Il suo ingresso rappresenta un grande segnale per Forza Italia e per tutto il territorio, con la sua esperienza la nostra famiglia si rafforza”, lo comunica in una nota Fabio Capolei, consigliere regionale del Lazio.
“Siamo convinti – prosegue Capolei – che, insieme al consigliere Massimo Millaci, Di Carlo saprà supportare nel modo migliore il sindaco di Anzio, Candido De Angelis, per condividere il lavoro già in atto sul territorio, con la stessa disponibilità all’ascolto delle istanze dei cittadini e la stessa concretezza che caratterizzano l’attuale amministrazione”, conclude la nota.
Fabio Capolei
Consigliere Regionale del Lazio
Gruppo consiliare Energie
per l’Italia
Sviste di palazzo
Il 18 novembre 2020 avevamo protocollato al Comune di Anzio l’osservazione al Piano Triennale delle Opere Pubbliche (procedura prevista dalla legge) riguardante la ripiantumazione delle alberature stradali lungo viale di Valle Schioia, propedeutiche ad una riqualificazione complessiva di Lavinio, nel solco delle proposte progettuali presentate e discusse in diversi eventi pubblici. L’osservazione è stata sottoscritta da circa 700 cittadini di Anzio. Nell’ultimo Consiglio comunale, durante la discussione sul Piano Triennale, l’Assessore ai Lavori Pubblici Danilo Fontana ha detto di non aver ricevuto nulla, in un evidente tentativo di prenderci in giro. Riteniamo questa una mancanza di rispetto non solo verso di noi, in quanto forza politica di opposizione, ma soprattutto verso i cittadini che si sono incontrati, pur nelle difficoltà della pandemia, per confrontare idee e proposte, verso chi vive e lavora nel quartiere e si è impegnato a raccogliere le firme, verso i giovani professionisti che hanno lavorato gratuitamente al “progetto Lavinio”.
Ad ogni modo, interpellato dal nostro consigliere, l’Assessore Fontana ha sostenuto che la ripiantumazione delle alberature sia prevista nei lavori di rifacimento di Viale di Valle Schioia – terzo tratto, per i quali il Piano stanzia 300.000 euro. Qualcosa non torna, perché in passato, quando con le stesse risorse si è intervenuto nel rifacimento del manto stradale del primo e secondo tratto, non ci sono stati interventi di ripiantumazione. Anzi, il rifacimento dei marciapiedi fu interrotto all’altezza di via Silvio Pellico per insufficienza delle risorse. Noi comunque continueremo a monitorare la situazione affinché questa volta le cose vadano diversamente e si possa finalmente aggiungere agli interventi previsti un po’ di verde, bellezza, qualità della vita nei nostri quartieri. Continueremo ad immaginare per la riqualificazione tutt’altro processo, che passi per un reale confronto con cittadini, associazioni e comitati, ascoltando il grido di aiuto e la voglia di partecipare delle periferie. Continueremo a percorrere questa strada e torneremo in piazza per aggiornare la cittadinanza su queste inverosimili “sviste di palazzo” non appena possibile.
Alternativa per Anzio
La proposta di Rifondazione Comunista sull’esistenza della Capo d’Anzio
Porto: la parola ai cittadini
Il voto sulla Capo d‘Anzio, avvenuto durante il Consiglio comunale del 30 dicembre, segna la volontà della giunta De Angelis di mantenere in vita tale società partecipata. Come è noto essa fu costituita il 07/06/2000 dall’amministrazione di centrodestra (Sindaco di allora De Angelis) avente come scopo la promozione, la gestione, la progettazione e la realizzazione delle infrastrutture del porto di Anzio. Il traguardo era la realizzazione del mega-porto al posto di quello attuale. A tale indirizzo politico proposto inizialmente dal centrosinistra nel 1997, ma divenuto con gli anni emblema del centrodestra, ci siamo sempre opposti, ritenendo il progetto, una speculazione dannosa per la città, che avrebbe distrutto definitivamente il centro storico, impattato pesantemente sull’ambiente senza risolvere gli annosi problemi sociali, ed economici che attanagliano Anzio.
Tra i soci della Capo d’Anzio (il Comune più Marinedi srl, che ha sostituito l’iniziale Italia Navigando), all’amore dei primi tempi sono subentrati i dissidi odierni (che datano da alcuni anni), tant’è che il Comune ha fatto ricorso presso il Tribunale di Roma contro il socio privato Marinedi srl, addebitandogli inadempimenti contrattuali.
La sentenza del Tribunale di Roma è stata favorevole, in primo grado, al Comune di Anzio, al quale il Tribunale ha trasferito l’intera quota azionaria della Marinedi srl (39%). Alla data odierna, quindi il Comune detiene il 100% delle azioni della società Capo d’Anzio Spa.
La maggioranza di centro destra in questa fase mostra tutto il suo realismo e la cura dei suoi interessi, perché, dati i probabili esiti giudiziari favorevoli al “comune” (100% proprietà della Capo D’Anzio Spa), da questo momento in poi i suoi esponenti, avranno mano libera nella gestione e direzione del “nuovo porto”. E avranno, anche gran parte della cittadinanza dalla loro parte, vista l’astrattezza di una opposizione che continua a parlare ai cittadini con frasi da eruditi (revisione, partecipazione, bilancio consolidato, Tusp…), inventando “assenza di requisiti” della Capo d’Anzio, o sventolando future sovranità sul porto. Questo è infatti il tono del consigliere Brignone, secondo il quale “l’unica soluzione per noi è chiudere la società, metterla in liquidazione e concludere l’iter già avviato per la revoca della concessione regionale del 2011, ad oggi completamente inattuata”. Dopodiché “si avvierà una nuova fase, in cui grazie alla legge regionale n.1 del 20 febbraio 2020 avremo come comune la competenza per il rilascio delle concessioni sui beni demaniali marittimi”.
Come comunisti diffidiamo delle “uniche” soluzioni, che hanno il solo scopo di imprigionare le discussioni entro i rigidi binari di sterili dicotomie che violentano la complessità del reale. Ma non cadiamo nemmeno nella trappola del “dopodiché” perché il passaggio delle competenze “per il rilascio delle concessioni sui beni demaniali marittimi” nulla ci dice sul contenuto futuro della stessa, su che tipo di porto si immagina e chi, conseguentemente, dovrà sostenerne i costi e a chi andranno i benefici.
Proponiamo al consigliere Brignone e a tutta l’opposizione, di indagare a fondo la questione, di informare la cittadinanza sullo sviluppo delle cose, di evidenziare i conflitti e gli interessi contrastanti in campo, se vogliono veramente che la cittadinanza acquisisca una coscienza dei problemi e possa mutare gli indirizzi politici degli ultimi 20 anni. Siamo disponibili come Rifondazione Comunista a partecipare ad un simile percorso anche se siamo coscienti di essere degli imperdonabili ingenui, visto le ultime vicende sulla Vignarola e in generale i difficili rapporti col centrosinistra e i 5 Stelle.
Un tale percorso, però, sarebbe utile alla cittadinanza: sarebbe uno strumento per incalzare la maggioranza affinché chiarisca alla popolazione di Anzio quale idea di porto e di città vuole e nello stesso tempo darebbe l’occasione ad una sinistra degna del nome, che adesso ancora non c’è, di parlare chiaro e senza ambiguità. I cittadini e le cittadine di Anzio devono avere la possibilità di decidere se continuare a fare della città il paradiso degli affari per costruttori senza scrupoli, speculatori e avventurieri oppure un luogo in cui la tutela dell’ambiente e del territorio, della sua storia e della sua identità di città marinara possa essere volano di sviluppo sostenibile, lavoro e coesione sociale.
Ufficio stampa e comunicazione
PRC-FdS “E. Che Guevara”
Anzio