Un’altra pillola legale dell’avvocato Alessandra Lupi
Crisi della coppia
Quando una coppia di genitori entra in crisi e decide di intraprendere vite separate, sorge la necessità di regolare l’affidamento di eventuali figli minorenni. L’affidamento indica come viene esercitata la “responsabilità genitoriale”, in parole semplici consente di individuare quale genitore può adottare le decisioni relative ai figli e quali decisioni può adottare. Facciamo un passo indietro e chiariamo anzitutto cosa si intenda per “responsabilità genitoriale”, espressione che sostituisce la precedente nozione di “potestà genitoriale” che, a sua volta, si sostituiva a quella, più risalente, di “patria potestà”. Si tratta di quel complesso di doveri-poteri gravanti sui genitori rispetto ai loro figli (educazione, istruzione, mantenimento, cura etc..), di cui sono titolari entrambi i genitori, chiamati ad esercitarli di comune accordo, assumendo insieme le relative decisioni.
In tutte le ipotesi previste dall’art 337 bis cc, ovvero in tutti i casi in cui i genitori cessano di esistere come coppia e decidono di vivere separatamente, la “responsabilità genitoriale” continua ad essere una prerogativa di entrambi i genitori, ma è possibile che il suo concreto esercizio venga attribuito ad uno solo di essi. Si parla in questo caso di “affidamento ad un solo genitore” o esclusivo. In realtà si tratta di un’ipotesi abbastanza remota nel quotidiano, relegata ai casi in cui l’affidamento anche all’altro genitore sarebbe pregiudizievole per il minore stesso; pensiamo, a titolo meramente esemplificativo, al genitore con problemi di dipendenza da alcol o droga, oppure che abbia condotte violente verso il minore o verso l’altro genitore oppure manifesti totale disinteresse morale e materiale verso il figlio. In questi casi, a seconda della gravità e della situazione, il giudice potrebbe disporre anche un affidamento cd. “super esclusivo” o “rafforzato”, autorizzando l’unico genitore affidatario ad adottare autonomamente, senza coinvolgere l’altro genitore, ogni decisione relativa al figlio minore, anche quelle giudicate di maggior interesse, ovvero quelle relative all’educazione, istruzione, salute ed alla scelta della residenza abituale. E’ bene precisare che il genitore non affidatario è comunque tenuto a mantenere il figlio e conserva il diritto ed il dovere di vigilare sulla sua educazione ed istruzione, con facoltà di ricorrere al giudice qualora ritenga che il genitore affidatario abbia assunto decisioni pregiudizievoli per il figlio stesso. Al di fuori delle ipotesi sopra descritte, i figli minori vengono affidati ad entrambi i genitori.
Si parla in questo caso di “affidamento condiviso”: i genitori condividono l’esercizio della responsabilità genitoriale, adottando insieme, di comune accordo, le decisioni di maggiore importanza relative ai figli. Laddove sorga un disaccordo è possibile ricorrere al giudice, rimettendogli la relativa decisione.
La giurisprudenza ci offre diversi esempi su possibili contrasti che possono sorgere: se procedere o meno alle vaccinazioni, la scelta della scuola, la scelta tra scuola laica o scuola religiosa, la scelta di frequentare o meno l’”ora di religione” etc.. Il giudice, chiamato a dirimere il contrasto, dovrà scegliere la soluzione che meglio realizza l’interesse del minore. L’affidamento condiviso è quello che trova la maggiore applicazione pratica e verso il quale il legislatore esprime un chiaro favore, anche perché meglio realizza il diritto alla “bigenitorialità”, inteso come diritto del figlio ad avere rapporti stabili, equilibrati e rappresentativi con entrambi i genitori.
Avv. Alessandra Lupi
Per domande, chiarimenti e consulenze l’Avv. Alessandra Lupi riceve a Lido dei Pini e Roma, previo appuntamento da fissarsi telefonicamente ai numeri 06.9178201 – 3496358027 o via mail all’indirizzo: studiolegaleal@virgilio.it.
Lo spettacolo si è tenuto presso l’associazione culturale Dante Alighieri di Lavinio
Il coraggio di Aldo Volpini
Domenica pomeriggio, 23 aprile, l’Associazione Culturale ‘Dante Alighieri’, in Via D. Alighieri 57, a Lavinio, ha presentato con la regia di Salvatore Santucci, uno spettacolo culturale dal titolo ‘A…Rieccome’ di e con Aldo Volpini. Si è trattato di un monologo con un testo più breve delle due precedenti versioni, interpretato da Volpini; infatti in quest’ultima occasione ha proceduto ad opportuni tagli, suggeriti dal regista, senza però svilire il ‘succo’ della vicenda. In un ambiente spoglio spiccavano tre croci, di cui una più grande al centro e poi tante croci piccole sparse a terra e su un tavolino da lavoro dove l’unico personaggio le intaglia, le lavora, le rende originali.
Volpini, per più di 40 minuti recita in rima, tutte quartine in dialetto romanesco, riproponendo, riveduta e corretta ai nostri giorni, la venuta di Cristo sulla terra, precisamente a Roma, con un excursus in altre parti d’Italia. La narrazione procede mettendo in evidenza ogni disgrazia che affligge gli Italiani ed il mondo intero: guerra, corruzione, droga, delinquenza, malaffare, traffico caotico, inquinamento, rifiuti ovunque.
Volpini bacchetta soprattutto chi ci governa perché chi è al potere pensa solo al proprio tornaconto ‘succhiando’ il sangue del popolo. Aldo-Cristo viene condannato dai Romani e si ripete il calvario di più di 2000 anni fa, quando si carica la croce sulle spalle.
Si è trattato di un monologo allegorico sui tempi che corrono, sulla nostra società corrotta e malata, ricco di pathos, che rimarca la denuncia sociale dell’Autore. E’ stata una grande sfida per Aldo Volpini ricordare a memoria tutto il testo, ma vi è riuscito egregiamente. Al termine, si è proceduto ad una riffa con in palio uno dei Vangeli Apocrifi offerto dalla Libreria Magna Charta di Lavinio.
Rita Cerasani
Cittainsieme non si ferma
L’Associazione culturale ‘CittaInsieme’ con Presidente Claudio Tondi, concluso il Concorso Fotografico, va avanti promuovendo una Mostra con opere di disegno e pittura che verranno esposte presso il Forte Sangallo di Nettuno, dal 6 all’11 giugno prossimo. I partecipanti dovranno presentare lavori con elementi visuali riferibili al ‘sogno’ .
La partecipazione è aperta a tutti con un contributo di 10 euro per le spese organizzative. Ogni opera deve essere grande al massimo 1 mq. (es. 100x 100; 70 x 140). Entro le ore 24 di domenica 30 aprile 2023 si dovrà comunicare la propria adesione (generalità, telefono, dimensione dell’opera) via e-mail a: info@citta-insieme.it o tramite whatsapp (no voce): 3479760361. Entro il 30 maggio l’Associazione dovrà ricevere (per e-mail o whatsapp ) una foto dell’opera o delle opere ed una scheda tecnico-esplicativa per ciascuna di esse. Le opere e le quote di partecipazione devono essere consegnate presso il luogo di esposizione la mattina del 5 giugno (h. 9.00-11.00).
Se le adesioni risulteranno eccedenti la capacità espositiva degli ambienti, l’Associazione potrà chiudere anticipatamente l’accettazione. La rispondenza al tema e quindi l’ammissibilità alla Mostra, sarà valutata insindacabilmente dall’Associazione, che si baserà anche sulle schede di accompagnamento alle opere.
Naturalmente durante la settimana dell’esposizione, sempre presso il Forte Sangallo, si alterneranno giornate culturali attinenti al tema del ‘sogno’.
Rita Cerasani