Che fine ha fatto Beppe Grilo, che ruolo svolge nel Movimento 5 Stelle
Pinocchio e il Grillo parlante
Era considerato il Verbo, il Padre, il Messia , il Guru, il Traghettatore di Anime verso la felicità che solo una decrescita può dare, insomma era la personificazione di un Movimento che tra spettacoli comici e comizi al grido del vaffa aveva creato dal nulla ed in cui aveva convogliato tutta l’antipolitica e la nausea degli italiani verso i partiti. Non che oltre al nulla vi avesse aggiunto molto di più che demagogia, populismo ed il necessario spirito di setta che ha sempre permeato le fila degli adepti. E’ ancora plastico il ricordo di una folla di eletti che si recano in Parlamento con lo zainetto Invicta sulle spalle e di un Beppe Grillo che si schernisce snobbando il codazzo di giornalisti che lo braccano come creatore di un fenomeno più mediatico che politico. Eppure decine di persone erano state all’improvviso distratte dai loro impegni spesso modesti e proiettate nel cuore del potere legislativo armate solo di frasi fatte, di schemi ideologici, di nemici da abbattere e di cose da non fare. Ma forse lo spessore del Beppe Grillo è meno consistente di quello che lo scalpore mediatico gli assegnava, forse l’immagine esteriore del Movimento offuscava di fatto la sua anima che si chiamava Gianroberto Casaleggio e che del Movimento era il vero “software”, la componente logica anche se di una logica utopica che è servita più a rivoluzionare che a creare. L’impalcatura del Movimento comincia a scricchiolare quando Casaleggio padre muore ed il figlio non dimostra lo stesso carisma del genitore nel confronto con Beppe Grillo e con una realtà che aveva costretto un partito a democrazia informatica a confrontarsi con l’esercizio del potere e con l’inadeguatezza degli strumenti con cui si trovava a farlo. Molti nomi di quella fase politica sono diventati sinonimo di ridicolo. Il Movimento a-partito diventa tristemente partito politico ed il “padre padrone” è chiamato a stabilizzare le ambizioni dei ribelli ed i mugugni degli scontenti. Per farlo, tra le capacità di Crimi, le ambizioni della Taverna e l’inaffidabilità di Di Maio sceglie il meglio in un outsider, Giuseppe Conte che, dopo aver dichiarato che “non ha visione politica nè capacità” lo consacra come “Presidente” del Movimento 5 Stelle. “Il Presidente è l’unico titolare e responsabile della determinazione e dell’attuazione dell’indirizzo politico del MoVimento 5 Stelle; è il rappresentante politico del MoVimento 5 Stelle in tutte le sedi e situazioni, formali e informali, in cui siano richieste la presenza istituzionale o le determinazioni politiche dell’Associazione, sia in Italia e sia all’Estero; dirige e coordina la comunicazione delle attività del MoVimento 5 Stelle e degli eletti del MoVimento 5 Stelle, della Scuola di Formazione e delle correlate iniziative e produzioni editoriali e pubblicitarie, attraverso qualunque mezzo e con qualunque supporto, anche multimediale; il Presidente ha la responsabilità di coordinare e di assicurare la uniformità della comunicazione del MoVimento 5 Stelle ed esercita questa sua responsabilità su tutte le articolazioni rappresentative del MoVimento. “ Tutti i principi ispiratori vengono rivisti e così anche gli aspetti statutari tranne quello del limite del“doppio mandato” e cioè quello che di fatto estromette dalla carica elettiva i rappresentati politici dopo che hanno imparato il difficile mestiere gestire la cosa pubblica. Il Movimento 5 Stelle, diventato il partito di Conte, il partito ne di destra e ne sinistra (“perchè la destra e la sinistra non hanno piu significato”) si colloca di fatto alla sinistra piu oltranzista del Partito Democratico, propugnando un anti-atlantismo, che la sinistra aveva ripudiato sia dai tempi di Berlinguer e millantando la capacità politica di preservare il reddito di cittadinanza, un provvedimento bandiera sbagliato nel suo obiettivo principale che era quello di accompagnare i cittadini al lavoro.
Questo aspetto ha permesso al partito di Conte di limitare al 50% la sua perdita elettorale, lo ha preservato da una debacle annunciata ed in fondo ne ha decretato una specie di successo. Al raggiungimento di questo obiettivo ha attivamente contribuito Enrico Letta ed il marasma in atto nel Partito Democratico dal quale i “grillini” hanno succhiato elettorato scontento. E Grillo? Molti si chiedono perchè non abbia voluto assumere direttamente le responsabilità di governo, fatto che non si può giustificare con quel vecchio brutto incidente che gli macchiò la fedina penale. Quale è oggi il suo ruolo? Oggi fa il garante e cioè “è il custode dei Valori fondamentali dell’azione politica del MoVimento 5 Stelle e in tale spirito esercita con imparzialità, indipendenza e autorevolezza le prerogative riconosciute dallo Statuto; ha il potere di interpretazione autentica, non sindacabile, delle norme dello Statuto; indica la rosa di nome all’interno della quale l’assemblea elegge il Comitato di Garanzia e il Collegio dei Probiviri” Resta il proprietario del simbolo che il comico genovese registrò presso il MISE il 26 settembre del 2012 e si pone in rapporto col presidente del movimento alla stregua del rapporto che intercorre fra Presidente del Consiglio e Presidente della Repubblica solo che la “costituzione” che Grillo si trova a preservare è troppo indefinita per garantire rapporti equilibrati e stabili. Un dualismo tra Beppe Conte, un personaggio di capacità dubbie che il Direttore dell’Unità Piero Sansonetti continua a definire come un essere che non esiste e l’insetto Beppe Grillo: una diatriba che Collodi ha risolto con una martellata.
Sergio Franchi
Lanciato l’appello per la raccolta fondi per le luminarie
Processione sobria
Merita un plauso la mobilitazione di “Nettuno in tavola”, l’associazione dei ristoratori e della Proloco “Forte Sangallo” per ampliare l’allestimento delle luminarie per la processione di Maggio, ma non si deve gettare la croce addosso alla commissione prefettizia se quest’anno l’allestimento sarà più sobrio.
Perché se questo avviene è sempre a causa di quanto accaduto qualche mese fa, ovvero la caduta prima e il commissariamento poi dell’amministrazione di centrodestra che malgovernava la nostra città. Un fallimento dovuto sicuramente all’incapacità e vedremo poi, essendo garantisti, se c’era anche altro, visto che lo scioglimento è avvenuto per infiltrazioni della malavita. La nostra città ha pagato e pagherà ancora per mesi, se non anni, il disastro commesso dai vari personaggi politici della destra locale coinvolti nell’amministrazione Coppola. E questo problema delle luminarie per la processione di Nostra Signora delle Grazie non è la prima e purtroppo non sarà l’ultima umiliazione che Nettuno dovrà subire nei mesi a seguire. Da parte nostra rilanciamo l’appello a sostenere la raccolta fondi per coprire tutto il percorso della processione ma riteniamo giusto evidenziare le responsabilità di chi ha, con il suo fallimento, reso necessario l’intervento delle associazioni che si sono interessate per porre rimedio alla situazione attuale. Poi un’altra cosa ci balza all’occhio: l’assenza ingiustificata dell’altra proloco da questa mobilitazione, forse già alle prese con il dopo Bolkestein.
Roberto Alicandri
Luigi Carandente
Marco Federici
Daniele Mancini
Waldemaro Marchiafava
Mauro Rizzo
Simona Sanetti
Tutore dei minori
E’ pubblicato online, sul sito istituzionale dell’Ente, l’Avviso pubblico del Comune di Anzio per l’istituzione dell’elenco di persone idonee ed in possesso delle necessarie competenze tecniche finalizzate allo svolgimento dell’esercizio della funzione di Tutore dei minori.
Qualsiasi informazione inerente il presente avviso pubblico potrà essere richiesta a mezzo mail al seguente indirizzo: servizi.sociali@comune.anzio.roma.it
Link con tutte le informazioni:
https://trasparenza.comune.anzio.roma.it/index.php?id_oggetto=11&id_doc=1013074
Comune di Anzio