Per l’assegnazione sessantennale di 9 aree
Asta per le tombe
E’ stato pubblicato l’avviso di asta pubblica per l’assegnazione in concessione sessantennale di 9 aree destinate alla realizzazione di tombe a terra/cappelle presso il Cimitero Comunale.
Entro il termine perentorio delle ore 12.00 del giorno 15/05/2023. a mezzo raccomandata o mediante consegna a mano, presso il Protocollo/Generale del Comune di Nettuno - Via G. Matteotti, 37. gli interessati potranno presentare la propria istanza di partecipazione utilizzando i modelli allegati alla presente.
Possono alla gara pubblica:
- gli iscritti all’anagrafe comunale da almeno un anno;
- i parenti entro il 2° grado di residenti o di persone già sepolte nel Cimitero del Comune di Nettuno con una maggiorazione pari al 30% del prezzo di aggiudicazione;
- Le persone non residenti nel comune di Nettuno con una maggiorazione pari al 50% del prezzo di aggiudicazioni
Sono esclusi dalla partecipazione:
-Le associazioni ed Enti, in quanto le aree sono idonee solo per manufatti sepolcrali di carattere familiare;
- i cittadini che risultino già concessionari di manufatti sepolcrali privati (cappelle e tombe a terra) presso il Cimitero di Nettuno
Per informazioni o/e appuntamenti relativi al sopralluogo, è possibile rivolgersi presso il Comune di Nettuno - Ufficio Servizi Cimiteriali- dal lunedì al venerdì, ore 09,00-13,00 tel. 069850938 - 069853179; Responsabile Uffici Servizio Cimiteriale sig. Maurizio Camusi - 3357492735.
Avviso completo e allegati al seguente link https://www.comune.nettuno.roma.it/archivio10_notizie_0_2016.html
Comune di Nettuno
L’inceneritore di Santa Palomba è una soluzione sbagliata per Roma
Lettera al sindaco Gualtieri
Signor Sindaco,
debbo ammettere che subentrare in una carica occupata in precedenza da Virginia Raggi non è impresa facile. Il dilettantismo deleterio della signora Raggi ha fatto danni gravi ad una città fragile e sontuosa come è Roma, ma questo era e resta il problema e nessuno ha costretto Lei a candidarsi a Sindaco. Anche Lei ha ingenuamente annunciato che avrebbe preso il toro per le corna durante i Suoi primi 100 giorni ma i cittadini si sono accorti che non si trattava di un toro ma di un’innocua capretta.
Insomma Lei sta dimostrando di non essere capace di gestire la rete di problematiche che si sono ingarbugliate negli anni, problematiche che si possono risolvere solo con un ciclone e non col “venticello di Roma”.
Le tralascio battute sui cinghiali che per fortuna non riescono ad arrivare nel centro storico ma se fa una passeggiata in molte zone centrali della Capitale si accorge delle condizioni indecenti dell’igiene e dell’arredo urbano. Le assicuro che non esiste nessuna capitale Europea che offra una situazione di degrado a questo livello. Fa vergognare chi invece dovrebbe essere orgoglioso di essere romano.
I bivacchi di poveri disgraziati, di quelli che vengono normalmente acclamati quando arrivano sulle spiagge di Lampedusa, rendono le zone limitrofe alle stazioni ferroviarie qualcosa di indecente e che non è cambiato nei quasi 18 mesi che Lei è sindaco. Insomma le speranze che molti hanno riposto sulle Sue capacità sono state deluse.
La mancanza di visione però è diventata plastica con la Sua tanto perorata decisione di costruire un inceneritore perchè, come Lei ha affermato, risolverebbe il problema dei rifiuti.
Chi scrive non ha posizioni ideologiche da difendere e crede nel ruolo della tecnologia nella gestione dell’ambiente ma una domanda sorge spontanea “come fa un inceneritore, nemmeno se lo chiama termovalorizzatore, a risolvere il problema dei rifiuti a Roma?” Non è chiaro quale sia la mente illuminata tra i tecnici che L‘affiancano che ha considerato questa una soluzione plausibile nella presente realtà di Roma. Vede, Signor Sindaco, lo smaltimento dei rifiuti tramite la combustione rappresenta il metodo che è più ragionevole solo se comparato al loro seppellimento in discarica ed è ritenuto accettabile solo se serve a trattare un residuo limitato derivante dalla raccolta differenziata. In breve, è concepibile bruciare quei rifiuti che non possono essere riciclati e cioè ciò che resta dopo un efficace lavoro di separazione delle frazioni recuperate e destinate al riciclo.
Un termovalorizzatore a Roma potrebbe avere un senso solo quando i cittadini romani diventeranno cosi disciplinati da raggiungere livelli di raccolta differenziata doppi di quelli attuali, livelli che sono stati raggiunti da tante città del nord ma anche da Avellino, Benevento e Cagliari, dove certamente non operano baracconi come AMA, nota piu per gli episodi scandalistici che riguardano i suoi dipendenti che per le sue capacità di gestire il sistema della raccolta dei rifiuti. Raccontare ai cittadini che il mega-termovalorizzatore che si vuole costruire a Santa Palomba sarà la panacea di tutti i mali ambientali della Capitale significa ingannarli sapendo di farlo. La realizzazione di impianti che bruciano i rifiuti indifferenziati costituisce, inoltre, una forte disincentivazione dalla pratica di separazione di frazioni riciclabili e, considerando il livello ridicolo del 46% di raccolta che resta costante a Roma nel triennio, il lavoro da fare è differenziare, differenziare, differenziare, prima di concepire una soluzione industriale che le direttive europee classificano al penultimo posto della gerarchia dello smaltimento dei rifiuti.
Nelle condizioni attuali e per un lungo periodo, in assenza di un’energica campagna di differenziazione, l’inceneritore di Santa Palomba verrebbe alimentato per buona parte da materiali come plastica e carta, preziosi elementi di recupero e riutilizzo.
Concludo questa mia nell’assoluta certezza che essa non contribuirà a far cambiare idea ai Suoi tecnici e con l’altrettanto assoluta certezza che la Sua decisione causerà disagi gravi ai cittadini dei comuni limitrofi, quei cittadini che hanno investito una vita di risparmi per comprare una casa e che separano accuratamente la plastica dalla carta e dal vetro.
Sergio Franchi