La preoccupante denuncia del Tribunale dei Diritti dei Malati per le sostituzioni in ritardo e per le visite rimandate
Sanità: tutto si blocca quando qualcuno va in pensione
Sanità pubblica locale tra luci ed ombre. “Come Tribunale Dei diritti dei Malati, abbiamo il dovere di rilevare e segnalare le disfunzioni della nostra sanità territoriale che emergono dalle numerose indicazioni dei cittadini. Quello che più ci preoccupa - sottolinea Claudio Frollano coordinatore del gruppo apriliano - fonte di una grande inefficienza e quindi di un mediocre servizio offerto al cittadino, è in particolare la situazione che si viene a creare ogni volta che uno specialista, un impiegato o un infermiere lasciano il posto vacante perché raggiunta l’età pensionabile.
Questa situazione non è più tollerabile, nè tantomeno giustificabile. Non si possono ad esempio rimandare a data da destinarsi visite specialistiche programmate anche diversi mesi prima, solo perché gli specialisti sono andati in pensione.
E’ sconcertante che un ufficio della Pubblica Amministrazione, in questo caso della ASL di competenza, tipicamente un “Ufficio del Personale”, non abbia gli strumenti per poter seguire e programmare la sostituzione del personale di cui, come in questi casi, si conosce già da tempo la data certa di fine lavoro e che tenga quindi conto dei tempi per una nuova assunzione e soprattutto, dove richiesto, anche di un periodo di affiancamento per il necessario addestramento.
Solo negli ultimi mesi questa circostanza si è ripetuta sia con il Pneumologo che con il Neurologo. Dopo mesi di attesa si è riusciti a “mettere una pezza” con il Pneumologo, aumentando le ore allo Specialista presente e operante nel Team del progetto “+Vita”, ma ovviamente le ore disponibili sono poche rispetto a quelle del precedente Specialista.
Anche nel caso ancora più grave del Neurologo, grave perché le persone che vi afferiscono sono nella stragrande maggioranza persone con demenza, che necessitano di una attenzione particolare ed un monitoraggio scadenzato nel tempo, soprattutto per il rinnovo/ continuazione del Piano Terapeutico, la ASL non si è smentita: da oggi a domani chiuso l’ambulatorio e avvisati i prenotati che le visite erano sospese a data da destinarsi. Si è corsi poi ai ripari richiamando lo Specialista per tre/quattro sedute straordinarie, per dare un minimo di continuità al servizio. Verosimilmente il nuovo Neurologo sembra che non sarà disponibile fino a settembre e questo per percorrere tutto il previsto iter burocratico per prendere servizio. Ma è necessario e urgente un intervento strutturato e mirato che modifichi l’attuale sistema di reclutamento delle figure professionali, che sia veloce ed eviti l’interruzione del servizio per indisponibilità del sostituto.
Troviamo veramente imbarazzante dover portare all’attenzione dei vertici dell’Azienda questo tipo di problematica, che dovrebbe essere l’ABC di una organizzazione produttiva e performante, nella quale la soddisfazione del cliente (noi cittadini) dovrebbe essere uno dei principali parametri di valutazione. Una volta insediato il previsto Neurologo, ci aspettiamo l’inizio di una nuova stagione in cui si possa attuare la presa in carico dei pazienti affetti da demenza, con tempi certi di valutazione e che soprattutto si crei un fattivo dialogo con la relativa associazione presente nel territorio, affinché ogni entità, nel rispetto del proprio ruolo, possa dare a questi pazienti ed alle loro famiglie la certezza che saranno seguiti nel territorio senza dover vagare in altri presidi del Lazio. È sicuramente un momento particolare per la purtroppo nota pandemia da Covid-19, che però, con i fondi stanziati, ci sta offrendo la possibilità di cambiare passo e quindi di voltare pagina.
Stanno arrivando apparecchiature per la diagnostica in gran numero, tanto che a volte c’è il dubbio che non ci sia chi le debba usare. Il personale presente, non solo gli Specialisti ma anche gli addetti alle esenzioni, al cambio/scelta medico, al rinnovo tessera sanitaria ecc. e specialmente il gruppo di Infermieri, continuano ad essere sotto organico.
Ancora una volta il tdm pone l’accento su alcune tematiche piuttosto serie troppo spesso ignorate sia dalla politica che dalla società civile. Che la sanità pubblica locale zoppica non è una novità eppure il tema sanitario negli anni ha interessato veramente una piccola parte della società pontina spesso interessata ad altro e spesso distratta da altro. Noi, insieme al tdm, continueremo a denunciare i disservizi e le anomalie di un sistema pubblico che appartiene a tutti e che dovrebbe essere tutelato e difeso da tutti per il bene di tutti”.
P.N.