L’indice di invecchiamento è salito a 128,8
Aprilia invecchia
Seppure a piccoli passi e con percentuali apparentemente irrisorie, la popolazione di Aprilia continua a invecchiare inesorabilmente, con una percentuale di anziani in proporzione maggiore rispetto al numero di bambini e adolescenti. Con una età media pari a 43,2 del 2021, rispetto ai 42,9 registrati nel 2020, l’indice di invecchiamento, sale a 128,8 nell’anno in corso, rispetto a 124,9 dell’anno precedente, attestando la presenza di 128,8 anziani per ogni 100 giovani. A crescere di pari passo però è anche l’indice di dipendenza strutturale, con 50,3 persone a carico per ogni 100 in età lavorativa. Mentre sale anche l’indice di ricambio della popolazione attiva, che sale da 115,8 a 118,9 segnalando l’elevata età della popolazione che attualmente ancora lavora, diminuisce seppur di poco l’indice di carico dei figli per ogni donna feconda, ossia il rapporto tra numero di bambini fino a quattro anni e numero di donne in età feconda, che passa da 20,5 a 20,1.
A decrescere parallelamente almeno fino al 2019, sia l’indice di natalità che l’indice di mortalità, e proprio questo elemento può aver contribuito ad elevare l’indice di invecchiamento della popolazione, numero che viene leggermente ridotto solo grazie alla popolazione straniera. Basti pensare che nel 2021, su una popolazione complessiva di 73 mila 296 persone, si contano almeno 13 mila 808 over 65, contro 10 mila 717 under 14 secondo il dato parziale raccolto a gennaio 2021. Mentre la fascia di età tra i 15 e i 65 anni resta quella più corposa ma decresce in dieci anni passando dal 69,3% del 2011 al 66,5% del 2021, gli over 65 rappresentano ad oggi il 18,8% della popolazione, contro il 14,6% degli under 14enne: solo dieci anni fa il rapporto era di 1 a 1.
Cresce seppur di poco il numero di cittadini stradini, passando dai 9141 del 2020 a 9472. In questo caso il rapporto tra anziani sopra i 65 anni e i ragazzi fino a 14 anni è nettamente invertito, visto che la fascia over 14 conta 1701 individui contro i 288 over 65. L’indice di invecchiamento in questo caso scende drasticamente a 16,9, con una netta inversione di tendenza rispetto alla popolazione totale.
Francesca Cavallin
La proposta dell’associazione Tuteliamo Aprilia nell’ambito dei progetti di riqualificazione
Un Centro del Riuso ad Aprilia
Officine del riuso, un progetto che risponde al concetto di economia circolare e da inserire anche nei piani particolareggiati, per dare modo alle periferie di Aprilia di sconfiggere la piaga dell’abbandono indiscriminato dei rifiuti ed educare la popolazione.
Ad avanzare la proposta, inoltrata al sindaco di Aprilia Antonio Terra, all’assessore all’ambiente Monica Laurenzi, all’assessore all’urbanistica Omar Ruberti e all’assessore ai lavori pubblici Luana Caporaso, l’associazione Tuteliamo Aprilia, che propone l’introduzione di un servizio essenziale da prevedere nel periodo di transizione ecologica e soprattutto nell’ambito dei progetti di riqualificazione della città. SE fino ad oggi il modello dominante è stato quello dell’economia intesa come trinomio produzione- consumo- smaltimento, il concetto di economia sostenibile o circolare oggi impone un cambio di rotta, possibile solo attraverso l’apertura dei centri del riuso.
“Quel che normalmente si considerava come “rifiuto” - sottolinea l’associazione - può essere trasformato in una risorsa. La Casa del Riuso è uno spazio in cui lasciare o prendere oggetti già utilizzati ma ancora nella possibilità di essere funzionanti, dove gli oggetti destinati ad essere buttati via vengono restituiti a nuova vita. E’ la filosofia delle 4R: Riduci, Ripristina, Riutilizza, Ricicla. È un servizio gestito volontariamente da cittadini e associazioni i quali si impegnano a renderlo attivo, efficace e ricco di iniziative e da un eventuale addetto scelto”.
Oltre a dare un contributo prezioso al riuso di oggetti che ancora non hanno ultimato il loro ciclo vitale, la Casa del riuso può rappresentare un centro di educazione ambientale, dotato di laboratori per bambini e ragazzi che aiutino a mettere in campo le buone pratiche, anche aperti alle scuole.
“I Centri di Riuso – rimarca l’associazione - stanno diventando, in molte realtà, quindi degli importanti presidi sociali in grado di consentire, oltre al riuso di beni di buona e media qualità, che in questo modo vengono sottratti al servizio di raccolta, anche momenti e spazi di aggregazione ed integrazione sociale. In molti casi gestiti da associazioni di volontariato locale donando tempo, impegno, formazione e conoscenza. Nei Centri del Riuso possono essere conferiti i beni di consumo ancora in buono stato di Associazione per la tutela ambientale conservazione, anche da un punto di vista igienico e funzionanti, che possono essere efficacemente ri-utilizzati per gli usi, gli scopi e le finalità originarie. Questo per ridurre i rifiuti conferiti alla discarica e contenere il consumo di materia prima. Ridurre i rifiuti significa ridurre i costi e generare risparmi economici, ambientali e sanitari. All’interno della casa ci sarà uno spazio ampio dove poter avviare corsi di formazione per favorire lo sviluppo di nuove competenze e condivisione della conoscenza. Sono solo alcune delle attività del progetto “Officine del riuso”, per avviare piccole comunità circolari. Per incentivare la diffusione dei centri del riuso, sono indette procedure ad evidenza pubblica per stimolare la partecipazione degli enti locali per l’accesso ai fondi da impiegare per promuovere e agevolare la diffusione dei centri del riuso. Il nostro come associazione (Tuteliamo) di Aprilia vuole essere un invito agli amministratori comunali e a chi di competenza, di avviare tutte le procedure necessarie per rendere progetti del genere , possibili. Un centro del Riuso ad Aprilia come in altre città sarebbe una vittoria per tutti i cittadini”. Francesca Cavallin