Il più votato per il comitato regionale dell’UNPLI Lazio
Mazza primo eletto
Si sono svolte sabato 30 agosto a Cerveteri le votazioni del comitato regionale dell’UNPLI Lazio e la Pro Loco di Pomezia ha ottenuto un importante risultato.
Il suo presidente Claudio Mazza è stato in assoluto il più votato e quindi è il primo degli eletti nel comitato regionale che comprende 11 membri. Un risultato di prestigio anche per la nostra città
Complimenti a Claudio Mazza, le oltre 300 Pro Loco del Lazio e i loro migliaia di iscritti hanno riconosciuto con il voto il grande lavoro da lui compiuto in tutta la Regione.
Conoscendo Mazza questo consenso è sicuramente un punto di partenza per raggiungere altri traguardi per lui e la nostra Pro Loco.
Complimenti anche a Claudio Nardocci riconfermato presidente dell’UNPLI Lazio. Una persona di valore e soprattutto un grande amico di Pomezia.
Per capire l’importanza di queste votazioni è intervenuto a questo evento dell’UNPLI Lazio anche il presidente del consiglio regionale del Lazio Mauro Bruschini che ha portato il saluto del governatore Nicola Zingaretti.
CRI Pomezia
Come ogni anno a settembre il nostro Comitato di Croce Rossa festeggia l’anniversario della sua nascita a Pomezia.
Quest’anno sono stati raggiunti importanti obiettivi: il primo riguarda l’acquisto di una nuova ambulanza, completamente attrezzata, grazie al sostanziale contributo dell’Associazione Dipendenti Sigma-Tau; l’altro riguarda l’attività di sostegno alla popolazione durante il Lockdown, resa possibile dalle generose donazioni di attrezzature e beni di prima necessità da parte di aziende del territorio.
Il 19 settembre quindi, in Piazza Indipendenza a Pomezia, festeggeremo con i donatori, con la popolazione e con quanti vorranno partecipare.
Molteplici attività, tra cui:
* PREVENZIONE (misurazione GLICEMIA, PRESSIONE, ECG, UDITO);
* INTRATTENIMENTO BIMBI;
* INFORMAZIONE su uso mascherine, disinfezione mani;
* DIVULGAZIONE da parte della Dott.ssa De Santis (Alfasigma) e del Dott. Aurisicchio (Takis) circa i progressi che il mondo della ricerca sta facendo contro il Covid-19
La festa di concluderà il giorno 20 Settembre con la Donazione Sangue (prenotazione obbligatoria tramite SMS o WhatsApp al 340 4964696) sempre in piazza Indipendenza dalle 8.00 alle 11.30.
L’architetto genovese nel 1966 progettò la fabbrica estrattiva dello zolfo alla Solfarata
Renzo Piano a Pomezia
Il grande architetto genovese Renzo Piano ha realizzato gratuitamente la progettazione del nuovo ponte di Genova San Giorgio inaugurato il 4 agosto scorso.
Pochi sanno che la straordinaria carriera professionale di Renzo Piano è iniziata con un progetto futuristico realizzato a Pomezia nel 1966 in località Solforata.
E’ il primo progetto importante dell’allora ventinovenne giovane architetto Renzo Piano e lui non lo ha mai dimenticato tanto da raccontare spesso questa sua prima esperienza:
“Quando progettammo la fabbrica di Pomezia - scrive Renzo Piano – (in realtà uno stabilimento estrattivo per lo zolfo), l’osservazione che feci, banalissima, fu che il costo dello scavo era tutto nel trasporto del materiale, perché ovviamente lo devi portare fin dove lavori. Allora decisi di rovesciare il problema e invece di spostare il materiale, spostai l’edifico. La fabbrica era una struttura fatta a tunnel: man mano che lo scavo procedeva, la parte retrostante del tunnel veniva spostata davanti. Ciò era reso possibile non solo dalla costruzione modulare, ma anche dalla leggerezza e dalla limitata dimensione dei singoli elementi, che consentivano lo smontaggio e il rimontaggio manuale della struttura”.
Molti però ricorderanno che nei primi anni ‘70 la miniera era costituita dalla zona dello scavo e in esso vi era un impianto, che probabilmente era la struttura progetta da Piano.
Sicuramente l’opera di Piano era avveniristica e comunque una pietra miliare nella creatività di questo grande architetto.
Purtroppo di questa opera non ne è rimasto nulla se non il progetto, si sa che l’industria estrattiva era la COMIRO (Compagnia Mineraria di Roma che comincio la sua attività il 18 ottobre del 1971 e fu chiusa definitivamente a metà degli anni ‘80
Successivamente il materiale lavorato, tramite un lunghissimo nastro trasportatore, passando sopra la strada, arrivava alla fabbrica sulla collina. Ricordo che quel nastro chiamato in tono scherzoso da molti pometini “la transiberiana” si diceva servisse a far si che la fabbrica si trovasse nella zona della Cassa per il Mezzogiorno e quindi si giovasse delle sue sovvenzioni. Il nastro trasportatore fu smontato poco dopo la chiusura della fabbrica.
A.S.