Dopo la Eco-X, il caso della Loas di Aprilia fino al grande incendio dei sei capannoni di pneumatici ad Ardea è stato chiesto l’intervento del Prefetto
Allarme ambientale su tutto il territorio
Sopralluogo del sindaco di Ardea, Mario Savarese, al sito distrutto dalle fiamme dov’erano sistemati migliaia di pneumatici usati. Una situazione davvero preoccupante per il territorio che, dopo i ricordi dell’Eco-X di Pomezia e dell’incendio della Loas di Aprilia, ha creato non poche preoccupazioni nei residenti dei due Comuni più colpiti e cioè Ardea e Pomezia.
“Sono sei i capannoni distrutti dalle fiamme e migliaia, decine di migliaia, le gomme bruciate. Il comandante della squadra dei Vigili del Fuoco mi ha fatto visitare il sito ormai in sicurezza ma ancora fumante. Il loro lavoro si protrarrà ancora per molte ore. Sconcertante quello che ho potuto vedere. Di certo una situazione da porre all’attenzione degli inquirenti che, a quanto ho potuto apprendere, già in un recente passato avevano provveduto al sequestro di un capannone bruciato, ma quella volta senza che il fuoco si propagasse all’intera area com’è accaduto questa notte. Miracolosamente intatto nell’area interamente bruciata, l’enorme magazzino gestito da cinesi, stracolmo delle immaginabili mercanzie da bancarella che ben conosciamo. Ora mi aspetto che si faccia chiarezza su questa vicenda che per una strana coincidenza si va ad aggiungere al rogo della Loas della confinante Aprilia quando ancora si sentono nell’aria gli odori sprigionati dalla Ecox di Pomezia. Mi auguro che il nuovo prefetto di Roma, il dottor Piantedosi, al quale chiederò di essere ricevuto, possa porre la sua attenzione su questo nostro territorio, solo apparentemente, tranquillo, ma che ben sappiamo celare malaffare e perfino mafie”.
Intanto proprio come aggiornamento della situazione i sindaci di Pomezia, Adriano Zuccalà e di Ardea, Mario Savarese, hanno chiesto udienza al Prefetto di Roma per discutere della situazione del quadrante sud della Città Metropolitana di Roma Capitale, cui appartengono i Comuni di Pomezia, Ardea, Anzio e Nettuno. L’incontro è in programma per il prossimo 2 settembre.
“Appena insediati, abbiamo istituito il Nucleo di Controllo Ambientale – afferma il sindaco Zuccalà – che periodicamente effettua operazioni di monitoraggio del territorio, anche in collaborazione con la ASL e l’Arpa Lazio. Ogni sito di stoccaggio che possa rappresentare anche un ipotetico pericolo per la Città viene controllato, perché riteniamo che il modo migliore per evitare una seconda Eco X sia proprio il controllo serrato sul territorio e quindi la prevenzione. Non possiamo più tollerare altri incendi, per questo le autorità sovraordinate devono farsi carico di supportare al meglio i controlli preventivi”.
In merito agli incendi divampati nelle ultime settimane prima allo stabilimento Loas di Aprilia e poi al deposito di pneumatici ad Ardea, il Primo Cittadino pometino aggiunge: “Siamo in contatto costante con gli enti preposti per avere un quadro sempre aggiornato di quanto accaduto. Abbiamo prontamente condiviso sul nostro sito le indicazioni della ASL per la popolazione e stiamo pubblicando le analisi dei campionamenti dell’Arpa Lazio sulla qualità dell’aria. Abbiamo chiesto udienza al nuovo Prefetto proprio per fare il punto sugli ultimi accadimenti: la tutela della salute pubblica è per noi una priorità. Oggi non potrò essere presente alla manifestazione indetta in piazza Indipendenza, ma moralmente sono lì con i tanti ragazzi che stanno manifestando per il bene del nostro ambiente. Un futuro migliore per la nostra terra può partire solo da una nuova generazione attiva e consapevole”.
S. Me.
Allarme ambientale dopo l’incendio alla Loas di Aprilia. Il Sindaco di Ardea ha reso noto anche i dati diramati dall’Arpa. Mario Savarese: “Cittadini infuriati e spaventati, per l’incendio che ha interessato l’azienda dei rifiuti LOAS, ad Aprilia. I cittadini sono giustamente allarmati dagli effetti dell’incendio che si è sviluppato nel comune limitrofo di Aprilia – ha scritto il sindaco di Ardea, Mario Savarese -, che ha visto bruciare tonnellate di rifiuti tossici e pericolosi nella discarica gestita dalla LOAS.
Il ricordo della Eco-X non è ancora spento e quell’incubo si ripresenta oggi, forse ancor più drammatico.
Mentre siamo in attesa dei dati dei rilievi effettuati dall’Arpa Lazio, denunciamo quest’ennesimo evento drammatico connesso a una gestione dei rifiuti dalle tinte fosche sull’organizzazione delle misure di prevenzione.
Chiedo ufficialmente al Comune di Aprilia se in quest’ultimo anno, visti i tanti e pericolosi incendi registrati, abbia operato interventi; se siano stati fatti controlli e con quali risultati. Il pericolo potenziale è evidente, la preoccupazione dei cittadini è concreta, pertanto invito le autorità competenti a intervenire urgentemente.
Un danno del genere è inaccettabile, occorre controllare gestioni e flussi dei rifiuti: l’ambiente e la salute dei cittadini non possono essere messi a rischio dal mancato controllo del territorio, chiediamo chiarezza.
Denunceremo alle autorità di pubblica sicurezza e di controllo dell’ambiente, anche il fastidioso fenomeno degli incendi dolosi in località Salzare. Sebbene in misura ridotta rispetto a quanto è accaduto ad Aprilia, anche qui, quasi ogni notte, si danno alle fiamme materiali che sviluppano diossine: si bruciano i cavi elettrici per liberare il rame dalle guaine. Impossibile per noi intervenire senza le adeguate forze. Lo stato ci deve aiutare”.
Lo scorso 13 agosto sono stati resi noti i dati relativi ai rilievi effettuati dall’Arpa Lazio. Il sindaco di Ardea, Mario Savarese ha detto: “Sono usciti ieri sera i primi dati dell’Arpa sull’inquinamento dell’aria dopo l’incendio della LOAS. IPA il benzo(a)pirene è superiore al limite annuale previsto dalla normativa di 1 (ng/m3) (media annua) mentre il campione di ieri è pari a *216* (quindi 216 volte il limite annuo).
I dati sulle diossine sono ancora in lavorazione. I valori del PCB sono pari a *2361 (pg/m3) sono sei volte superiori* a quelli riscontrati con l’incendio della ECO X di Pomezia che era stato pari a 394 pg/m3 nei giorni del 5 e 6 maggio 2017 e oltre il doppio di quello dell’incendio del TMB di Ama Salaria nei giorni 11/13 giorni dicembre 2018 (1019, 250, 524, 434, 562)”.
S.Me.