Test per alunni con disabilità
Al via nella ASL Roma 6 l’indagine di sieroprevalenza per gli operatori scolastici, docenti e non ed alunni con disabilità di tutte le scuole di ogni ordine e grado del territorio: attivo nuovo numero dedicato alla prenotazione del test per alunni con disabilità.
Il test è gratuito e su base volontaria.
Al fine di agevolare il servizio l’Azienda ha messo a disposizione dei genitori degli alunni portatori di disabilità un numero telefonico dedicato. Per prenotare i genitori devono chiamare lo 06-93273832.
Il servizio è attivo dal lunedì al venerdì dalle ore 8.30 alle ore 12.30 e dalle ore 13.00 alle ore 17.00.
I prelievi saranno eseguiti presso la Casa della Salute di Rocca Priora, la Casa della Salute di Anzio “Villa Albani” e al presidio ex Ospedale di Genzano.
Dal libro “Pomezia Origini Genti e Personaggi “ del professor Antonio Sessa, edito dalla Angelo Capriotti Editore nel 1990
I proprietari del territorio
Nel nostro territorio gran parte dei terreni erano di proprietà di grandi famiglie. La parte più cospicua apparteneva al duca Umberto Sforza Cesarini e a Donna Maria Torlonia, che aveva sposato Lorenzo Sforza Cesarini, fratello di Umberto. Queste due proprietà comprendevano, insieme, circa 10.000 ettari di terreno; seguivano, per importanza, quelle del principe Borghese e del principe Altieri. Si ebbe in seguito uno spezzettamento del latifondo, soprattutto per le proprietà che riguardavano gli Altieri; la stessa Maria Sforza Cesarini vendette nell’agosto del 1926 a Pietro Colananni proprietà in parte nel futuro comune di Aprilia ma anche terreni alla Banditella di Ardea, futuro territorio pometino, pari a circa 148 ettari.
Il principe Borghese vendette nel 1919 terreni comprendenti in parte l’odierno aeroporto militare di Pratica, in funzione fin dai primi anni trenta, ai fratelli Pinzari. Ma vediamo attraverso il racconto del maresciallo in pensione dei vigili urbani di Pomezia, Domenico Visani, impiegato all’ufficio imposte di consumo negli anni trenta, e quindi profondo conoscitore delle proprietà fondiarie, quali furono i più grossi proprietari alla fine degli anni venti, all’inizio della bonifica integrale.
“Il principe Borghese - ricorda Visani - era proprietario del castello e del borgo di Pratica, di tutta l’attuale zona degli scavi archeologici, della zona 167 fino al confine con Campo Iemini. Dall’attuale villaggio Tognazzi, a confine con la casina di caccia Borghese, iniziavano le proprietà degli Sforza Cesarini. Costoro erano i più importanti proprietari del territorio, possedendo le tenute di Campo Selva, Campo Iemini, Fossa e Rio Torto, Salzare, San Lorenzo, Gogna e S. Appetito, Buon Riposo, Fossignano e Pian di Frasso. Praticamente da Lido dei Pini fino all’attuale villaggio Tognazzi, per una profondità massima di circa 4 km, era tutta proprietà Sforza Cesarini. Questa grande estensione di territorio era amministrata da fattori e affittuari, che ricordo brevemente: Marsicola a Campo Selva - Angelo D’Antoni a Campo Iemini - Luigi D’Antoni a La Fossa - Antonio D’Antoni a Le Salzare - Giovanni e Domenico D’Antoni a San Lorenzo.
Rimaneva quindi la parte interna, una volta quasi tutta di proprietà degli Altieri che - per la verità - avevano nel corso degli anni ceduto ad altri moltissimo del loro territorio. Saranno proprio questi terreni a essere espropriati dall’Opera Nazionale Combattenti, per essere consegnati ai coloni. Il centro dell’attuale Pomezia era del principe Altieri. Più su Monte d’Oro e Petronella erano di proprietà dei Giusti. Il casale della Solforata e i terreni intorno, circa 400 ettari, erano dei Cocciante; costoro avevano terreni alle Monachelle e su via Laurentina fino al fosso di Santa Procula. Voglio ricordare che, con l’istituzione del nuovo comune di Pomezia, il casale e parte delle proprietà dei Cocciante passarono a far parte del comune di Roma. I Boserman avevano terreni sulla via Laurentina; ma buona parte della loro proprietà era nel comune di Roma. Dalla Solforata fino alla Torrevecchia si era in territorio del marchese Serlupi. La proprietà del conte Ticca andava dalla Torrevecchia fino alla stazione di Santa Palomba e proseguiva lungo la ferrovia fino ad arrivare alla strada di Valle Caia.
Il generale Saladino aveva terreni dalla cava della pozzolana fino alla stazione di S. Palomba. Dalla ferrovia in poi vi erano i D’Orazi che si estendevano fino alla strada di Albano e che possedevano terreni anche lungo la strada del “Divino Amore” fino al fosso di Valle Caia. Canapa e Triglia avevano parte di Valle Caia con accanto il conte Manzolini che aveva ettari di terreno in zona Valle Caia e Pian di Frasso, al confine di Campoleone. Colananni aveva la Banditella. Santa Procula era dei Clarini, proprietari anche del vecchio casale.
Antonio Sessa