All’interno di Pratica di Mare è tutto recintato
Borgo non fruibile
“Non ci convince – mi ha dichiarato il presidente dell’Associazione “La Lente” Roberto Mambelli – la recinzione interna del borgo che la proprietà avrebbe concordato con il Comune. Di fatto ne impedisce la fruibilità da parte dei cittadini. I nostri tecnici e legali stanno verificando il tutto dopo di che, come sempre faremo le nostre azioni a tutela del bene pubblico”.
Ricordiamo che è grazie soprattutto all’Associazione “La Lente” se il 18 agosto il Borgo è stato riaperto. Perché è stata l’Associazione “La Lente” a dimostrare che le strade del borgo sono ad uso pubblico.
E’ stata sempre l’associazione “La Lente” ad attivarsi presso la Corte dei Conti affinché fossero richieste alla proprietà, nel periodo di chiusura del Borgo, le somme per l’occupazione del suolo pubblico. E’ stata sempre l’associazione che ha denunciato il taglio degli alberi secolari all’interno del Borgo. La stessa Associazione “La Lente” sta seguendo anche la vicenda del cimitero storico di Pratica che risulta di proprietà del Comune. Anche in questo caso, malgrado le sollecitazioni dell’Associazione al Comune affinché il cimitero, in cui è sepolto il grande regista Sergio Leone, venga acquisito e tenuto decorosamente, lo stesso attualmente è in uno stato di degrado e di completo abbandono. A tal proposito, mi ha riferito il presidente Mambelli, che è intenzione dell’associazione portare anche questa situazione all’attenzione dell’autorità giudiziaria.
L’associazione, su richiesta di tanti cittadini, si sta interessando anche della stessa fruibilità della chiesa di San Pietro all’interno del Borgo con la richiesta al vescovo di Albano “del ripristino delle piene funzioni presso la chiesa San Pietro Apostolo nel borgo di Pratica di Mare”.
T.S.
Da febbraio 2021 è la dottoressa Silvana Greco a capo della Casa di Cura di Pomezia
Nuova direttrice al Sant’Anna
La dott.ssa Silvana Greco da febbraio del 2001 è la nuova direttrice sanitaria della Casa di Cura Sant’Anna di Pomezia.
- Dott.ssa Greco ci illustri un po’ la sua esperienza professionale.
“Mi sono laureata in medicina e chirurgia e specializzata in igiene e medicina preventiva all’università di Catania e successivamente all’università di Siena mi sono specializzata in sicurezza e organizzazione sanitaria. Negli anni iniziali della mia carriera ho svolto incarichi presso le Asl del Piemonte e del Veneto, che mi hanno fatto conoscere e vivere realtà organizzative di sanità pubblica diverse dalla mia regione di provenienza. Rientrata in Sicilia ho svolto prevalentemente la mia attività come direttore sanitario presso ospedali dell’azienda sanitaria di Enna, occupandomi anche di servizi sanitari territoriali.
L’esperienza sia dell’ospedale che del territorio mi ha permesso di avere una visione globale e di necessaria integrazione a rete dei servizi sanitari per la continuazione delle cure dopo il ricovero, soprattutto per i pazienti cronici anziani. Frequentando un master presso l’università Tor Vergata ho acquisito l’idoneità a svolgere anche l’attività di medico competente per le visite e le idoneità dei lavoratori. Dal gennaio 2021 vado in pensione dall’azienda sanitaria di Enna per iniziare a febbraio 2021 il mio nuovo lavoro presso la casa di cura Sant’Anna di Pomezia”.
- Perché ha accettato questo nuovo incarico a Pomezia?
“Non sentendomi ancora pronta a vivere totalmente “da pensionata” ho accettato la nuova “sfida” che mi è stata proposta dalla direzione del Sant’Anna. L’ambiente accogliente e stimolante che ho trovato ha suscitato interesse a mettere a disposizione in una nuova realtà le esperienze maturate in tutti i passati anni di lavoro”.
- Prima di dirigere la Sant’Anna conosceva Pomezia?
“Conoscevo Pomezia solo per sentito dire, quale città sede di case farmaceutiche”.
- Ora che ci lavora che idea si è fatta della città?
“La città, nonostante la stretta vicinanza a Roma e nonostante sia una città giovane, ha una sua identità e si presenta dinamica e con notevoli potenzialità di sviluppo sia culturali, turistiche per il suo sbocco a mare con Torvaianica, che economiche, per la presenza di un’importante zona industriale”.
- Quali sono i problemi gestionali più importanti che ha in contrato nella direzione sanitaria della Sant’Anna?
“Il momento del mio inizio di lavoro alla San Anna è stato certamente difficile avendo dovuto fronteggiare la situazione dell’epidemia Covid. La nostra clinica è stata sede di un reparto covid a bassa intensità e tutti gli sforzi si sono concentrati nel prevenire il diffondersi di nuovi casi all’interno.
Le difficoltà di reperimento di medici specialisti e di personale infermieristico, condizione questa che vivono anche gli ospedali pubblici, ha certamente reso anche più difficoltoso il compito di garantire un’assistenza adeguata e di qualità.
Dopo la chiusura del reparto Covid, l’impegno si è rivolto e continua nella gestione della campagna vaccinale, con un numero cospicuo di vaccini covid effettuati (circa 21.500) e con ottimo riscontro di gradimento da parte della popolazione vaccinata”.
- Quali sono gli interventi che ha apportato?
“In questi sei mesi la mia attenzione si è rivolta soprattutto a garantire, dato il particolare momento che abbiamo vissuto, il rispetto delle norme di prevenzione covid, non perdendo di vista il mantenimento di tutte le attività sanitarie, chirurgiche e di sala operatoria svolte in clinica. Sono state riviste e riaggiornate procedure e protocolli in uso, allo scopo di portare la clinica ad un maggiore livello di qualità.
Il risultato di tale lavoro rivolto al miglioramento della qualità dei nostri servizi ha visto il suo risultato con la recente certificazione di “Sistema per la qualità” conferitaci da ente certificatore esterno”.
- Quale sono le altre iniziative che intende attuare?
“Il mio interesse sarà nel proseguimento dei contatti, già instaurati, con tutte le realtà sanitarie presenti nel nostro territorio, compresi i medici di medicina generale nonché primo fra tutti il distretto sanitario allo scopo di stringere una maggiore collaborazione con i servizi territoriali soprattutto con l’avvio delle dimissioni protette, che attraverso un rapporto di sinergia, permettono ai pazienti più fragili di continuare le cure dall’ospedale al proprio domicilio.
Gli incontri per il rinnovo della convenzione tra la Casa di Cura e il Comune di Pomezia per il delicato problema della violenza contro le donne, ci vede attenti alle situazioni sociali emergenti, per non parlare dell’avvio di “Open day” dedicati alla prevenzione di patologie più diffuse tra la popolazione (penso al diabete, all’ipertensione, ai tumori femminili). Lo scopo è soprattutto rinforzare ancora di più il legame già esistente con la popolazione di Pomezia e del circondario, per far si che la Casa di Cura diventi sempre più importante punto di riferimento per la salute”.
A.S.