Il consigliere comunale di Fratelli d’Italia Alberto Montesi ha presentato un’interpellanza al Sindaco per fare chiarezza sull’argomento
Manca la trasparenza sulle pratiche dei condoni
Cittadini che hanno ricevuto lettere di sollecito di pagamento per il condono, quando già hanno pagato, e con somme a dir poco spropositate. Le pratiche dei condoni, che sarebbero dovute rimanere nell’apposito ufficio comunale, e che invece sono state trasferite nella sede della società che sta gestendo queste pratiche. Una situazione a dir poco ingarbugliata che ha visto l’intervento del consigliere comunale, Alberto Montesi, che con una sua apposita interpellanza, durante il Consiglio comunale del 3 maggio scorso, dove ha chiesto al sindaco di Ardea notizie su questa vicenda e avviare una soluzione definiva visto quello che sta accadendo. facendo crescere la preoccupazione nelle persone che avevano richiesto il condono, e che ancora oggi si vedono recapitare nuove richieste di pagamento.
Nell’interpellanza Montesi sottolinea l’urgenza e la richiesta di chiarimenti ed indirizzo circa le tariffe da applicare per la determinazione degli oneri concessori dovuti dai richiedenti, per il rilascio del Condono Edilizio di cui alla L. 47/85. In questa interpellanza viene richiesto di prenderne i dovuti provvedimenti affinché i cittadini non subiscano l’ennesimo aggravio per le loro finanze, soprattutto perché il dovuto, richiede ancora accertamenti.
“In primo luogo ricordiamo che, “Provvedere a far chiarezza sul Sevizio di Supporto al disbrigo del Condono Edilizio”, fa parte degli impegni presi da questa Amministrazione in campagna elettorale – ha detto il consigliere comunale di FdI, Alberto Montesi-. Da circa sei mesi cerchiamo insistentemente, di aver notizie e documentazione dagli uffici preposti, e di trovare risposte. Nonostante la nostra diligenza, molte nostre richieste di accesso agli atti sono inevase, e la documentazione che abbiamo ricevuto ad oggi è incompleta. Sindaco, Segretaria, Dirigenti e/o facenti funzione, non hanno favorito questa nostra ricerca a i fini dell’ottenimento di immediati chiarimenti. Loro hanno avuto incontri con la Ditta, ma né il sottoscritto, né l’assessore abbiamo avuto l’onore di parteciparvi nonostante ne avessimo fatto richiesta, anzi se ne sono ben guardati, di fare un confronto magari esplicativo e/o risolutivo. L’Assessore fece richiesta per la nomina per il supporto di un legale magari per un parere esplicativo e chiarificatori, Parere che fu rifiutato dalla segretaria”. Dopo aver visto e verificato, “l’operare” di questo tipo di servizio come confrontandoci con altri tecnici esterni, ci siamo posti tanti interrogativi, Fra i quali; “Cosa significa Ditta di Supporto” ... nessuna risposta, ...anzi come lessi sul verbale della Commissione urbanistica (alla quale non sono stato invitato dopo averla richiesta) la Ditta rilasciava risposta, dando il significato di “Appalto” descrizione di questa, presa da Wikipedia.
“In relazione a quanto sopra esposto – ha detto ancora Montesi - si chiede per la richiesta di pagamento oneri-concessori, perché’ non si applicano le leggi e/o le regole già imposte? Preso atto del malumore di molti cittadini e dagli interrogativi posti da tecnici del settore, riguardo la quantificazione economica richiesta per il pagamento degli Oneri Concessori, in riferimento alle istanze prodotte ai sensi delle leggi di condono edilizio L.47/85 e L.724/94, riportati nelle lettere integrative preparate dalla Ditta di Supporto all’attività di Condono Edilizio. Perché accade tutto questo?
Ci chiediamo? Parte dei cittadini che fecero richiesta di Condono Edilizio negli anni ottanta e novanta, si son visti recapitare lettere senza alcun senso: “Richieste” di documentazioni già avanzate, “Saldo” degli oneri e diritti già eseguiti come da precedente lettera ricevuta dagli uffici comunali, applicazioni di richieste non regolamentate, la non applicazione di eventuali abbattimenti per chi ne aveva i requisiti, addirittura su alcune pratiche era presente il certificato di congruità emesso dagli stessi uffici. Più sconcertante è la richiesta di documentazione integrativa, oneri, diritti e a volte dell’oblazione a chi aveva già ritirato il Titolo Abilitativo in Sanatoria. (Tutti dati provati), e ancora la ripresentazione di alcuni documenti perché non erano presentati con la modulistica emessa dalla stessa Ditta (anche questi su richiesta unilaterale non sopportata né richiesta né autorizzata dagli uffici). Posto che gli Oneri a definizione della domanda di sanatoria edilizia, andrebbero pagati secondo criteri di legge, La Ditta giustifica il suo operato, (“ricordiamo che la stessa non ha alcun titolo ad applicare richieste che non siano ne previste da normative vigenti, né da Ordine del giorno e/o Determina, emanata dagli Uffici Competenti”), che tale richiesta è dovuta all’applicazione (unilaterale) di una Sentenza di C. di S. la n. 02667/2020, (questa fa rif.to a condono ai sensi della L.326/03.
E guarda caso, la documentazione che la ditta ha fatto pervenire e a cui fa riferimento, è solamente ciò che riguarda il condono ai sensi della l.326/03. “NO” alle altre due Leggi. “L.47/85 e L. 724/94”. Ma guarda un po’ ? da una richiesta di chiarimento inviata alla Regione Lazio Dipartimento del Territorio, dal Comune di Priverno –Lt-, nell’anno 2009, in merito a questo quesito, La Stessa cosi risponde; “per le concessioni edilizie rilasciate in sanatoria ai sensi dell’art. 31 ss.l. 28 febbraio 1985 n.47 i contributi di concessione vanno calcolati con riguardo al tempo di presentazione della istanza e non ai sensi dell’art. 11 l.28 gennaio 1977 n. 10 ( con riferimento, cioè, al momento del rilascio della Concessione)”.
Altresì la sentenza di Consiglio di Stato n. 3217 del 21/ aprile/ 2021; che fa sempre riferimento al pagamento degli oneri concessori dovuti dalla presentazione delle istanze di condono edilizio ai sensi delle L. 47/85 e L. 724/94 riporta ; “Nelle ipotesi dei procedimenti di condono gli oneri di concessione vanno rapportati al momento di ultimazione dell’opera e della presentazione della domanda di sanatoria e non al momento di rilascio del titolo concessorio e ciò sia per ragioni di fatto (l’immobile da sanare è per definizione già esistente) che di diritto in relazione ai principi di uguaglianza nella soggezione alle prestazioni patrimoniali imposte (Artt. 3 e 23 della Costituzione) e di buon andamento della pubblica amministrazione. “Il pagamento è dovuto al momento della formazione del Titolo (Silenzio Tacito trascorsi i 24 mesi dalla domanda ai sensi dell’art. 35 della L. 45/85”.
“Con riferimento ai requisiti pubblicati nel bando, e al successivo svolgimento dell’incarico, risultano varie anomalie – ha detto ancora il consigliere comunale Alberto Montesi -, per esempio non risulta che la Ditta avesse anche il potere di istruire le pratiche in altra sede, fuori addirittura dal Territorio Comunale”.
“Solo in una nota del 19 agosto 2022, Prot. 60319, inviata alla ditta, sottoscritta dal Dirigente facente Funzione, successivamente all’entrata al governo di questo paese di questa amministrazione, altresì già avviata l’attività di controllo dal sottoscritto, …..si rammenta che l’azienda incaricata del servizio di supporto all’ufficio condono edilizio è tenuta a custodire nei propri locali, messi disposizione del servizio ….” – ha detto ancora Montesi -. Argomento questo che non è mai trattato nel contratto sottoscritto e sul quale manca la certezza della conformità del fascicolo.
Relativamente agli incassi e quindi all’aggio del 34,45% dovuti alla Ditta; Vorrei chiarimenti relativamente alla sua applicazione per ciò che concerne; l’oblazione, l’accesso agli atti, diritti per il rilascio, il danno ambientale. (Rilevato altresì che quest’ultimo è già regolamentato da Delibera Comunale n. 73 del 03/08/2010 e Determinato Da Dichiarazione Asseverata (tipo) Prodotta dal Tecnico esterno).
I pagamenti in favore della Ditta per il servizio svolto, vengono eseguiti a Pratica Conclusa? La fatturazione emessa, come risulta da Albo Pretorio non sempre è accompagnata da Report, contenenti l’elenco dei servizi resi, Perché? Sono stati presentati presso IL TAR Lazio, Ricorsi contro le richieste degli Oneri Concessori, sempre da contratto sembra che sia la Stessa Ditta a dover far fronte a queste situazioni legali a sua cura e spese, perché di fatto allo stato attuale se ne occupa l’ufficio Legale Comunale? Infine, da qualche giorno, dopo l’oscuramento avvenuto presso l’ufficio protocollo, che non ha passato le integrazioni inviate alla Ditta di supporto, questa, in accordo con l’ufficio e in spregio ad ogni trasparenza e chiarezza ha inviato agli Utenti, lettere di sollecito a completamento della Pratiche di condono edilizio con saldo di quanto reclamato entro 30gg., (il tutto quando ancora sono pendenti contenziosi e mancanza di chiarimenti sia sugli Oneri che sui Diritti da pagare), richiamando al Provvedimento di Riscossione Coattiva delle somme dovute, costituendo credito certo, liquido ed esigibile. Nella stessa non c’è alcun riporto delle somme dovute”.
Sabatino Mele
Via Forlì e il mercato settimanale
Lo scorso anno da metà gennaio, di domenica mattina, per permettere agli operatori del mercato rionale di vendere le loro merci e per offrire un servizio ai cittadini della zona, fu interdetta la viabilità delle auto che da lungomare degli Ardeatini volevano transitare per viale Forlì in direzione via Campo Selva/ largo Genova e quindi verso il quartiere di Nuova Florida. I cittadini furono costretti ad arrivare in via Bergamo, facendo più km rispetto al classico percorso!
Questa decisione creò non poco malcontento! In un incontro con il sindaco Fabrizio Cremonini, davanti l’aula consiliare, presente anche il consigliere Sandro Caratelli, la nostra associazione che aveva raccolto le lamentele, chiese di trovare un’alternativa. Premesso che i banchi del mercato non sono mai stati posizionati in via Firenze ma sempre in viale Forlì da via Bolzano verso via Foggia, l’alternativa poteva essere utilizzare il terreno che costeggia le villette, esattamente lato opposto, perché quel terreno dovrebbe essere di proprietà comunale, perché facente parte della convenzione Comune / Baragatti per la costruzione delle villette. La soluzione sarebbe stata in continuità con lo svolgimento del mercato ma senza limitare la viabilità a chi vuole andare dal mare verso la Nuova Florida. Il Sindaco aveva preso l’impegno di trovare una soluzione per evitare l’evidente disagio. Come potete vedere ci sono state due ordinanze, un parere favorevole della polizia locale, una piantina che vede collocati i banchi esattamente dove vengono posizionati da anni. Ora è lecita la domanda a chi sicuramente ne sa più di me ma io tra le due ordinanze non c’ho capito granché, visto che ci sono incongruenze ma che soprattutto noto che rendere difficile la vita dei cittadini è diventata la normalità da parte delle amministrazioni, tutte, a prescindere dal colore. Spiegateci queste due ordinanze a distanza di un giorno, il risultato finale quale sarebbe? Il tratto tra via Bolzano e via Foggia è sempre interdetto alla viabilità oppure c’è un errore di logistica? Attendiamo fiduciosi, sperando in una soluzione a breve, prima che arrivi l’autunno.
E quindi il problema sarà risolto automaticamente. PS: ma trovare un luogo diverso non potrebbe essere una soluzione alternativa? Ricordo al sindaco Cremonini, al suo assessore Bardi, al consigliere presidente della commissione attività produttive, Anastasio che, se non lo sapessero, in via Bologna c’è un altro terreno comunale e c’è una piazza dove il mercato potrebbe essere posizionato. Attendiamo fiduciosi in una soluzione alternativa.
RivaluTiAmo Marina di Ardea
Anna Leardi