Nuovo progetto societario per il sodalizio calcistico
Pizi si confessa
Le dichiarazioni del nostro Direttore Generale Danilo Pizi ai mocrofoni di Gazzetta Regionale.
Conclusa la stagione con la salvezza nel girone F, il Nuova Florida è già al lavoro per l’anno che verrà.
La società, come noto, cambierà denominazione e si appresta a vivere probabilmente una nuova era. Il filo conduttore resta però sempre lo stesso e si raffigura in Danilo Pizi.
Il presidente/direttore generale, che a marzo aveva scosso l’ambiente dichiarando di voler lasciare, resta invece al suo posto con ambizioni rinnovate. Il deus ex machina della realtà biancorossa spiega nel dettaglio il nuovo progetto societario.
- Presidente, perchè questa scelta del cambio di denominazione?
“Mi chiami Direttore, non sono un presidente. Più che una scelta è quasi un obbligo visto le circostanze che si sono venute a creare, è un tentativo che voglio fare per valutare se in un territorio come Ardea vale ancora la pena fare calcio importante. Il calcio sta attraversando un momento delicato sia a livello economico che tecnico, basti guardare i risultati a livello nazionale per capirlo, e non è una frase fatta ma la realtà dei fatti, come in tutte le cose se non funzionano dal basso i risultati in alto non arriveranno mai. Ardea ha avuto la propria squadra, il Nuova Florida Calcio, che milita nella quarta serie italiana da quattro anni a questa parte, e non c’è mai stato come anche nelle categorie precedenti un avvicinamento da parte né dei cittadini né di imprenditori locali, un menefreghismo allo stato puro, un senso di appartenenza inesistente e la domanda che mi sono posto è stata, forse perché ci chiamiamo Nuova Florida e non rappresentiamo il paese? E allora proviamo a coinvolgere il paese intero e vediamo cosa succede, ecco perché si è deciso di cambiare nome”.
- E qualora la situazione non cambiasse?
“Cosa molto probabile ma la speranza è l’ultima a morire, e se dovesse accadere si faranno le giuste valutazioni che non sono poche, dallo svolgimento solo del settore giovanile, allo strutturarsi di giovani per svolgere il campionato di serie D e di altre che mi tengo per me”.
- Possiamo dire che non è solo un problema che ha Ardea ma bensì di tutta la Regione Lazio?
“Certo e condivido pienamente, a prescindere che nel Lazio non esiste una e dico una società che ha a disposizione uno stadio che può permettergli di disputare un campionato di Lega Pro e a mala pena possono quello di serie D, a differenza però che almeno le gradinate esistenti si riempiono e perlomeno hanno la maggior parte di loro la partecipazione di imprenditori locali che sono appassionati, qui ad Ardea oltre che ai cittadini gli imprenditori neanche il Bar storico si rende partecipe e devi chiedergli se puoi affissare la locandina” (ride ndr).
- Si è parlato molto della partecipazione e del senso di appartenenza. A livello tecnico come vede la situazione?
“A livello tecnico parlano i fatti, quattro anni di Serie D con tre salvezze e un secondo posto con annessi playoff, tutto grazie ad un lavoro certosino che facciamo da anni, con giovani in rosa che ogni anno riusciamo a metterli sia in condizione di prospettiva futura che immediata, tutto ciò con cifre economiche nella metà media che spendono la maggior parte delle società di serie D e di qualche Eccellenza che svolge un campionato per vincere. Tecnicamente non ho nulla da rimproverare e rimproverarmi, ho sempre detto che con un budget importante a disposizione potrei far felici molti presidenti”.
- Un’ultima domanda, cosa chiede e cosa vuole per il futuro?
“Bella domanda, quello che voglio fortunatamente già lo so, ed è quello di disputare i prossimi anni la Serie D con molti giovani, come già ho detto anche nel comunicato una rosa di 18/19 giovani under e 4/5 over, lavorare con i giovani in questo campionato esalta ancor di più le doti che questa società ha, sarebbe bellissimo crearsi con gli anni una realtà che valorizzi solo giovani e faccia da trampolino per il professionismo. Credo nei giovani e sono convinto che possano ottenere lo stesso risultato di una classica rosa che si è sempre formata. Cosa chiedo invece? Chiedo che questo appena detto si realizzi!”
Si ringrazia la Gazzetta
regionale per la disponibilità
Le ragazze del presidente Viglietti per un soffio hanno mancato i play off
United: è mancata la ciliegina
Il campionato della serie B1 femminile dello United Volley Pomezia è finito in bellezza, ma senza la ciliegina. Le ragazze del presidente Gianni Viglietti hanno battuto 3-0 Fiammatorrese nell’ultima sfida casalinga di campionato, ma Santa Teresa di Riva ha fatto il suo dovere contro Baronissi e ha conquistato il terzo posto che valeva i play off: “Abbiamo finito alla grande – dice Viglietti – Nel girone di ritorno siamo riusciti a cogliere 10 vittorie su 11 partite. Se non siamo arrivati ai play off è per i punti persi per strada nel girone d’andata, anche se noi eravamo partiti per fare un campionato tranquillo e quindi siamo molto soddisfatti del comportamento della squadra. E’ stata un’annata molto serena, anche se faticosa per le lunghe trasferte che somigliavano quasi a quelle di una A2. E’ stato comunque un ottimo campionato in un girone che non conoscevamo e che ci ha messo di fronte ad avversari veramente tosti. La formula che non prevede la promozione diretta della prima in classifica (costretta a giocare i play off, ndr) non la ritengo molto giusta, ma tant’è. Voglio fare un grandissimo ringraziamento a tutto il pubblico che ci ha seguito con affetto per tutta l’annata, creando una bellissima atmosfera nel nostro palazzetto”.
Viglietti e lo United Volley Pomezia stanno già guardando avanti: “Si è chiuso il nostro secondo anno in B1 e i progetti di solito sono triennali. Inutile nascondere che la prossima stagione ci porremo come obiettivo di partenza quello del raggiungimento dei play off”.
La rosa che ha portato avanti questa stagione rappresenta un’ottima base di partenza:
“Il nostro è un gruppo storico, magari ci sarà qualche cambiamento, ma abbiamo l’intenzione di mantenere la maggior parte delle ragazze”.
Chi già è certo di rimanere allo United Volley Pomezia è coach Gianluca Tarquini: “Ha fatto molto bene alla guida di queste ragazze, lo merita. Amplieremo lo staff affiancandogli un vice, mentre Tarquini manterrà anche l’incarico di direttore tecnico del settore giovanile” conclude Viglietti.
Area comunicazione
Una fucina di campioni
Lo Judo Europaradise di Pomezia ai campionati cadetti che si sono svolti il 23 aprile ad Ostia ha ottenuto ottimi risultati. A questi campionati hanno partecipato i migliori atleti italiani di categoria (14 – 16 anni) già selezionati nelle rispettive competizioni regionali.
Lo Judo Europaradise ha avuto in finale tre atleti di Pomezia cresciuti nel club: Giulia Telesca + 70Kg, terza classificata; Yossef Boutrig +90Kg, 2 classificato; India Serafini +52Kg, prima classificata.
Inoltre in questa competizione Boutring e la Serafini hanno conquistato la cintura nera.
Risultati sicuramente eccezionali ottenuti grazie ad un team di maestri di assoluto valore quali il superesperto Paolo Geminiani, il campione supermedagliato Roberto Meloni e con la supervisione di una leggenda dello Judo italiano la più volte campionessa mondiale ed olimpica Ylenia Scapin.
“I nostri tre campioncini – mi ha riferito il maestro Meloni – sono atleti che hanno un futuro. Già la Serafini, grazie ai piazzamenti ottenuti in questi mesi è stata selezionata dalla nazionale italiana di judo per i campionati europei cadetti di classe che si terranno a Coimbra in Portogallo, alla fine di giugno”.
- Quanti praticanti frequentano lo Judo Paradise?
“La nostra scuola è frequentata da ragazze e ragazzi ed ha in totale più di 90 iscritti, da 5 anni fino ai cadetti (16 anni). Folto anche il gruppo di esordienti (12 – 13 anni) che partecipano a dei gran prix che si svolgono in Italia propedeutici per poi passare più preparati nella classe cadetta. Poi abbiamo una sezione master di ogni età. Questi ultimi sono appassionati che partecipano a competizioni di categoria. Per tutti gli appassionati, per bambine e bambini che vogliono praticare questo sport con maestri di valore assoluto, avendo essi un palmares di medaglie europee, mondiali e olimpiche, possono venire a trovarci nella palestra di Europaradise. Lo judo è una disciplina di contatto, uno sport di difesa che educa all’autodisciplina, al rispetto degli avversari e poi, essendo uno sport di coordinamento a 360 gradi fa bene alla salute”.
T.S.