Il girone dantesco di chi vorrebbe utilizzare i mezzi pubblici per muoversi
Ardea senza trasporto o quasi
Ardea, senza trasporto o quasi. Il racconto che segue è talmente realistico che sembra un racconto di fantasia. Invece, scusate il giro di parole, è la pura e semplice realtà di un territorio che oltre a non avere scuole, industrie ed imprese che producono lavoro, ed un lungomare degno di questo nome che in altre parti d’Italia produce economia, qui ad Ardea, non fa altro che accogliere migliaia di turisti nell’assenza totale di strutture ricettive, salvo le case a mare, ed in questo quadro desolante mancano anche i trasporti pubblici. L’unico servizio pubblico che in un certo qual modo cerca di tamponare la carenza di trasporti, e Lazio Mobilità che ha in attivo alcune corse sul territorio che collegano i vari punti della città, con Pomezia, la Stazione di Campoleone, e altri punti principali del Comune. Manca un collegamento con Montagnano ed altri quartieri del territorio. Chi vive ad Ardea ha bisogno di due auto una per il papà ed una per la mamma. Poi quando crescono i figli c’è bisogno di un’auto per tutti. Una famiglia media quindi ad Ardea deve disporre di almeno quattro auto. Direi che questa condizione non si discosta molto dalla realtà. Vedere per verificare.
“Giornate di ordinaria follia a cura e danno di un cittadino ardeatino – racconta Anna Leardi, una cittadina di Ardea -. In questi giorni è capitato più volte di analizzare i trasporti locali di Ardea e non solo. Per come è stata strutturata la viabilità del Cotral, unico operatore per raggiungere le città confinanti e Roma, che fa transitare i suoi mezzi sul lungomare e su via Campo Selva per raggiungere i paesi limitrofi e muoversi all’interno del territorio di Ardea equivale ad entrare in un girone dantesco, dove sai da dove parti ma non sai come arrivare a destinazione! Faccio un esempio: chi abita sul lungomare e deve recarsi negli uffici comunali, negli edifici scolastici sia a Tor San Lorenzo che Nuova Florida dovrebbe prendere il pullman che va ad Anzio, scendere all’incrocio con via di Tor San Lorenzo e poi prendere il Cotral che passa in via Laurentina/ Tor San Lorenzo oppure da Rio Verde andare a piedi fino a Salvo D’acquisto piuttosto che via Varese/ via Verona. Chi abita a nuova Florida e deve andare a Pomezia ha a disposizione poche corse e in orari impossibili, sempre se passano regolarmente!... È veramente un’odissea per chi non ha un mezzo proprio oppure non guida e deve ringraziare un vicino o conoscente! La domanda a seguito di questa riflessione: ma un paese come Ardea, per come è strutturato il territorio, può definirsi una città se mancano servizi essenziali per rendere la vita, già complicata dei cittadini, un inferno? È mai possibile che in una “città cosiddetta” non può esistere un servizio taxi, un servizio NCC al quale rivolgersi nel caso di necessità? Qualche anno fa ricordo che c’era un progetto per rilasciare delle licenze di taxi, che fine ha fatto questa idea di progresso e di civiltà? Possibile che le amministrazioni di questo paese non sono state e non sono lungimiranti e lavorare su questa seria difficoltà della cittadinanza?”.
La questione trasporti merita un’attenzione particolare per quanto riguarda il territorio di Ardea. Non essendoci mai stato un piano per i trasporti, quelle poche corse che esistono evidentemente non riescono a sopperire, alle ingenti richieste dei cittadini. Non c’è mai stato un vero e proprio intervento in questo settore. Anzi, secondo alcuni, si è voluto ignorare questo settore non si sa per quale motivo. Comunque la carenza di mezzi pubblici come per esempio esiste a Pomezia ed è gestita dalla società Troiani, nel bene e nel male, con le difficoltà e le esigenze dei pendolari che in qualche caso non coincidono con le proprie, il servizio di trasporti funziona ed è abbastanza utilizzato dai residenti e non. Su Ardea transitano naturalmente anche i mezzi del Cotral, che rispetto alle aspettative dovrebbero svolgere un servizio più assiduo per consentire a tutti di poter sfruttare le corse e andare a lavoro, a scuola o a divertirsi, in modo più semplice, evitando di prendere le proprie auto.
La realizzazione di un servizio di trasporto pubblico su Ardea, con orari dedicati, cercando di servire tutte le zone del territorio, anche se ci rendiamo conto che è un’impresa ardua, però sarebbe opportuno che l’attuale amministrazione, avviasse un piano serio e realizzabile per mettere a punto un piano trasporti che possa soddisfare le esigenze e le priorità della popolazione. Non è facile. È un’impresa nel vero senso della parola. Però sarebbe opportuno mettersi a tavolino e studiare qualcosa di positivo per colmare questa grave lacuna che esiste sul territorio di Ardea, come un servizio di trasporto pubblico per i cittadini.
Sabatino Mele
Interrogazione dei consiglieri di Ardea e Pomezia
Consorzio sociale in stallo
Consorzio sociale in stallo. Una situazione di stallo, i cui effetti si ripercuotono sulle famiglie e su cittadine e cittadini in condizioni di fragilità e difficoltà. È questo il motivo che ha spinto consigliere e consiglieri comunali di minoranza di Ardea e Pomezia – di Ardea Domani e di PD e M5S delle due città – a presentare due interrogazioni per capire le motivazioni di questa inattività non solo politica ma anche amministrativa.
A firmare la richiesta – protocollata e rivolta sia all’amministrazione comunale di Pomezia che a quella di Ardea – sono i consiglieri Napolitano, Battistelli, Caporaletti, Mangano e Del Buono del Partito Democratico di Pomezia, Tedesco, Rossi e Mari del PD di Ardea, Padula, Mercanti e Navisse del Movimento 5 Stelle di Pomezia e Caratelli del M5S di Ardea, oltre a Vita e Martinelli della lista civica rutula Ardea Domani.
“Sia l’amministrazione di Ardea che quella di Pomezia informalmente attribuiscono l’immobilismo che da mesi caratterizza il Consorzio sociale alla necessità di rinnovare gli incarichi politici di vertice – affermano i consiglieri firmatari delle due interrogazioni – ma eventuali cambiamenti negli organi politici non possono certo bloccare l’attività amministrativa, gli interventi, gli avvisi e i bandi pubblici che spesso rappresentano gli unici servizi a favore delle persone più fragili delle nostre città”.
Il Consorzio sociale è nato nel 2021, per gestire interventi e servizi sociali nei due comuni, secondo quanto disposto dalla legge regionale che nel 2016 ha ridisegnato le politiche sociali nel Lazio.
Il nuovo ente dovrebbe garantire una maggiore efficacia ed efficienza delle azioni, attraverso un’organizzazione unica capace di lavorare integrando le funzioni dei servizi sociali delle due città e delle istituzioni sanitarie, in collaborazione con le realtà del Terzo Settore.
“La vittoria del centrodestra ad Ardea, cui ha seguito quella a Pomezia, ha di fatto rallentato, quando non bloccato del tutto, il processo di organizzazione del Consorzio – denunciano i consiglieri di minoranza – con un impatto estremamente negativo su un tessuto sociale che da anni lamenta servizi scarsi a fronte dei tanti bisogni. Ne è un chiaro esempio la situazione in cui versa il nuovo centro diurno per disabili adulti di Ardea, che da più di un anno ormai aspetta di vedere la luce”.
In queste settimane, poiché diversi interventi avviati negli scorsi anni giungono a termine, famiglie e cittadini beneficiari chiedono a gran voce di avviarne di nuovi. È il caso, ad esempio, delle azioni finanziate dai fondi 2022-23 per i progetti del “durante e dopo di noi”, il cui iter non è stato ancora avviato dal Consorzio.
“Con le interrogazioni presentate sia ad Ardea che a Pomezia – concludono consigliere e consiglieri firmatari – chiediamo di capire, oltre ai motivi di questo immobilismo, anche le azioni che le due amministrazioni intendono portare avanti per il rilancio delle attività del Consorzio, fondamentali per i nostri territori. Vogliamo inoltre conoscere le ragioni economiche e organizzative dell’affidamento di alcuni servizi ad una cooperativa di Roma e, infine, i tempi previsti per la nomina delle cariche politiche.
Crediamo sia fondamentale che il Consorzio sociale recuperi in fretta il tempo perso in questi mesi e possa garantire quanto prima alle due città di prendersi cura di tutte le persone e le situazioni che hanno bisogno di supporto e di aiuto. È chiaramente una questione di priorità e di responsabilità a cui la politica e le due amministrazioni cittadine non possono sottrarsi”.
Luca Vita