Dieci giorni di intenso lavoro da parte di un gruppo di dodici soldati riservisti germanici volontari che si sono occupati della manutenzione del verde
Manutenzione al cimitero militare tedesco
Nei giorni scorsi, sono terminati i lavori di manutenzione ordinaria presso il cimitero militare tedesco di Pomezia eseguiti da un gruppo di soldati riservisti germanici volontari dal 12 al 23 marzo.
Lavori finanziati dal “Volksbund Deutsche Kriegsgraberfursorgee. V .” che è il servizio per le onoranze ai caduti germanici in tutto il mondo.
Il gruppo composto da dodici soldati riservisti si è occupato della manutenzione del verde, in particolare a ridosso delle recinzioni del cimitero che apparivano manomesse ed estremamente pericolose, soggette a possibili incendi.
Il gruppo che ha soggiornato presso i locali a disposizione del sacrario, era così composto: comandante, luogotenente Zander Steffen, caporal Maggiore Bukin Maxim, tenente Colonnello Haigis Lothar, sergente maggiore capo Hermann Eugen, sergente Maggiore Hoffmann Otmar, sergente Krafcsik Matthias, sergente Maggiore Perl Alois, sergente maggiore capo Sailer Anton, luogotenente Spallek Georg, luogotenente Stange Manfred, sergente maggiore capo Tietz Udo, maresciallo ordinario Windisch Georg,
Durante l’ultima giornata di lavoro, il gruppo ha svolto una breve ma sentita cerimonia presso il monumento cimiteriale, depositando sul sacello una corona di alloro.
Alla suggestiva familiare cerimonia hanno partecipato vari cittadini di Pomezia e in particolare le associazioni militari dei Carabinieri con il presidente Adino Giorgi e dei Bersaglieri con il presidente Emilio Dionisi, che in divisa sociale hanno dato testimonianza di quanto la città di Pomezia sia particolarmente attaccata al sacrario tedesco. Il presidente Dionisi ha svolto anche il ruolo di cerimoniere curando l’aspetto musicale della cerimonia che nel crepuscolo della giornata, con il sole degradante tra i pini del cimitero, ha reso suggestivo per tutti l’avvenimento. Presente come sempre il presidente della associazione Quo Vadis di Ardea Luciano Mucaria.
Poi il comandante si è rivolto verso i suoi commilitoni con le seguenti parole: “Oggi si conclude il nostro lavoro di manutenzione su questo Cimitero Militare di Pomezia che è il più grande in Italia, su incarico del Servizio per le onoranze ai Caduti Germanici. Sono state 10 giornate intense ritengo, quindi, sia doveroso depositare questa corona, in memoria di coloro che hanno perso la vita durante la seconda guerra mondiale che ha portato tante sofferenze e privazioni che noi probabilmente non possiamo nemmeno comprendere lontanamente.
Quando guardiamo il cimitero con le croci in pietra naturale possiamo essere orgogliosi e soddisfatti del lavoro compiuto. Abbiamo curato insieme queste tombe e abbiamo guardato l’una e l’altra pensando con commozione a quanto fossero giovani questi ragazzi, quando hanno perso la loro vita.
Da loro sorge un invito a tutta l’umanità di non fermare gli sforzi comuni per il raggiungimento della pace universale.
Con il nostro lavoro abbiamo contribuito in parte alla manutenzione e alla cura di questa struttura. Ciò ci dimostra, quanto è importante curare questi luoghi di memoria e commemorazione anche per le generazioni future. Il mio ringraziamento va a Voi per i lavori affrontati, non sempre fisicamente leggeri e anche alla amministrazione di questo Cimitero nella persona della signora Nansy Menegoni per l’ospitalità e il sostegno concesso durante il nostro impegno. Grazie. “perché coloro che riposano in queste tombe, ci aspettano, tutti noi. Non vogliono che con parole forti li chiamiamo eroi. Hanno combattuto, esitato, sofferto per noi, sono morti per noi. Erano persone come noi. Ma se ci fermiamo davanti alle croci, nel silenzio, sentiamo le loro voci che ci pregano “occupatevene Voi, Voi che siete ancora in vita, che si mantenga la pace, pace tra le persone, pace tra i popoli”.
Il gruppo ha ripreso il giorno dopo la strada del ritorno verso la Germania del nord, dopo aver cordialmente salutato gli amici di Pomezia con i quali sono stati in contatto, particolarmente con Giuseppe Conte, e che li hanno accompagnati nelle ore di riposo a visitare la citta di Pomezia, il litorale di Torvaianica, i Castelli Romani, il cimitero tedesco di Cassino e naturalmente la citta di Roma.
Chi scrive, che con loro ha da tanti anni costanti contatti, ha avuto modo di rilevare, a riguardo ancora una volta come, per questi splendidi ragazzi, le spoglie dei Caduti per la Patria costituiscono un prezioso patrimonio spirituale nazionale. Ed è per tale motivo che essi partecipano con entusiasmo, sacrificando il loro tempo, a svolgere lontano dalle loro case, lavori anche pesanti nel cimitero militare tedesco di Pomezia ispirati dal motto che li distingue, che testualmente recita “Arbeitfurdenfrieden” (lavoro per la pace).
Attilio Bello