Malcontento generale per le piste ciclabili a Pomezia che riducono il transito ed i parcheggi
Quando la ciclabile è dannosa
Molti automobilisti ci hanno segnalato la realizzazione della pista ciclabile in via Fratellli Bandiera a Pomezia. Ci è stato sottolineato che questa strada è l’unica arteria di collegamento tra il popoloso quartiere Nuova Lavinium e anche da Torvaianica Alta a Pomezia centro.
“Avere ristretto una corsia di marcia di via Fratelli Bandiera – mi ha sottolineato un addetto al traffico - per metterci la ciclabile causerà un blocco del traffico soprattutto nelle ore di punta, di entrata e di uscita delle numerose scuole che si trovano nel quartiere. Saranno in grossa difficoltà anche eventuali mezzi di soccorso. Fino ad ora le piste ciclabili hanno causato a Pomezia e Torvaianica solo diminuzione di parcheggi, restringimenti di carreggiate con ingorghi al traffico cittadino e quindi inquinamento ambientale. Senza contare il danno ad attività commerciali. La cosa buffa è che non vengono utilizzate dagli stessi ciclisti. Ora questa ultima realizzazione della pista ciclabile in via Fratelli Bandiera è veramente incomprensibile. Tra l’altro nel fare le piste ciclabili si è tenuto conto di adeguare il piano del traffico?”.
Il consigliere del M5S Renzo Mercanti in un post sulla sua pagina ha scritto: “mi giunge info che il progetto era di realizzare nel tratto di Fratelli Bandiera, di un marciapiede ciclo pedonale, senza restringere la carreggiata. Purtroppo se non segui da vicino i progetti fatti dagli uffici, capitano alcune problematiche! Col M5S che non può più controllare da agosto 2022, ci ha rimesso la città per alcuni progetti!”.
Vi è inoltre un consigliere comunale che, stanco di sentire le critiche dei cittadini e di cercare di porre riparo a questi danni, vedi a Torvaianica dove, dopo che sono stati eliminati i parcheggi sul Lungomare delle Meduse, si stanno cercando aree interne da adibire a parcheggio, mi ha riferito che per ogni ciclabile, passati i cinque anni, è il caso di rivederle ed approntare eventuali modifiche migliorative alla luce delle criticità emerse.
T.R.
Pollini e potatura alberi
Mail inviata il 28 marzo al Comune di Pomezia: “Ho avuto modo di constatare che circa un mese fa, una squadra del vostro servizio giardini, aveva intrapreso un’attività di potatura alberi, purtroppo interrotta.
Non ci è dato ovviamente sapere, le cause ne tanto meno i programmi di codesto comune, ma rappresento che il lavoro intrapreso non è stato completato.
Vi informo che gli alberi hanno oltrepassato abbondantemente la quota dei palazzi di viale Italia ed i germogli già si affacciano minacciosi. Sarebbe opportuno che codesto comune proceda nel completamento del lavoro, che seppur vada svolto in modo più radicale, sicuramente potrà alleviare la cittadinanza, me compreso dal disagio dei pollini.
Per opportuna notizia, nel caso che sia stato dimenticato, vi informo che lo scorso anno in febbraio è stata eseguita analoga lavorazione con pessimi risultati.
Infine, vi informo che la continua esposizione a questi pollini mi ha causato una allergia e lo scorso mese di settembre ho subito un intervento ai turbinati. A detta dei medici, non si esclude un probabile collegamento. Fiducioso in un vostro celere intervento, porgo distinti saluti. ”.
Mail inviata il 12 aprile al Comune di Pomezia: Buongiorno, ad oggi nulla è cambiato eccetto che per un dovuto sfalcio delle aiuole probabilmente già programmato. Poiché i germogli degli alberi sono ormai una realtà, e di certo la potatura degli alberi oltre che essere fuori tempo massimo ovviamente è fuori dai vostri programmi, appare evidente che dobbiamo attaccarci al braccio l’ombrello. Al contrario, codesta amministrazione ha potuto svolgere il lavoro, così da soddisfare una parte (privilegiata) dei residenti di viale Italia che si troveranno sicuramente alleviati dal fastidio dei pollini. Una coincidenza od un azione voluta? Ovviamente non ci è dato sapere ma il sospetto su un’azione non proprio trasparente credo che sia più che lecito. Ora non ci resta che pregare in una stagione magnanima e che un miracolo divino faccia sparire i pollini dagli alberi di Viale Italia.
Saluti”. Walter Paesani
Marciapiedi via Singen
Alla c.a.:
Veronica Felci - Sindaco
dr.ssa Gloria Ruvo - Segretario Generale
Ing. Renato Curci - Responsabile Settore V - Lavori Pubblici
Oggetto: Lavori per la manutenzione del marciapiede di via Singen e recisione alberi
Egregio Signor Sindaco Veronica Felici, gentile dr.ssa Gloria Ruvo ed egregio ing. Renato Curci,
Negi ultimi mesi via Singen è stata pesantemente coinvolta in una serie di lavori pubblici senza mai che questi siano stati preceduti dal benché minimo meccanismo di confronto con la popolazione residente. Dall’inizio del mese di marzo del corrente anno una ditta appaltatrice del Comune sta provvedendo a lavori di manutenzione per il marciapiede (lato numeri civici dispari). Tali lavori interessano il tratto di strada che va da Piazzale Aldo Moro e sono arrivati al civico 83/81 di via Singen.
Via Singen è una strada senza uscita in una zona densamente popolata.
I lavori, eseguiti “a tratti”, in parte sono terminati (eccetto per alcuni dettagli) ed in parte procedono lungo la via dove si registra un allargamento del marciapiede di almeno un metro e mezzo. Per tutto il percorso, in ogni caso, è precluso il parcheggio alle vetture. L’allargamento del marciapiede è un’operazione priva di ragione, poiché non occorre essere laureati ad Harvard per comprendere che un simile lavoro sta causando danni alla già difficoltosa viabilità dei residenti. In secondo luogo, un simile allargamento, se realizzato con l’intento di consentire la deambulazione a portatori di handicap (e chi scrive è un portatore di handicap), è del tutto inutile, poiché su uno dei due lati della strada il marciapiede è sufficientemente strutturato per poter offrire la deambulazione necessaria. Semmai potrebbero rivelarsi opportuni altri attraversamenti oltre a quelli già oggi disponibili.
Inoltre, sempre lungo via Singen, negli ultimi 29 anni sono stati tagliati 67 alberi (tra i quali 11 pini secolari) senza che, ad oggi, siano stati rimpiazzati, così come previsto dalla legge 14/2013.
Se per favorire una piccola minoranza si nuoce alla maggioranza di una comunità, se ne deduce che il Comune ha il preciso obiettivo di danneggiare la maggioranza di quella comunità e non viceversa. Oppure, pensando male, che un limitato lavoro di intervento, che magari consente una “assegnazione diretta” essendo, probabilmente, “sotto soglia”, giovi a qualche attore dell’attività pianificata.
Le persone che utilizzano una vettura per recarsi al loro posto di lavoro, i classici pendolari, peones da disprezzare della civiltà moderna, si chiedono dove sia concesso loro parcheggiare in un luogo non distante dalla propria abitazione.
Con la presente, pertanto, si richiede, quanto meno, un ripensamento delle attività inerenti l’allargamento del marciapiede di via Singen - e/o il confronto con la popolazione residente prima di attivare un simile lavoro dal notevolissimo impatto -, nonché la messa a dimora di nuovi alberi in sostituzione di quelli recisi fino ad ora.
Distinti saluti
Prof. Dr. Antonio Ballarin
La personale delle due artiste con mandala e astratti
Tiziana e Ingrid
Si è conclusa la personale a due di Tiziana Mignosa e Ingrid Lazzarini, Màndala e Astrazioni dall’ordine cosmico alla fuga creativa, con la collaborazione del Convivio Artisti Lazio Latino – Pomezia/Ardea 2014 di Elian, presentata dal giornalista Massimo Catalucci.
Coloratissimi i màndala su stoffa e gli astratti su tela,in mostra presso la Torre Civica di Pomezia, nei giorni 29 - 30 - 31 marzo 2024.
“Le due artiste – ha scritto Massimo Catalucci nel suo articolo su www.meridiananotizie.it - hanno molto in comune e seppur si lasciano ispirare da stili artistici diversi, entrambe hanno, in primo luogo, di base un background familiare che ha influenzato molto la loro ascesa artistica, che è stata, è, e sarà sempre un divenire di sperimentazioni e ricerca, fuori anche dai canoni della logica e del tecnicismo, come sta accadendo in questo periodo alle due artiste, che si stanno dedicando alla rappresentazione della realtà che ci circonda, attraverso particolari disegni che vanno osservati con l’animo libero da qualsiasi logica, se si vogliono consapevolizzare i messaggi che trasmettono”.
Entrambe le pittrici hanno respirato l’arte fin da piccolissime in famiglia, per poi intraprendere il loro percorso, andando oltre i canoni, gli stili e le regole dell’arte.
L’esposizione propone màndala e astratti:
- I primi, molto antichi, sono presenti in diverse religioni e ancora oggi vengono realizzati con la sabbia colorata dai monaci tibetani, per poi essere disfatti, sottolineando così la precarietà della vita. Màndala in sanscrito vuol dire cerchio; “manda” è “essenza” e “la” indica un “contenitore”; potrebbe, quindi, significare il “contenitore dell’essenza”;
- I secondi si rifanno all’Astrattismo, movimento artistico d’avanguardia dei primi anni del ‘900. Il termine indica quelle espressioni che evitano la rappresentazione puramente oggettiva della realtà; è uno stile che esprime ribellione verso i canoni artistici che hanno guidato tutta l’arte occidentale.
Dunque, dall’ordine cosmico, ossia da un insieme ordinato e preciso, si arriva alla scomposizione della realtà, esplorando lo spazio, il tempo, la materia, ma anche l’essenza stessa della vita.
Tiziana Mignosa, durante la presentazione, ha evidenziato che si può partire da una preparazione artistica, ma poi si deve andare oltre, percorrendo il proprio sentiero e lasciandosi andare all’ispirazione del momento.
Mentre Ingrid Lazzarini desidera giungere al minimalismo, sfrondare il più possibile i dettagli, nella ricerca di un equilibrio che va dalla natura fino ad arrivare all’interpretazione di ciò che la circonda.
Dai màndala agli astratti, dalle radici al futuro, una mostra che ha proposto ai visitatori un itinerario che trova la sua unicità nella sensibilità delle pittrici.
Manuela Mazzola
Rinvio Tari
Come ogni anno, anche quest’anno avremmo già dovuto ricevere a casa il bollettino per poter pagare la prima rata di acconto a fine aprile senza affanni ingiustificati, ma a tutt’oggi del bollettino non c’è traccia.
Evidentemente ci saranno stati contrattempi che però non possono ricadere sui cittadini e per questo chiediamo all’amministrazione Comunale il rinvio della scadenza a fine giugno, naturalmente senza oneri per il contribuente. Nel contempo andrebbe, di conseguenza, spostata anche il pagamento della seconda rata da ottobre a dicembre 2024.
Con l’occasione vogliamo anche ricordare che al tempo dell’avvio della Raccolta Differenziata fu promesso che, oltre ai vantaggi per l’ambiente, anche le aliquote sarebbero state significativamente ridotte e pertanto ci aspettiamo che almeno questo impegno possa essere mantenuto.
PSI di Pomezia