La ricorrenza di quest’anno preceduta da un dibattito di opinione su chi debba utilizzare piazza Indipendenza: l’ANPI o i Coloni Fondatori
Anniversario della Liberazione e della fondazione di Pomezia
Siamo a ridosso del 25 aprile e come ogni anno festeggiamo nella nostra città due ricorrenze: l’Anniversario della liberazione d’Italia e la fondazione di Pomezia. Entrambe importanti per sensibilità storica, senso civico e dovere morale. Peccato che questa data sia preceduta da un dibattito di opinione, peraltro discutibile, sulla scelta del luogo “più in vista” dove festeggiare la ricorrenza. La diatriba è tra ANPI, l’Associazione Nazionale Partigiani d’Italia e l’Amministrazione comunale, per conto dell’Associazione Coloni Fondatori. La questione è chi tra le due Associazioni, abbia una sorta di diritto prioritario sul luogo dove poter manifestare la ricorrenza del 25 Aprile: in Piazza Indipendenza piuttosto che in Piazza San Benedetto.
Il motivo è una questione di visibilità, come se le nostre piazze cittadine avessero un patentino d’immagine in funzione di un determinato evento. Queste due ricorrenze non hanno priorità l’una sull’altra, come qualcuno vuole fantasticare o imporre, né tantomeno esiste una classifica per stabilire quale sia il “miglior luogo cittadino” per ricordare e manifestare questo importante giorno. Del resto, faccio fatica ad immaginare una “priorità del sacrificio”, tra partigiani da una parte e coloni della bonifica dall’altra. Chi da ha dato la propria vita per la democrazia, al cospetto della dittatura e chi è morto di malaria, per bonificare il nostro territorio, va onorato e ricordato con lo stesso fervore, fatto di amore e riconoscenza per quello che è stato fatto e per tutto quello di cui godiamo noi oggi. Non esiste una scaletta della sofferenza tra chi è stato torturato, fucilato e privato della sua dignità umana, così come coloro che hanno dovuto abbandonare la propria terra, le proprie radici e si sono ritrovati dentro paludi infestate dalla malaria.
Famiglie devastate dalla paura, dall’incertezza del domani, dalla speranza di vivere un altro giorno. Per tutto questo io mi sento solo di chinare il capo e riflettere in silenzio. Sentendo nel mio cuore e nei miei pensieri il vero senso del 25 aprile. Un giorno che permette al sottoscritto di scrivere in piena libertà il proprio pensiero da una stanza di un edificio della mia città, Pomezia!
Lontano dal disgustoso e deplorevole politichese di parte che puntualmente viene fuori in occasioni del genere, fatto di sinistroidi riconciliati dalla Resistenza all’antifascismo e da destroidi ripuliti che fanno il saluto fascista. Non c’è ricetta che possa disinnescare questa mediocrità, perché subentra l’interesse della politica malata, quella più misera, che antepone l’interesse del partitello di turno, piuttosto che dare sfogo alla politica sana, fatta di confronto e dibattito per il bene comune, attraverso competenza, professionalità e conoscenza della storia.
Accaparrarsi il diritto di manifestare in Piazza Indipendenza piuttosto che in Piazza San Benedetto non è il vero spirito del 25 aprile. Nessun cittadino di Pomezia dovrebbe avvicinarsi o scegliere la ricorrenza migliore sulla base del luogo della manifestazione. Se il 25 aprile significa scegliere la piazza più bella dove festeggiare, allora abbiamo fallito tutti. Qualcuno dovrebbe fare un passo indietro e trovare risposta sui libri di storia, lasciando in secondo piano la scelta del luogo. Noi cittadini non siamo bestiame da confluire nel recinto più confortevole; Pomezia è piena di luoghi dove socializzare e scambiarci opinioni, idee e soprattutto emozioni. Quelle emozioni che animano la nostra coscienza, desiderosa di ricordare tutti coloro che hanno combattuto e lavorato per consegnarci Pomezia come la ritroviamo oggi. Una città dove c’è democrazia su un suolo abitabile. Io ci sarò il 25 aprile, come ogni anno. Sarò accanto all’ANPI, cercando testimonianza da chi ha combattuto per la Resistenza. Sarò accanto ai Coloni fondatori, cercando testimonianza da chi ha lavorato per la bonifica della nostra città. Io festeggio il 25 aprile ovunque sia nelle piazze cittadine. Viva l’Italia! Viva Pomezia!
Emanuele Maria Latorre
La Sindaca nega piazza Indipendenza
Mancano pochi giorni al 25 aprile, data in cui ogni anno, dal 1946, si celebra la Liberazione dell’Italia dal nazifascismo, la fine dell’occupazione nazista e la definitiva caduta del regime fascista. La sezione Anpi di Pomezia-Ardea “Teresa Mattei e le Altre” e il “Comitato 25 aprile”, composto dalle realtà associative e sindacali e dalle forze politiche antifasciste della città, si apprestano a commemorare il 25 aprile a Pomezia per il terzo anno consecutivo. Purtroppo quest’anno l’amministrazione comunale si è chiusa al dialogo. Ai numerosi inviti alla partecipazione e all’organizzazione condivisa della ricorrenza, il Sindaco ha risposto con il silenzio, dimostrando di non avere alcuna intenzione di confrontarsi con la più grande associazione italiana rappresentante i valori della Resistenza.
Le precedenti edizioni dell’evento si sono sempre svolte nella piazza principale di Pomezia, Piazza Indipendenza, in pacifica coesistenza con altre iniziative, concordando con gli uffici comunali la gestione degli spazi. Quest’anno invece la giunta comunale, con propria delibera del 21 marzo 2024, ha deciso di non concedere Piazza Indipendenza all’Anpi e al “Comitato 25 Aprile”, trasferendo con atto unilaterale le iniziative per la commemorazione della Festa della Liberazione in una piazza secondaria, Piazza San Benedetto da Norcia. Ha deciso inoltre di dare priorità alle celebrazioni riguardanti la Fondazione di Pomezia, concedendo la piazza principale all’Associazione Coloni Fondatori. Il fatto che il Sindaco e la sua amministrazione abbiano deciso di anteporre la celebrazione della Fondazione di Pomezia alla commemorazione della Festa della Liberazione, dimostra inequivocabilmente che la destra italiana, di cui il Sindaco è la massima espressione cittadina, non ha ancora fatto i conti con il suo passato, anzi tende a vantarsene, ponendosi in contrasto con la Costituzione italiana nata dalla Resistenza al nazifascismo. Trasferire la celebrazione del 25 aprile in una piazza decentrata e distante dal luogo di maggiore aggregazione cittadina, esprime chiaramente la volontà dell’amministrazione comunale di delegittimare il valore di una festa che è di tutti gli italiani. La decisione della giunta comunale è una provocazione politica che non possiamo assolutamente accettare e non intendiamo far passare inosservata. Quest’anno più che mai è necessario che la Pomezia che si riconosce nei valori dell’antifascismo e della Costituzione Repubblicana faccia sentire forte la sua voce. In assenza di improbabili ripensamenti dell’ultima ora da parte dell’amministrazione comunale, Anpi e il “Comitato 25 Aprile” danno appuntamento il 25 aprile a tutti i cittadini in Piazza San Benedetto da Norcia, per una giornata all’insegna del ruolo svolto dalla lotta partigiana, contro il revisionismo e a sostegno dei valori di libertà e democrazia alla base della nostra Costituzione.
Ass. Naz. Partigiani D’Italia
Comitato Provinciale di Roma
Sezione “Teresa Mattei e le Altre”
Pomezia-Ardea
Comitato 25 Aprile Pomezia
Per una Pomezia migliore per tutti noi
Cari concittadini, in occasione degli imminenti festeggiamenti del 25 aprile, vogliamo condividere con voi un messaggio di unità e riflessione. Il 25 aprile è un momento di duplice importanza per la nostra comunità: oltre a commemorare la lotta e la resistenza al nazifascismo che ha permesso la liberazione e l’indipendenza del nostro Paese, è anche la giornata in cui commemoriamo la fondazione della città di Pomezia, che compie 86 anni. Questo giorno simbolico richiama alla memoria la valorosa resistenza contro l’oppressione nazifascista e celebra la nascita della nostra amata città. La nostra amministrazione, guidata dalla Sindaca Felici, ha deciso di stabilire due piazze separate per i festeggiamenti, ritenendo che non possano convivere e siano divisive. Tuttavia, Azione crede fermamente che le due celebrazioni possano e, anzi, debbano convivere armoniosamente. Proprio perché il 25 aprile rappresenta un simbolo di resistenza e libertà, e la fondazione di Pomezia segna il nostro legame con questa terra, crediamo che sia fondamentale unire entrambi gli eventi in un’unica commemorazione, per una città più libera e che appartenga ad ogni cittadino, senza conflitti o divisioni. Invitiamo tutti voi a partecipare ai festeggiamenti con spirito aperto e democratico, e a unirvi a noi nel promuovere un’atmosfera di inclusione e dialogo per combattere ogni forma di oppressione, difendere i diritti fondamentali del singolo e valorizzare le diversità, dando vita e colore alla nostra Costituzione. Vogliamo creare una Pomezia che rifletta la volontà dei suoi cittadini e che si fondi sui valori di pace, progresso e solidarietà: Quindi per far sì che si fondi sulla libertà di ognuno di noi diventa necessario celebrare l’antifascismo e la sua fondazione in un’unica piazza, un unico luogo al fine di dare spazio alla nostra storia e valori, per cui bisogna sempre lottare. Per questo ci rivolgiamo anche alla nostra amministrazione e alla nostra Sindaca, che forse ha una visione distorta della nostra città vedendo il divisivo nell’unitario e l’oppressione nella liberazione. Per creare una Pomezia migliore, per tutti noi.
Azione Pomezia Manuel D’Avino