Il mancato acquisto del vecchio immobile su via dei Castelli Romani eviterà un grosso indebitamento per il Comune di Pomezia
Scuola Marone: esultano le opposizioni
PD Pomezia
“Una grande vittoria! Il Rudere non diventerà una scuola. Il Comune non butterà milioni e milioni di euro per una struttura fatiscente. La Sindaca Felici, dopo mesi, ha deciso di fare marcia indietro, seguendo la linea indicata dal PD, da tutti i consiglieri di minoranza, ma soprattutto dai genitori degli studenti che hanno fatto una grandissima battaglia. Una scelta che però dimostra il livello di competenza di questa amministrazione: era chiaro a tutti, fin dall’inizio, che sarebbe andata a finire così.
La Sindaca Felici ha però deciso di continuare, anche contro pezzi della sua stessa maggioranza. Oggi si ferma e prende atto del totale fallimento della sua strategia. Siamo contenti per come è andata a finire. In ogni caso, questa vicenda rende chiaro ancora una volta che non sono all’altezza di governare la nostra città”.
Lo afferma il segretario del Partito Democratico di Pomezia, Danilo Risi.
Zuccalà: il fallimento
della Felici
“Dopo aver tenuto in stallo per mesi la città, le famiglie degli oltre 700 studenti della scuola Marone e tutto il personale scolastico, oggi la sindaca di Pomezia Felici dichiara ufficialmente il totale fallimento della sua amministrazione e della sua azione politica. Il comune rinuncia all’acquisto del rudere di via dei Castelli Romani, perché – si legge in un comunicato – non sarebbero pervenute le garanzie richieste per l’acquisto.
Dopo 6 mesi dall’aggiudicazione del bando, pubblicato in fretta e furia a ottobre 2023, si accorgono ora che la società non offriva garanzie adeguate? La sindaca aveva dichiarato ai quattro venti che entro la fine del 2023 gli studenti sarebbero stati trasferiti nell’immobile completamente ristrutturato, salvo poi spostare la data a fine marzo 2024 e poi a giugno. Ma non solo, aveva dato la sua parola alla città intera sminuendo più e più volte gli interventi delle opposizioni e le manifestazioni dei genitori. In sei mesi non ha fatto altro che perdere tempo, evitare il confronto pubblico, far saltare commissioni e consigli comunali, fino a rimanere senza maggioranza e con la giunta dimezzata.
E oggi cosa fa? Dichiara pubblicamente il fallimento della sua azione politica e amministrativa, ma invece che assumersi la responsabilità di aver perso su tutta la linea e fare un passo indietro per il bene della città, rilancia sulla ricerca di un altro immobile. La sindaca Felici non ha ben chiaro il suo ruolo e il suo lavoro, pensa forse di essere un’agente immobiliare? Vuole passare la sua legislatura a cercare immobili?
Non è questo che merita Pomezia e non è questo che si aspettano gli studenti della scuola Marone e le loro famiglie: a forza di correre dietro ai palazzi rischiamo di perdere definitivamente i fondi PNRR che devono essere utilizzati entro e non oltre il 2026.
Cara sindaca, è già tardi, e la colpa è solo tua e della tua mezza maggioranza. La soluzione c’è ed era già bella e pronta quando sei arrivata: moduli ad uso scolastico da installare in centro. È ora di pensare alla città e alla sicurezza dei nostri concittadini più giovani.
Ringrazio i consiglieri comunali del M5S di Pomezia e di tutte le opposizioni per il grande e puntuale lavoro svolto in questi mesi”, dichiara in una nota il capogruppo M5S Lazio ed ex sindaco di Pomezia Adriano Zuccalà.
Teresa Di Martino
Da un rudere ad un’altro?
Oggi l’amministrazione Felici vuole farci credere di rinunciare all’acquisto del rudere per garantire “la sicurezza e il benessere dei ragazzi” cosa che chiediamo dal giorno immediatamente successivo all’individuazione dell’immobile.
La realtà però è ben diversa. La Sindaca infatti è stata costretta a fare marcia indietro perché nessuna compagnia assicurativa ha ritenuto di poter concedere una fidejussione a garanzia dell’ente in questa operazione di compravendita.
Una posizione questa facilmente intuibile visto l’esiguo capitale sociale della proprietà. Quindi non una presa di coscienza ma un incidente di percorso è la ragione dietro la decisione di revoca dell’acquisto di questo immobile fatiscente.
Nel frattempo l’Ente si è subito messo alla ricerca di un nuovo immobile, attività questa che comporterà un ulteriore investimento in termini di tempo e risorse, ignorando ancora una volta le soluzioni alternative più economiche e più veloci come i moduli scolastici prefabbricati, individuati come soluzione provvisoria per le scuole di Torvajanica ma misteriosamente ritenuti inadeguati per ospitare gli studenti della Marone.
La questione #rudere non si conclude oggi. Continueremo a vigilare e a mantenere alta l’attenzione sugli sviluppi di questa vicenda, mettendo sempre al centro la sicurezza dei ragazzi e la tutela gli interessi delle famiglie e della collettività.
Movimento 5 Stelle Pomezia
Azione Pomezia
Con il mancato acquisto del #rudere di via dei Castelli Romani si certifica il fallimentare lavoro dell’amministrazione.
Dopo ben 6 mesi dalla pubblicazione di quella infausta manifestazione d’interesse ci troviamo ancora senza una scuola temporanea per gli studenti della scuola media Marone, una perdita di tempo che potrebbe costarci i 4 milioni di fondi del PNRR e quindi la messa in sicurezza dell’edificio.
Abbiamo visto come fino all’ultimo consiglio la Sindaca Felici si sia spesa con forza per la soluzione del #rudere, quando le opposizioni continuando a chiedere le garanzie necessarie si sono ritrovate con risposte di circostanza. Oggi sappiamo che quelle garanzie non c’erano. E si rifarà l’ennesima manifestazione d’interesse lampo, con il rischio di ripetere gli stessi errori.
È per questo che ora come non mai l’amministrazione deve ricordare questo adagio latino: “Errare è umano, perseverare è diabolico”.
Far perdere altri 6 mesi agli studenti, solo per riusare gli stessi metodi fallimentari, sarebbe davvero diabolico.
Azione Pomezia
Under 30
Vicenda dai punti oscuri
Con un comunicato della Sindaca Veronica Felici l’amministrazione comunale di Pomezia annuncia che è saltato l’acquisto del contestato fabbricato, passato alla cronaca con il termine “rudere”, che avrebbe dovuto ospitare gli studenti della Scuola Media Marone durante i lavori di miglioramento sismico che si dovranno realizzare all’Istituto di Via della Tecnica.
Finalmente un gran sospiro di sollievo da parte delle famiglie degli studenti che sarebbero stati trasferiti in un fabbricato inidoneo, in una zona impossibile da raggiungere sia a piedi sia con gli autoveicoli e che avrebbe causato un insostenibile indebitamento delle casse comunali.
Sinistra Italiana Pomezia sin dal primo momento ha contestato questa decisione dell’amministrazione comunale attivandosi con la presentazione di un’interrogazione parlamentare a nome del Senatore Peppe De Cristofaro del gruppo Alleanza Verdi e Sinistra in cui sono state illustrate tutte le criticità di questa scelta irragionevole.
A quanto si apprende, l’acquisto sarebbe sfumato perché la società venditrice non è stata in grado di fornire le fideiussioni richieste a garanzia dell’esecuzione delle opere di adeguamento della struttura, costringendo così l’amministrazione a fermarsi.
Non è stato quindi un ripensamento della sgangherata maggioranza di destra guidata dalla sindaca Felici a risparmiare alla cittadinanza questo ennesimo sfregio, ma la mancanza delle dovute garanzie da parte della proprietà del rudere.
Se si pensa che dal suo insediamento questa amministrazione si è occupata solo di questo “affare”, chiuso nel modo che abbiamo descritto, possiamo dire di essere in presenza di un vero fallimento politico.
Restano comunque molti punti oscuri in questa vicenda, sia nella fase della scelta di un immobile palesemente inadeguato; sia nella determinazione del prezzo di acquisto; sia nelle verifiche preliminari circa la sussistenza dei requisiti di solidità e di affidabilità finanziaria della società venditrice che, lo ricordiamo, avrebbe dovuto eseguire a proprie spese i cospicui lavori di adeguamento della struttura.
Ombre che l’amministrazione comunale deve assolutamente dissipare, se ne è in grado, per un dovere di trasparenza nei confronti della cittadinanza, che avrebbe pagato di tasca propria questa scelta sciagurata.
Sinistra Italiana Pomezia