Dopo la sentenza del passaggio delle quote tutte alla Capo d’Anzio
Ora ridiscutere il progetto
La sentenza che ha determinato il passaggio di tutte le quote della Capo d’Anzio spa al Comune è senza dubbio una buona notizia. Non solo perché pone fine a una storia molto complicata, ma anche perché finalmente toglie di mezzo ogni alibi per quanto riguarda la discussione sul futuro del Porto, quindi di tutta la Città.
La causa dell’assurda situazione che solo i tribunali hanno potuto risolvere va infatti cercata, oltre che nelle azioni delle varie amministrazioni comunali, anche nel progetto del “nuovo” (si fa per dire, visto che è stato concepito più di vent’anni fa) Porto di Anzio. Come ripetiamo da anni, si tratta di un progetto faraonico e inadatto alle caratteristiche della Città e comunque sovradimensionato rispetto al contesto attuale, cosa riconosciuta in più occasioni anche da esponenti del centrodestra, Sindaco incluso. Era inevitabile che un progetto simile, che richiede soldi che nessuno ha, finisse col rimanere invischiato in intrecci finanziari che non avrebbero portato da nessuna parte.
Quando dicevamo che il vero problema del Porto era questo, da più parti ci veniva risposto che avevamo anche ragione, ma che prima bisognava risolvere la questione societaria. Ora che questa è finalmente risolta, come dicevamo non ci sono più alibi per evitare una discussione su cosa e come va fatto. Puntare ancora alla realizzazione della nuova darsena Sud come se negli ultimi vent’anni non fosse successo niente sarebbe un errore, anche e soprattutto dal punto di vista ambientale.
Il Sindaco ha già annunciato un nuovo bando per i lavori (il terzo in dieci anni) entro l’anno. Questo significa che stiamo ancora inseguendo il miraggio del “megaporto”, che porta con sé il rischio di ritrovarsi in mano un “marina” come a Nettuno. Chiediamo quindi che si ridiscuta una volta per tutte il progetto, perché possa rispondere ad obiettivi molto più concreti: la riqualificazione del bacino esistente, la soluzione del problema dell’insabbiamento, lo sviluppo di una pesca e di un turismo sostenibile e il rilancio della cantieristica, da troppi anni abbandonata a sé stessa.
Gabriele Palomba,
Alternativa per Anzio
Preziosi volumi alla Chris Cappell
La Biblioteca Chris Cappell ha il piacere di annunciare agli utenti che il suo patrimonio si è arricchito con volumi inediti ed unici. Attualmente composto da oltre 12 mila volumi, oltre al materiale audiovisivo che ammonta a circa 4mila pezzi, il patrimonio della Biblioteca può vantare alcuni testi esclusivi riguardanti l’Ingegneria Ferroviaria degli anni ’60. Sono scritti originali, perlopiù derivanti dai Convegni Internazionali delle Comunicazioni, del quale la Biblioteca dispone l’intera collana. Si tratta infatti di una sezione speciale di 132 volumi a carattere tecnico-scientifico composta da: • Atti ufficiali dei Convegni Internazionali delle Comunicazioni dal 1955 al 1964; • Rendiconti delle Riunioni Annuali dell’Associazione Elettrotecnica Italiana dal 1929 al 1967; • Raccolta in volumi di Ingegneria Ferroviaria “Rivista di Tecnica ed Economia dei Trasporti” dal 1947 al 1971; • Enciclopedia della “Costruzione e Atti della Associazione Elettrotecnica Italia – 1929/1931.
A questa sezione si aggiungono oggi le pubblicazioni rare ed introvabili ad opera dell’ Ing. Mario Notari, ex Direttore Generale delle Ferrovie dello Stato e membro del Consiglio dell’Associazione Elettrotecnica Italiana. Fu pioniere in Europa della cibernetica ferroviaria applicata e per oltre un decennio ha partecipato a Commissioni e Congressi internazionali e mondiali, contribuendo a porre le Ferrovie dello Stato in posizione di avanguardia nelle tecniche più avanzate.
Nello specifico si possono trovare:
• Rapporto speciale del Dott. Ing. M. Notari – dal 18° Congresso Internazionale delle Ferrovie;
• Rapporto del Dott. Ing. M. Notari - Applicazioni della ricerca operativa alla ferrovia, in particolare in: -politica di approvvigionamento; -gestione del negozio; -controllo della qualità degli acquisti; -ricerca sul mercato dei trasporti, etc. – dal 18° Congresso Internazionale delle Ferrovie – Monaco di Baviera 1962;
• Ricerca operativa e cibernetica nei problemi di ottimazione del trasporto ferroviario - Genova 1961;
• Relazione sul 1° Congresso Internazionale per il controllo automatico - Mosca 1960;
• Cibernetica ed elettronica: fattori determinanti di progresso per il controllo di interdipendenza operativa nei “sistemi” di trasporto, particolarmente su rotaia – dal XIII Convegno Internazionale delle Comunicazioni – Genova 1965;
• Ricerca Operativa e problemi del traffico ferroviario – dal XII Convegno Nazionale A.I.R.O - Milano 1962;
• Metodi matematici e moderne metodologie di ricerca operativa applicati a concreti problemi ferroviari con l’ausilio di un calcolatore elettronico scientifico - dal X Convegno Internazionale delle Comunicazioni - Genova 1962.
Da oggi gli utenti della Biblioteca potranno quindi usufruire di questi preziosi testi di ingegneria ferroviaria per effettuare ricerche mirate e altamente specializzate.
Biblioteca Chris Cappell
Una richiesta di aiuto per quello della Divina Provvidenza
Passaggi a mare
Sono oltre 10 anni che i cittadini di Nettuno (RM) chiedono disperatamente alle varie PA che si sono succedute nel tempo di riaprire l’unica discesa sulla spiaggia libera della Divina Provvidenza/Marinaretti che le suore di una Casa di Riposo per anziani del Vaticano mantenevano aperta, e che fu chiusa da un privato, nuovo proprietario a cui il Vaticano la vendette.
Negli ultimi 10 anni dunque per cercare di ottenere la riapertura di quella discesa venduta ad un privato vi sono state molte iniziative dei cittadini, con raccolta di firme, flash-mob sotto il Comune, petizioni, ecc., sempre senza alcun risultato.
Nel 2019 un anziano avvocato di Nettuno, Adolfo Bruno, vissuto fin da ragazzo in quel quartiere e dunque memoria storica circa l’infinità di altre discese pubbliche esistenti in quel tratto di strada di via Gramsci, ora tutte chiuse da cancelli privati sia sul lato strada che sul lato spiaggia libera, prendeva l’iniziativa di predisporre una PETIZIONE/ESPOSTO all’attuale Sindaco di Nettuno, ing. Alessandro Coppola, firmata da ben 852 cittadini, in cui reclamava “Il Diritto di Accesso al Mare” della cittadinanza chiedendo la riapertura di tutte le discese a mare pubbliche ma abusivamente chiuse, in quanto i beni demaniali non sono USUCAPIBILI.
La PETIZIONE/ESPOSTO venne inviata al Sindaco, alla Procura della Repubblica di Velletri, a diverse P.A. interessate, a diversi media a febbraio 2020; il Sindaco più volte ricevette una delegazione dei firmatari promettendo di risolvere il problema per la scorsa estate 2020; ma sono rimaste solo promesse.
Il 14 agosto 2020 una delegazione di 11 firmatari, patrocinati dall’avvocato Adolfo Bruno, presentò alla Procura della Repubblica di Velletri formale denunzia del Sindaco e di alcuni Dirigenti del Comune per “omissione di atti d’ufficio”.
In attesa che la denunzia venisse messa a ruolo, il Sindaco venne intervistato da un giornale locale, il Granchio, e nuovamente promise per la prossima estate 2021 l’apertura di una discesa e di un ascensore per i disabili nel tratto di strada interessato, via Gramsci.
La stampa locale ha sempre collaborato con i firmatari per mantenere vivo il problema; la denunzia viene messa a ruolo a dicembre 2020, ed affidata al PM Dott. Francesco Brando.
E si giunge al Consiglio Comunale del 21 gennaio 2021 in cui, a precisa richiesta dell’opposizione (punto 6 all’OdG), il Sindaco ripete che “a giorni avrebbe emesso un’ordinanza di apertura del civ. 91” (cfr. all. trascrizione punto 6 Consiglio Comunale).
A tutt’oggi, inizio maggio 2021 e alla soglia dell’estate, ancora nulla, e noi firmatari della PETIZIONE/ESPOSTO e della successiva denunzia temiamo che siano state solo chiacchiere per prendere tempo, con il preciso scopo di attendere che una decisione in merito, impopolare per gli amici, notabili e poteri forti che abitano le lussuose ville sul mare di via Gramsci, la prenda il Magistrato a seguito della denunzia, con i tempi lunghissimi della Giustizia in Italia. Si ricorda che uno di tali palazzi di via Gramsci, al civ. 123, fu appunto progettato negli anni ’80 dall’attuale Sindaco, ing. Alessandro Coppola, ed ha sia a dx che a sx 2 discese a mare ed un ascensore al civ. 121 sempre chiuso; discese che in tale periodo di pandemia, per limitare i contatti tra le persone, potrebbero essere utilizzate dai cittadini una solo in discesa e l’altra solo in salita, mentre l’ascensore potrebbe essere reso disponibile solo per i disabili. ìIl Sindaco ben conosce questa situazione, in quanto il suo progetto approvato dal Comune prevedeva una piscina per un uso pubblico sulla spiaggia; piscina mai realizzata, cancelli alle due discese a mare e ascensore in disuso e sempre chiuso.
Tra l’altro esistono, e sono tuttora valide e non più impugnabili, 2 ordinanze che dispongono la riapertura di quella discesa sita al n. 179 di via Gramsci, ancorchè ora di proprietà privata, di tale sig. Pica (cfr. all.ti):
1. a prima ordinanza dell’ex Sindaco Chiavetta, nel 2009; il sig. Pica fece ricorso al TAR del Lazio; il ricorso fu respinto.
2. a seconda ordinanza del TAR che, respinto il ricorso, disponeva l’immedita riapertura di tale discesa.
Vincenzo D’Errico