Incrementate le misure di contenimento del virus
Poste in sicurezza
Anche sul Litorale Romano Poste Italiane, nel pieno rispetto delle norme attualmente in vigore per limitare il diffondersi del Covid-19 e in parallelo con l’evolversi della situazione sanitaria, ha incrementato le misure di contenimento del virus pensando anche a chi attende il proprio turno all’esterno dell’ufficio postale, secondo criteri che garantiscano il distanziamento, necessario a prevenire qualsiasi forma di contagio.
Poste Italiane, infatti, ha installato presso le aree esterne di pertinenza di 9 uffici postali del Litorale Romano una segnaletica orizzontale utile ad indicare alla clientela sia il percorso di accesso sia le distanze utili al mantenimento di un corretto distanziamento sociale. Gli uffici di proprietà di Poste Italiane interessati sono quelli di: Ostia Lido Centro, Piazzale della Posta, Fiumicino 1, in Via Del Riccio di Mare 7, Fiumicino Paese, in Via Del Faro 50, Ladispoli, in Via Mario Sironi 1, Ladispoli 1, in Via Regina Margherita 10 , Civitavecchia, in Via Giordano Bruno 11, Torvaianica, in Via Carlo Alberto Dalla Chiesa 26, Tor San Lorenzo di Ardea, in Largo San Lorenzo e Anzio Colonia, in Viale Guglielmo Marconi 86. Questa ulteriore misura di sicurezza si aggiunge a quelle già attuate nei mesi scorsi all’interno degli uffici postali, quali l’accesso esclusivamente con mascherina protettiva e contingentato in base alle dimensioni della sala al pubblico; il mantenimento della distanza interpersonale, anche all’interno delle sedi, grazie all’installazione di apposita segnaletica orizzontale; il posizionamento di barriere protettive in plexiglass per dividere gli operatori e i clienti; accurate procedure di sanificazione delle sedi; il posizionamento di termoscanner per la rilevazione della temperatura corporea. Inoltre, il personale che opera allo sportello e in sala consulenza è stato dotato sin dall’inizio dell’emergenza legata al Covid-19 di mascherine, guanti e gel disinfettante, ed è previsto che tutti i dipendenti che svolgono in modo prevalente la propria attività nelle sale al pubblico siano dotati di mascherine FFP2.
Poste Italiane, costantemente attenta alle esigenze della clientela, coglie l’occasione per ribadire l’invito a recarsi presso gli Uffici Postali esclusivamente nei casi di necessità e comunque sempre muniti di apposite dotazioni di protezione individuale.
Poste Italiane
Media Relations
Pusher arrestato
Pusher arrestato dalla Polizia di Stato nel corso di capillari e accurati controllati sul litorale romano.
Controlli attenti e capillari hanno interessato il litorale romano nell’ultimo week end in zona arancione. In particolare ad Anzio un accurato pattugliamento da parte degli agenti della Sezione Operativa dell’Ufficio di Gabinetto, impiegati nei servizi predisposti dal Questore di Roma Carmine Esposito per il rispetto della normativa anti - Covid 19, ha permesso di arrestare un 22enne originario di Anzio.
E’ stato proprio il serrato scandagliamento del territorio che ha consentito agli agenti di intercettare due giovani a bordo di una macchina che nascondevano nelle tasche rispettivamente 0,54 gr di hashish, 16 bustine vuote in cellophane, un coltello intriso di sostanza stupefacente e 0,60 gr di hashish.
L’attività è proseguita con una perquisizione nell’abitazione di F.A., insieme a personale del commissariato di Anzio. Qui i poliziotti, in un cassetto di un mobile della sala da pranzo hanno trovato 87 gr di hashish, 2 bilancini di precisione , 1 coltello a serramanico con una lama di 10 cm, intriso di sostanza stupefacente e 820 euro in contanti.
F.A., 22enne originario di Anzio, è stato arrestato per detenzione e spaccio di sostanzestupefacenti.
Sanzionato amministrativamente l’altro ragazzo.
Questura di Roma
Ufficio Stampa e Relazioni Esterne
Un’altra Biogas alla Sacida
I cittadini della Sacida, popoloso quartiere di Anzio, in una recente trasmissione TV sono stati accusati dal Sindaco di avergli fatto perdere le elezioni, nel 2013, nonostante tutto, nella campagna elettorale del 2018, fece un intensa attività, in zona, dichiarando che la progettata Biogas, vicino ad una scuola elementare, oltre a non essere sicura, era “illegale” e che si sarebbe recato, se necessario all’ONU per contrastarne la costruzione.
Ovviamente la Biogas è stata fatta e si attendono i rilevi dell’ARPA da diversi mesi sulla qualità dell’aria nella zona circostante.
Da pochi giorni, è ufficiale, che sono stati autorizzati, a pochi metri dalla scuola stessa anche due ecocentri di stoccaggio rifiuti ed un terzo è in fase di contenzioso!!
Dopo aver acquisito il record delle bandiere, “l’amminestrazione” De Angelis, si prepara per il record di impianti rifiuti nel Lazio, stranamente, pur avendo a disposizione diversi uffici stampa e staff di comunicazione appositi, questa notizia è stata omessa dai vari canali istituzionali.
Dimenticanze?
C:D:G @Anzioradioserva
Scioglimento per mafia
A quasi 16 anni dallo scioglimento per mafia del Comune di Nettuno (a 17 dal blitz compiuto dai carabinieri del Ros) e dopo la sentenza definitiva arrivata lo scorso novembre da parte della cassazione nel processo Appia, nei giorni scorsi sono state pubblicate le motivazioni della sentenza stessa nelle quali la corte evidenzia che: “le fonti di conoscenza (commissione che si occupò dello scioglimento dei Comuni di Guardavalle e Nettuno, collaboratori di giustizia, intercettazioni telefoniche ed ambientali) dimostrano che è provato l’innesto del sodalizio nel tessuto sociale della città di Nettuno e la creazione di una sorta di “succursale” a Nettuno del locale di Guardavalle”. La corte è riuscita a dimostrare quanto per anni alcuni hanno cercato di negare, sminuire o “non vedere” ovvero non solo l’interesse economico della ‘ndrangheta e della criminalità sul litorale romano fra Anzio e Nettuno, ma un vero e proprio radicamento della famiglia Gallace, che ha occupato il territorio in modo diretto con una presenza effettiva e capillare, condizionando direttamente la pubblica amministrazione, tanto a Guardavalle quanto a Nettuno. Un territorio, questo, ostaggio delle cosche, dove ancora continuano ad esserci forti interessi criminali e nel quale le intimidazioni e gli attentati, soprattutto nei confronti di amministratori pubblici, ma anche verso le forze dell’ordine sono continuati negli anni, anzi sembrano non aver mai avuto sosta.
Come associazione che si occupa di contrasto alle mafie guardiamo con molta attenzione quanto la corte ha ricostruito in questi anni e sappiamo bene che non sarà questa sentenza a mettere fine alla storia criminale di questi luoghi, ma ci auguriamo invece che questa sia un monito per gli amministratori pubblici a svolgere con dedizione e diligenza il loro servizio alla comunità nella gestione della cosa pubblica, per le forze dell’ordine e la magistratura a continuare con vigore il loro lavoro di prevenzione e contrasto alle mafie, per la stampa locale che deve essere il primo presidio critico di democrazia in ogni comune e in fine per la cittadinanza che può e deve dare il suo contributo rimanendo sempre vigile a quanto le accade intorno.
Reti di Giustizia
il sociale contro le mafie
Il Comune ha finito i soldi forniti dal Governo e Regione
Basta carità pelosa
Nonostante i soliti toni trionfalistici, in stile cinegiornale del ventennio, dell’assessora Noce, i nodi sono venuti al pettine. Ieri infatti il comune di Nettuno ha dichiarato di aver terminato i fondi messi a disposizione da governo e regione e quindi viene interrotto l’aiuto alle famiglie in difficoltà. Ma cosa ha fatto la giunta Coppola oltre a ripetere come un disco rotto lo slogan “Nettuno non abbandona nessuno”? Nulla. Non ha fatto proprio niente. Nemmeno un euro del bilancio comunale è stato speso da marzo dello scorso anno ad oggi. A parte criticare la scarsità di quanto arrivato dagli altri, che poi ad essere onesti, erano comunque cifre considerevoli, la maggioranza non ha voluto contribuire in nessun modo per alleviare le difficoltà dei nostri concittadini. Eppure per altre cose i soldi si sono trovati eccome! Tipo provare ad aumentarsi lo stipendio! Ora a causa di questa miopia politica e di una scarsa organizzazione nella distribuzione dei fondi alle famiglie molte domande di aiuto saranno cestinate con il deprecabile risultato di aver fatto figli e figliastri. Chi ha fatto immediatamente la domanda ha preso qualcosa, seppur poco, e gli altri un bel niente. Si mettano i soldi del bilancio comunale per aiutare chi è in difficoltà ed è rimasto escluso. Si smetta una volta per tutta di fare slogan e carità pelosa. Uniche cose che questa amministrazione sta effettivamente facendo.
Usiamo i soldi dei cittadini di Nettuno per aiutare i nettunesi in difficoltà e non per fare campagna elettorale sulla pelle della gente. Non pensino i politicanti locali di cavarsela con qualche uova di Pasqua da quattro soldi regalate con tanto di foto e comunicato stampa annesso oppure con le solite gettate di asfalto propagandistico su qualche strada cittadina. Con la fame delle persone non si gioca. Ora servono risposte concrete altrimenti si dovranno fare i conti con la disperazione senza più speranze.
Roberto Alicandri
Spiagge libere
Come avevamo anticipato la Regione Lazio ha stanziato 100mila euro per consentire al comune di Nettuno di gestire al meglio le spiagge libere e per renderne quindi più sicura la fruibilità per cittadini e turisti. Nell’ottica della delibera regionale però l’amministrazione non potrà certo perpetrare la situazione dello scorso anno che aveva visto tanti piccoli bandi. Situazione che seppur tollerata lo scorso anno per la straordinarietà della situazione non è certamente percorribile oggi. La nostra proposta di un bando unico per tutte le spiagge libere consentirebbe di dare lavoro a 50/60 ragazzi del territorio garantendogli uno stipendio da contratto collettivo e i relativi contributi Inps con la conseguente garanzia di percepire alcune mensilità di indennità di disoccupazione. Inoltre dal punto di vista dell’immagine garantirebbe una uniformità di strutture per tutti i tratti di spiaggia libera, con attrezzature di pari livello ed al passo coi tempi. Seguire altre strade, che per altro restano nebulose e discutibili, oltre che incomprensibile per la città, rischia seriamente di far perdere il contributo di 100mila euro della Regione Lazio, cosa che il bilancio disastrato della nostra città non può certo permettersi. Amministrare una città vuol dire fare il meglio per la maggior parte delle persone e non tutelare gli interessi di pochi. Chiunque essi siano.
Roberto Alicandri
Marco Federici
Antonio Taurelli
Video giovane nudo
Le associazioni scriventi esprimono profonda preoccupazione per il video che da sabato circola su numerose chat ed online ad Anzio e Nettuno. Nel video un “regista”, che asserisce di essere uscito dal carcere da 4 settimane, fa sfilare un giovane nudo per il porto di Anzio, in violazione anche del coprifuoco, e persino davanti al comando della squadriglia navale della gdf. Il regista (in possesso evidentemente di un mezzo di coercizione molto convincente) afferma: ”Guardate il pagliaccio che mi ha rubato dentro la macchina. Si fa una passeggiata per Anzio nudo, questa si chiama disciplina. Guarda alla telecamera, sorridi. Ho detto che devi sorridere, sorridi. E poi sferra uno sganassone. Questa è la sua pischella, la figlia di A. D. S. Sorridi anche tu. Anzi se mi rode il c…, tanto sono uscito da quattro settimane dal gabbio, ci facciamo una bella passeggiata fino a Nettuno, che ne pensi?” La gravità del video ed il messaggio che si evidenzia è palese in cui l’autore vuole “imporsi” sulle vittime in forza della sua carica d’intimidazione altrimenti non si spiega l’arrendevolezza delle vittime. Questa vicenda è di estrema gravità in un contesto dove già in passato sono emersi fatti di estrema gravità in un territorio dove il modello criminale di matrice mafiosa e camorristica è estremamente diffuso: da Anzio, a Nettuno ad Aprilia. Chiediamo alle forze dell’ordine un rapido chiarimento di questi fatti che non sono tollerabili in qualsiasi comunità civile.
dr Edoardo Levantini
P residente di Coordinamento Antimafia Anzio Nettuno
Fabrizio Marras
Presidente di Reti di Giustizia – il sociale contro le mafie