Quando la famiglia viene prima della politica anche per Beppe Grillo
Grillo: tengo figlio
Il Movimento è cresciuto, il Movimento si è evoluto ed è diventato banalmente un partito, del tipo di quelli di una volta, ma la proprietà resta sempre la stessa ed “il garante” resta sempre quello che prende le decisioni, sbroglia i nodi, distribuisce le responsabilità, sculaccia gli irrequieti e guida le campagne elettorali. Insomma il Guru resta l’essenza della saggezza con la concretezza del Marchese del Grillo. Tutta la progressione utopica della breve vita del Movimento 5 Stelle ha avuto un sottofondo lugubre e logoro costituito dal “tintinnare delle manette”. Tutta l’essenza politica del Movimento è stata quella di un giustizialismo sfrenato a giustificare l’onestà assoluta come unica capacità da offrire ad un elettorato nauseato da una “casta” arrogante e corrotta. Un Movimento che ha sempre visto la Magistratura come surrogato di una politica incapace di guidare il Paese tanto che il Governo dell’ avv. Conte, a guida grillina, cade rovinosamente pur di evitare un voto di sfiducia al Ministro grillino della Giustizia, e questo in piena crisi pandemica. Gli attacchi personali a Renzi, alla Boschi, a Berlusconi a Lupi ecc., perchè indagati o parenti di indagati, hanno riempito le serate ed i comizi di Beppe Grillo e dei suoi caporali; ma non hanno mai costituito motivo di spettacolo quando essi o i loro familiari sono risultati del tutto estranei ai reati per cui erano stati indagati. Chi di spada ferisce si ritrova in TV a dare di matto quando è il proprio figlio ad essere indagato, ripeto solo indagato e nemmeno rinviato a giudizio. Lo spettacolo che Beppe Grillo ha dato in quello sciaguratissimo video è lo spettacolo di tutto il suo movimento, perchè Beppe Grillo è il Movimento e non può esistere il Movimento senza la sua essenza fatta uomo, senza il suo creatore. Poi una ragazza denuncia che Ciro Grillo ed altri tre suoi amici l’hanno stuprata in una delle ville che il comico possiede, quella sulla Costa Smeralda. Se questo fosse accaduto al figlio dello Psiconano Berlusconi o di Topo Gigio Veltroni, o di Fassino detto Salma o di Alzheimer Prodi ora staremmo ad assistere al coltello nella piaga inferto da Beppe Grillo col coro di tutta la sua setta. Ma la cosa è successa a lui, al suo pupillo che può passare vacanze in Costa Smeralda e le nottate al Billionaire ed allora la colpa è del mondo intero ed un attacco isterico viene immesso in rete con una domanda che ne emerge: “se mio figlio è colpevole perchè non arrestarlo subito e tenerlo in galera invece di tenere in piedi un’indagine per due anni?”. Evito di considerare il vergognoso attacco alla vittima e l’arroganza di ergersi a giudice di un procedimento che ancora è nella sua fase di indagine, lui il difensore dei Magistrati. Non sono i fatti che mi interessano perchè su quelli sarà un giudice a pronunciarsi ma è l’intervento di Grillo che ritengo politicamente significativo. Già, perchè non arrestarlo subito e tenerlo in galera? Qualcuno dovrebbe informare Beppe Grillo che il nostro è, con tutti i sui limiti e difetti, uno Stato di Diritto ed in uno Stato di Diritto si tengono in galera solo coloro che sono condannati dall’ultimo grado di giudizio ovvero di cui si teme la possibilità di reiterazione, di fuga o di inquinamento delle prove. Evidentemente il Magistrato incaricato non ha ravveduto tali rischi nel caso in questione. Ma perchè un’indagine che coinvolge 6 persone e qualche testimone è durata due anni? Già, perchè un’indagine che coinvolge in figlio del capo del Movimento 5 Stelle non è stata accelerata nel tempo in cui al Governo il Ministro della Giustizia era un importante rappresentante del Movimento 5 Stelle? Chissà quali ne sono le ragioni!? Ma nello sproloquio di Beppe Grillo viene sottinteso anche l’attacco a quella stampa che lui ha sempre amato quando l’ha osannato ed espulso quando essa gli era critica o avversa. Accusa completamente infondata perchè la stampa si è del tutto disinteressata di quello che appariva come uno dei frequenti presunti stupri di gruppo che non fanno poi tanto notizia; fino a quando il megafono del suo video l’ha trasformato nel fatto del giorno: il suicidio politico di Beppe Grillo e del suo Movimento. Ma un comunicatore accorto come lui non può non aver valutato le conseguenze del suo gesto. Gli analisti più accordi vanno oltre e interpretano il messaggio nevrotico trasmesso dal Grillo come qualcosa di politicamente piu profondo, come un intervento che nasconde una specie di patto tacito e scellerato: “Voi mi avete tenuto sulla graticola giudiziaria per due anni per costringermi a fare alleanze innaturali come quella con Salvini, o come quella con i torturatori di Bibbiano”. Molto più difficile è individuare chi sono “voi”, ma sta di certo che l’atto, calcolato o non, non è certamente servito ad alleggerire la posizione dei presunti colpevoli anzi ha dato vita ad un massiccio teatrino mediatico che non giova a nessuno. Ma il fatto ha messo allo scoperto una logica banale e cioè quella per cui i propri interessi vengono prima di quelli della comunità che si rappresenta. E la comunità, prona al potere del capo, continua a considerare la difesa di un possibile membro di un branco di stupratori come un segno di amore paterno.
Troppo facile: ma è l’ennesimo ripudio di un principio fondante di un Movimento che non ha mai avuto molto da dire e che ora non ha più niente da dire.
Sergio Franchi
Una mozione di sfiducia lascia il Ministro al suo posto
Governo senza Speranza
Quando Draghi fu incaricato di formare il nuovo governo, dopo quello fallimentare che lo aveva preceduto, l’intento era quello di selezionare la “creme de la creme” della nostra classe manageriale. Si parlò del governo dei migliori, delle eccellenze e molti tirarono un sospiro di sollievo perchè certamente in questo contesto non sarebbe potuto entrare il Ministro Bonafede, che è colui che di fatto ha fatto cadere il Governo Conte bis, nè, tanto meno la Ministra dei banchi a rotelle ma, la prima cosa che si immaginò quando si parlò di Governo di “alto profilo”, come lo definì il Presidente Mattarella, era l’ esclusione di quei due pasticcioni di Speranza e Di Maio. Quando la nuova compagine fu presentata ci fu meraviglia da parte di molti commentatori politici per la conferma di Di Maio agli Esteri ma ancor piu per quella di Speranza alla Salute. I piu cauti rifletterono sulle ragioni per concludere che Di Maio sarebbe stato neutralizzato dal fatto che uno come Draghi non avrebbe lasciato a Giggino gran da fare in politica estera, perchè ci avrebbe pensato direttamente e poi il suo partito è quello di maggior peso parlamentare. E l’influenza di Draghi presso le Cancellerie europee si è subito manifestata, per esempio con l’estradizione dei terroristi dalla Francia; mentre gli effetti in campo nazionale si fanno sentire dopo il brusco allontanamento dell’accoppiata perdente Arcuri-Borelli Ma quello che lascia perplessi è la permanenza di Speranza, espressione oltre tutto di una piccola compagnie parlamentare. Se la missione numero uno di questo governo è tirare fuori il Paese dalla palude della pandemia; quali sono le prerogative che fanno di Speranza un ministro di “alto profilo”? Qualcuno ha azzardato: per dare continuità all’azione di contrasto del Covid 19. Dio ci salvi. Ma se l’unica possibilità di farcela sta proprio nella necessità assoluta di invertire la rotta, la domanda che sempre piu commentatori politici e cittadini si fanno e fanno al Capo del Governo: perchè Roberto Speranza non sta in giro per la penisola a promuovere il suo libro ed invece sta a perpetuare la sua incapacità a fare il Ministro della Salute in tempo di Pandemia? Perchè? E’ sotto il suo dicastero che sono avvenuti fatti e, la Magistratura ipotizza misfatti, che hanno causato tanti morti che si potevano evitare. Il pasticciaccio del piano pandemico farlocco e delle tante cose da spiegare sono solo l’epilogo di comportamenti che il Ministro delle Salute non vuole chiarire nei sui dettagli. Giornalisti di tutte le tendenze lo rincorrono per fargli le domande difficili ma il Ministro non ci sta a spiegare e nelle poche occasioni, come in quella della trasmissione dell’Annunziata, risponde ma non convince; specie quando respinge all’OMS responsabilità che sono del suo Ministero. Ma il fallimento dell’azione ministeriale del Ministro della Salute non è un fatto episodico ma è strutturale. Speranza non ha mai dimostrato la capacità di un approccio efficace per contrastare la pandemia; ha dato sempre l’impressione di inseguire il problema utilizzando praticamente i tre soli strumenti che si utilizzarono un secolo fa contro la Spagnola: mascherina, distanziamento e igiene delle mani. Il tentativo di impiegare un pò di tecnologia con Immuni è miseramente fallito per incapacità di gestione e per un’organizzazione sgangherata. L’approccio a valorizzare e potenziare sin da subito la risorsa dei medici di base è stata del tutto ignorata ed oggi, che si scopre l’importanza di bloccare il virus con terapie preventive presso le abitazioni, il suo ministero si oppone alla loro trasformazione in protocollo sanitario. E poi il caos degli ospedali per mancanza di presidi sanitari e di organizzazione, specialmente nella seconda ondata quando per mesi si è stati a sperare che la pandemia fosse terminata. E la zonizzazione con decisioni a dir poco ridicole come quella di imporre distanziamento e chiusura in molti esercizi ed attività senza incidere sui trasporti che sono il veicolo di trasmissione del virus piu evidente. Si ha l’impressione di aver affidato la guida di una Ferrari ad uno che ha preso la patente il giorno prima. Se l’Italia resta il Paese con il maggior numero di morti per numero abitanti è evidente che la Pandemia è stata affrontata male e tardi e che pratiche di tracciamento e campagne di intervento nella fase iniziale non sono state messe in pratica lasciando il peso maggiore sugli ospedali spesso del tutto incapaci di resistere all’urto. Questo è un caso in cui una cattiva politica si misura in termini di vite umane. Ma ci voleva molto a capire che se il 95% dei decessi avveniva nella fascia di età dai 70 ai 90 anni sarebbe bastato vaccinare subito quei pochi milioni di vecchietti per far crollare il numero dei decessi? quel numero che solo ora sta gradualmente calando. Invece si sono vaccinate categorie meno a rischio e magari anche gli amici dei soliti amici, lasciando morire nella case per anziani e nelle abitazioni migliaia di persone che si sarebbero potute salvare. Sballottolato tra un comitato scientifico ed una cabina di regia a modulare e rimodulare regioni gialle e rosse, il Ministro Speranza ha tradito il proprio cognome e la fiducia di tantissimi italiani rimanendo al suo posto senza avere l’umiltà di comprendere di non essere la persona “migliore” per ricoprirlo. Non è bastata nemmeno una mozione di sfiducia personale, che non è mai il migliore segno per essere riconosciuti fra le persone di alto profilo, per far comprendere al Ministro Speranza che sarebbe stato meglio per il Popolo Italiano se avesse lasciato il suo incarico ad uno migliore di lui. In questo Paese, in cui la politica è diventata quasi solo esclusivamente strumento di potere e metodo della sua sistematica lottizzazione, dovrà essere ancora una volta una Magistratura, anche se sconquassata da scandali, a dare un giudizio al Ministro Speranza; a fare chiarezza sulle responsabilità di comportamenti e di decisioni che tanto dolore hanno causato a migliaia di famiglie italiane.
Sergio Franchi