Don Ciotti al convegno del Lions su “L’influenza delle mafie nelle istituzioni locali”
Il riscatto della legalità
Il Lions Club Anzio-Nettuno Host ha inaugurato l’anno sociale con un Convegno molto sentito dai cittadini di Anzio e Nettuno dal titolo: ‘La corruzione sotto mentite spoglie’- ‘Influenza delle mafie nelle istituzioni locali’. Altro punto a favore del Club la partecipazione di Don Luigi Ciotti, fondatore di ‘Libera dalla mafia’ e del Gruppo Abele. Per questi motivi la sala delle conferenze dell’Hotel Garda di Anzio era stracolma. Nei due Comuni litoranei commissariati si sente l’esigenza di tornare ad avere Amministratori locali oculati, liberi da qualsiasi condizionamento.
Erano presenti, oltre a Don Ciotti, il Presidente del Club Lions Dott. Massimo Barbato, il Dott. Franco Roberti (Europarlamentare, già Procuratore Nazionale antimafia) ed il Dott. Bruno Ferraro (Past Governatore Distretto Lions 108 L., già Presidente del Tribunale di Velletri, di Tivoli e Cassino, Vice Direttore della Rivista Nazionale Lions).
Nella sala vi erano inoltre i rappresentanti della Polizia locale ed il Comandante Arancio dei Vigili Urbani. Dopo il suono della campana, il Dott. Ferraro ha ricordato la sua carriera come Presidente dei Tribunali e lamentato le varie carenze. Il Tribunale di Velletri è privo di Corte d’Assise, ad Ostia manca il Tribunale. Il Dott. Roberti ha menzionato la situazione di commissariamento ad Anzio e Nettuno. Le mafie si innestano nel tessuto sociale a causa dell’omertà, complicità, corruzione, la non conoscenza del fenomeno.
La corruzione, ad esempio, destabilizza l’economia, crea sfiducia nei cittadini verso le istituzioni. Vi è possibilità di venirne fuori? Occorre conoscere e far circolare le informazioni. Il Parlamento Europeo si è reso conto che il contrasto alla corruzione è inefficace in tutti i Paesi dell’Unione. Manca la prevenzione, le gare d’appalto non sono trasparenti. Ai Sindaci che gli chiedono come risolvere la situazione il Dott., tra l’altro, ha detto di organizzare informatori ‘coperti’. Con un’informazione libera e puntuale tanti ‘giochetti’ non si potrebbero fare. Indispensabile è la rete per informare ed informarsi, però mancano i soldi per la digitalizzazione.
Don Ciotti ha raccomandato caldamente di Non Tacere. Papa Francesco: “Il Cristiano si sporchi le mani nelle grandi questioni morali”.
Don Luigi Sturzo, tanti anni fa affermò che la testa della mafia è a Roma e previde che sarebbe arrivata fino alle Alpi (come poi è avvenuto). Oggi Le Mafie Sono Più Forti Di Prima. E’ impressionante il numero delle organizzazioni mafiose nel Lazio e Roma è il centro di tutto. Di droga ce n’è più di prima (non si fa prevenzione e si diffondono nuove droghe). E poi aumenta il giuoco d’azzardo, l’usura, le ritorsioni, affari con le riciclabili, riciclo del denaro sporco, affarismo con i subappalti. Il Male esiste e va affrontato chiamandolo col suo nome. Non si deve far finta di niente e delegare agli altri ciò che ognuno può fare nel suo piccolo per debellarlo: nella scuola con bravi insegnanti, nelle Forze di Polizia, tra i Governanti (Sindaci, Consiglieri Comunali). La mafia non ci rende liberi e l’ultima è sempre la penultima. Da 150 si parla di mafia e non è stata debellata.
Giovanni Falcone: “La lotta alla mafia è un impegno di civiltà, è una sfida sociale”. Ciascun cittadino deve essere protagonista del cambiamento. Sconfiggere l’omertà: l’80% dei familiari delle vittime di mafia non conosce la verità. Ogni cittadino è corresponsabile e deve vigilare sul suo territorio. Il Noi vince, l’io rimane isolato. Bisogna voltare pagina. Non occorre indignarsi, né negare l’evidenza. Bisogna agire finalmente. Il Dott. Ferraro ha rincarato la dose: non bisogna arrendersi. Oggi la mafia è difficile da colpire perché è subdola, si infiltra nel tessuto sociale. Chiedendo ai ragazzi di 3ª, 4ª e 5ª elementare se si potesse vivere senza regole, più del 30% ha risposto di sì. Ecco quello che percepiscono i ragazzi. E’ assurdo! Nel suo intervento il Commissario di Nettuno Antonio Reppucci è stato sintetico, ma molto efficace. Nel nostro territorio si tende a minimizzare, a far finta di non vedere, a non voler riconoscere l’egregio lavoro delle Forze dell’Ordine sull’Operazione Tritone.
A Nettuno ed Anzio c’è molto chiacchiericcio senza concludere nulla. Quando ci sveglieremo e nell’urna voteremo un cittadino veramente onesto e non colluso? Le famiglie mafiose proliferano sul territorio da oltre 60 anni. Qui esiste condizionamento ambientale, ci sono i facilitatori che favoriscono i mafiosi.
Ciotti: “Non devono più esistere le leggi ad personam; l’etica deve essere scritta nella nostra coscienza, soprattutto in quella degli Amministratori. Attenzione, i ragazzi ci guardano e ci giudicano”.
Tanti applausi dai presenti. Si spera che il Convegno abbia risvegliato le coscienze a denunciare l’illegalità. A conclusione, dopo il suono della campana, il Presidente Lions ha consegnato le targhe ai relatori.
Rita Cersani
Continuano le donazioni al centro Don Orione di Anzio
Per Aspera ad Astra
Ad Anzio, la congregazione di san Luigi Orione porta avanti opere caritatevoli da circa un secolo. In occasione del grande giubileo del 2000 adibì una parte della struttura parrocchiale a mensa per i poveri ed un’altra a residenza per signore in difficoltà.
In questa realtà parrocchiale è presente una grande opera di Carità. Ogni giorno diverse famiglie bisognose e persone indigenti hanno un pranzo assicurato e possono ricevere vistiti ed abbigliamento grazie alla Parrocchia del Sacro Cuore di Gesù.
La Congregazione orionina attualmente è presente in 32 nazioni con santuari, parrocchie, centri di accoglienza e di cura per disabili ed anziani, case famiglia, case di ospitalità per persone sole ed abbandonate, a sostegno delle necessità che si manifestano ed immersa nelle realtà del tempo presente per continuare a dare conforto agli ultimi “nel nome, nello spirito e nella fede grande della Divina Provvidenza”. Nella giornata di mercoledì 18 ottobre don Giuseppe Bisceglia, Parroco della Chiesa del Sacro Cuore di Gesù di Anzio, ha accolto i volontari di “Per Aspera ad Astra” che hanno donato orate, spigole, hamburger, pasta fresca ripiena e pizza. Don Giuseppe ha dichiarato che le attività svolte in Parrocchia sono un segno concreto che viene riconosciuto a livello cittadino, interparrocchiale e diocesano.
“Quello che si fa per i poveri non è mai abbastanza. - ha sottolineato il parroco - Molte volte rischiamo di esaltare una dimensione della carità fine a se stessa: dove non c’è l’anima, dove non c’è una logica che nasce dall’alto”.
Giovedì 19 ottobre “Per Aspera ad Astra” ha consegnato atri generi alimentari alla “Comunità Massimo di Anzio”.
Nel 1982 a seguito della morte per overdose di un ragazzo di Anzio, Massimo, un gruppo di giovani tossicodipendenti, suoi amici, decisero di cambiare vita e fondarono l’Associazione “Comunità Massimo Onlus”.Ben presto l’Associazione, in cerca di una guida, diventò una delle realtà della Famiglia Monastica “Fraternità di Gesù”, aprendo un centro di accoglienza per persone con problemi di dipendenza e di sostegno alle loro famiglie.
Nel 2009, a seguito di una presa di coscienza dei cambiamenti nello scenario delle politiche sociali nazionali e territoriali, sentì l’esigenza di aprirsi e relazionarsi con attori sociali ed istituzionali.
Si sganciò dalla Famiglia Monastica e creò reti di scambio, di comunicazione, di collaborazione tra le diverse realtà in modo più attivo e più partecipe.
Da allora le attività si sono ampliate. A sostegno del servizio offerto, la “Comunità Massimo” ha dato origine, in modo strutturato, ad un’attività di progettazione, di fundraising, di amministrazione di sviluppo e qualità.
I volontari di “Per Aspera ad Astra” sono stati accolti dalla signora Fabiana, responsabile della comunità; lasagne, pesce, pasta fresca, panini farciti e rustici sono stati molto apprezzati dai ragazzi ospiti dell’Associazione.
Il motto di “Per Aspera ad Astra”, “nella vita non raccogli ciò che semini, ma ciò che curi”, è ben impressa nel cuore dei volontari dell’Associazione. In un mondo in cui le persone vanno sempre di fretta chi, come loro, spesso in silenzio, dona il proprio tempo a chi è meno fortunato, ricorda a tutti la dimensione più umana della società.