L’immigrazione sta creando seri problemi al governo Meloni. Un’emorragia che va fermata
Un problema da risolvere
Coloro che hanno definito il fenomeno come una evento ineluttabile che non costituisce un problema, coloro che salivano e salgono sulle navi delle organizzazioni non governative per verificare le condizioni dei migranti pronte a fornire assistenza legale per far causa di risarcimento al Governo Italiano;coloro che fanno il tifo per chi forza le barriera di Polizia senza nessuna effettiva motivazione se non quella politica;coloro che considerano l’immigrazione clandestina come una risorsa; i fautori delle frontiere aperte a tutti, sono entrati in una contraddizione evidente: rimproverano oggi un governo perché permette finalmente un’invasione giornaliera di barche e di gommoni proveniente dalle coste africane. Una duttilità inimmaginata ma, in qualche modo utile, del governo Meloni nei confronti dell’Europa e delle varie istituzioni internazionali, sta portando ad una innegabile perdita di credibilità da parte dell’esecutivo.
Passare dal blocco navale alla totale perdita di controllo è un evento che tantissimi italiani non digeriscono, non digeriranno e che, se non rettificato con rapidità, porterà ad un irreversibile declino del consenso. Continuare a dire che non si tratta di un’invasione è diventato segno di irresponsabilità gravissimo che il nostro Paese e la società italiana pagheranno duramente. Migliaia di derelitti vengono giornalmente distribuiti in comuni piccoli e grandi con l’intento di diluirne l’impatto ma producendo l’effetto di permeare il sistema in modo generalizzato e di distribuire il disagio ovunque, con un costo notevole anche a livello economico. Migliaia di giovani africani e non vengono, di fatto, immessi nella nostra già traballante organizzazione sociale e spesso nell’indigenza e nella criminalità, in nome di un falso ed ipocrita dovere all’accoglienza. Ogni giorno centinaia di persone vengono salvate, non perché stanno naufragando ma solo perché si trovano in mare e perché ci sono andate sapendo che qualcuno le avrebbe salvate. Ogni giorno un sistema incapace continua ad arricchire trafficanti di esseri umani accontentatosi di arrestare coloro che conducono gli scafi che sono solo migranti che si pagano il viaggio guidando la barca. Il governo, nonostante un’azione insistente nei confronti dell’Europa, nonostante gli accordi onerosi con la Tunisia, nonostante il motto condiviso “l’Italia non può essere lasciata sola”, nonostante le conferenze sul piano Mattei, nonostante il personale interesse della Presidente von derLeyenper accattivarsi i voti della destra europea per una sua rielezione, non riesce ad avviare a soluzione un problema gravissimo che mette a rischio la stessa stabilità sociale. L’Italia può organizzare un’attività di respingimento che, anche se tecnicamentedifficile, non è impossibile ma nel farlo si metterebbe contro la comunità internazionale che in nome del diritto umanitario nasconde spesso l’intento di preservare i propriprivilegi ed i propri interessi, magari finanziando i flussi migratori verso il nostro Paese. Se così non fosse almeno una ridistribuzione sistematica sarebbe stata concordata. I discorsi ripetitivi dei nostri politici e le invocazioni ad un Europa sorda stanno man mano diventando sintomo di ininfluenza e di debolezza. L’attivismo internazionale della Presidente del Consiglio si sta rivelando scarsamente efficace per quanto riguarda il dossier emigrazione. Ma l’emorragia deve essere fermata con le buone o con le meno buone. Il fatto che le barche, come quella naufragata a Cutro, rifiutino di approdare nella vicina Grecia ma rischino il viaggio più lungo ed il naufragio,per arrivare in Sicilia, la dice lunga su come stanno le cose e su come si possa diventare un approdo piu o meno appetibile. Il fatto che sulle coste spagnole siano arrivati solo 4,287 immigrati dall’inizio dell’anno (meno il 46,5% dell’anno precedente) contro i quasi 130.000 (piu 230% rispetto a quelli del 2022) approdati in Italia, racconta che quello della migrazione è un fenomeno ineluttabile ma che è piu ineluttabile in Italia che in Grecia ed in Spagna. Purtroppo la debolezza dell’Italia nel prendere provvedimenti piu radicali deriva anche dal fatto che niente che punti alla risoluzione del problema verrebbe condiviso da un’opposizione che, non potendo vivere di successi propri, cerca di sopravvivere con gli insuccessi del Governo, magari brigando a livello europeo per mettere in difficoltà il governo italiano, poco importa se poi è la gente che ne paga il prezzo. Poco conta se gli interessi del Governo vengono pagati dalla gente e specialmente da quella gente delle periferie di cui quell’opposizione dovrebbe rappresentare l’espressione. Dover lasciare al cattivo tempo la riduzione degli sbarchi e l’aumento dei naufragi non può essere più tollerato.
Sergio Franchi
Califano: raddoppiata l’iva su pannolini e latte in polvere
“La destra delle bugie”
“Non solo ciao ciao alla ‘tampon tax’, che nel Lazio grazie alla collega Sara Battisti abbiamo approvato due anni fa. Dopo mesi di promesse il Governo fa marcia indietro anche su un altro provvedimento, che portava la mia firma, al quale avevamo dato parere positivo durante la scorsa legislatura: l’equiparazione a dispositivi medici, e dunque gratuità almeno per le famiglie in difficoltà, di latte in polvere e pannolini, per i quali l’iva viene per giunta raddoppiata e passa dal 5 al 10 per cento. Un lavoro che si era interrotto con la caduta del Governo Draghi e che Meloni e co. avevano promesso di far loro. Niente da fare. La destra delle bugie ha colpito ancora”.
Lo dichiara la consigliera regionale del Pd Lazio, Michela Califano.
Accesso agli atti
A chi come noi si occupa di politica a livello locale capita spesso di ricevere da cittadini richieste di informazioni su documenti e atti dell’amministrazione comunale.
Mentre i consiglieri comunali hanno per legge libero e immediato accesso a tutti i documenti prodotti dall’amministrazione, per i cittadini c’è qualche differenza, e vogliamo approfittare di questo spazio per illustrare quali sono le procedure da seguire quando un cittadino vuole conoscere gli atti.
Lo strumento messo a disposizione dalla legge è il cosiddetto Accesso Civico Generalizzato recepito in Italia dal Decreto Legislativo 97/2016, chiamato anche FOIA dal termine inglese Freedom of Information Act.
L’accesso civico permette ad ogni cittadino di esercitare il diritto alla partecipazione e controllo dell’attività amministrativa, accedendo a tutti gli atti amministrativi senza necessità di dimostrare di averne un particolare interesse.
Gli unici limiti delle richieste sono:
La protezione dei dati personali di soggetti terzi.
La sicurezza nazionale e l’ordine pubblico.
La segretezza di alcuni atti particolari e altre poche limitazioni.
La Pubblica Amministrazione ha l’obbligo di rispondere entro 30 giorni, fornendo un accoglimento oppure un diniego motivato.
Nel caso di silenzio o di diniego non motivato il cittadino può rivolgersi al difensore civico della città metropolitana.
È importante imparare a usare questo strumento, che permette ai cittadini di avere consapevolezza dell’operato amministrativo e soprattutto non dover dipendere da questo o quel conoscente politico per avere maggiori informazioni.
Link utili:
- https://trasparenza.comune.anzio.roma.it/pagina770_accesso-civico.html
- https://www.funzionepubblica.gov.it/foia-.
M5S Anzio