Quando il ritorno alla “normalità” costituisce reazione
Fascismo in pillole
La lunga presenza ai margini del governo e nelle istituzioni, la decennale formazione di un bosco e sottobosco ideologici, il dominio quasi incontrastato degli strumenti di informazione che contano, hanno costituito, nella sinistra italiana, quella intelaiatura culturale fatta di politologhi, sociologhi, costituzionalisti, scrittori, tanti scrittori ed anche qualche magistrato. Si può dire che in Italia esista solo una vera ed unica forma di intellighenzia che è quella che chiamano progressista mentre se si tenta di trovare “intellettuali” conservatori, si fa fatica a metterne in fila un dozzina. Chiosando con le definizioni si può dire che è chi punta al cambiamento ed al progresso che spetta il compito di pensare e proporre di più di coloro che si propongono solo di conservare. Sta di fatto che in Italiala grande maggioranza della classe culturale e formata da tanti “opinionisti” che, dopo l’avvento del centro-destra al governo, si mobilitano nei talk show, nei dibattiti e nelle presentazioni dell’ultimo libro che allude all’Italia che rischia una lenta deriva autoritaria. La destra contrappone quei tre o quattro direttori di testate “moderate” che saltano da un dibattito all’altro per difender l’identità democratica e liberale del Governo. Il quesito espresso in modo subdolo e mai reso esplicito resta: con l’avvento di un Governo di centro destra, vi sono rischi di involuzione democratica che porti ad una dittatura? Mentre tutti gli interlocutori non possono non negare il rischio di un ritorno al Fascismo, mentre si afferma che il Fascismo è morto e seppellito, mentre si continua a torturare la Presidente del Consiglio per farle ribadire che ripudia quel ventennio che era finito da 33 anni quando lei vide la luce, si colgono tutte le piccole ed insignificanti occasioni per alludere ad unautoritarismo che limita i diritti. Si esulta allo “scoop” di Fan page con cui una giornalista “infiltrata”, dopo nove mesi di indagini, documenta il dialogo di alcuni imbecilli che inneggiano al razzismo e fanno rivoluzioni, cosa che capita anche a molti liberali quando parlano con i loro amici in privato. Vorrei veder pubblicate le “sparate” arroganti che tanti benpensanti si scambiano in incontri politici. Ciò ha solo permesso alla leader del loro partito di ribadirne la democraticità prendendoli a calci nel sedere.
Ci sono sempre i diritti, tutti i nuovi diritti che sono a rischio: i diritti di un progresso sociale e le nuove funzioni con i nuovi nomi per definirle e per rivendicarle. Lo spazzino che è diventato operatore ecologico. Il bidello che è diventato collaboratore scolastico, il cieco non vedente, l’handicappato diversamente abile, l’omossessuale è diventato lgbtxyz ecc…e nel continente nero, alle falde del Kilimangiaro c’è ora un popolo di uomini di colore lunghi 2 metri. Mentre in fondo alle parole si mette un asterisco come se le cose si vergognassero per quello che sono. Come se cambiare il nome alle cose o negandone il genere si desse loro una nuova veste e rendesse più facile risolverne i problemi. Il primo grave segno di limitazione imposta dal nuovo governo fu la legge che impediva i rave party; un provvedimento che limitò il sacrosanto diritto dei giovani ad invadere proprietà private, di esercitarvi il commercio di stupefacenti con abusi vari,danneggiamenti alle cose altrui, con continui casi di stupro e qualche omicidio. Uno dei più recenti provvedimenti liberticidi del Governo è stato quello preso nel ribadire l’opportunità di assistere le donne che richiedono l’aborto cercando di dare loro l’opportunità di tenere il figlio. Si è scatenato l’inferno contro l’inesistente tentativo di togliere alla donna il diritto di abortire solo perché si vuole cercare di dare ad un essere concepito la possibilità di vivere.
E’ recente il dibattito sul diritto di occupare l’abitazione di altri o destinata ad altri, perché togliere un alloggio a chi ne ha diritto per farlo utilizzare da chi quel diritto non ha, non è più reato ma è diventato strumento di lotta politica. L’attacco fascista al diritto di dimostrare contro le opinioni del “potere”, distruggendo negozi e beni privati, sputando contro la Polizia ed impedendo ad altri di esprimersi. E’ diritto acquisito difeso e finanziato strenuamente quello di inondare le strade delle nostre città di delinquenti e stupratori stranieri irregolari, perché impedirne l’accesso illegale è un crimine contro l’umanità. E’ di ieri l’ennesima abolizione di un diritto da parte della maggioranza: quello sacrosanto di alcuni giornalisti di fare a pezzi poveri disgraziati intercettati per puro caso e che niente hanno a che fare con indagini in corso o con ipotesi di reato. Un padre che invita, in un colloquio triste ed intimo in un carcere, il figlio assassino a reagire e a sopravvivere, diventa il diritto di un giornalista a darlo in pasto al pubblico. E, ancora, il vile tentativo di abolire il diritto di borseggiatrici, in gran parte Rom, a derubare vecchi, fragili e stranieri nelle metropolitane delle grandi città e di evitare il carcere con lo stratagemma di gravidanze pilotate E la lotta agli altri diritti compreso quello di utilizzare una donna sconosciuta come contenitore di una cellula germinale acquistata per soddisfare il diritto di due giovanotti benestanti a diventare genitore uno e genitore due. Bisogna giungere all’aberrazione per comprendere che la strada percorsa non era quella giusta e che non è diritto tutto ciò che l’essere umano può permettersi ed allora si tenta di tornare ai valori reali, legali, naturali lasciando a chiunque il proprio diritto di viverli in modo libero se non lede il diritto di altri.
Allora si comprende il meccanismo in atto che vede l’esercito dei costruttori di quel mondo di diritti e di cliché culturali, su cui ha vegetato per decenni, confrontarsi con visioni conservatrici e liberali basate sulla legalità, la logica, il rispetto, la natura. Non è una forma di involuzione culturale e nemmeno sono i segni di una lenta fascistizzazione del Paese quella che è in atto in Italia, ma semplicemente il tentativo di riportare in vita valori diventati scorretti per l’azione martellante di quell’intellighenzia e dell’ideologia che la guida. Quei segni che fanno strabuzzare gli occhi ai difensori del politically correct non sono limitazione di diritti ma fanno parte di una diversa concezione della società, quella di un Paese in cui ognuno può unirsi con chi vuole ma la famiglia è quella composta da un uomo, una donna e possibilmente dei figli; in cui si può accedere dopo aver chiesto di entrare ed averne ricevuto l’assenso. Un Paese il cui la donna goda degli stessi diritti dell’uomo ed in cui essa possa rinunciare ad un figlio concepito ma a cui venga anche concesso l’aiuto a farlo nascere, in cui occupare il bene di altri comporta l’immediata liberazione dello stesso e la punizione di chi lo ha occupato, in cui sia possibile vivere e muoversi liberamente senza imbattersi in bande di delinquenti che non dovrebbero trovarsi nel nostro Paese. Un Paese in cui le idee circolino liberamente ed in cui anche chi difende la visione religiosa della famiglia abbia il diritto di parola, anche se è un ministro della Repubblica.
Una visione in cui il termine di normalità non sia più una bestemmia, non sia più inteso come la ghettizzazione di qualcuno ma solo come un atteggiamento prevalente senza le esasperazioni che hanno visto la violenta reazione ad un libro scritto da uno scrittore della domenica che dice cose cheogni persona “normale” pensa senza avere più il coraggio di dirle. Che c’entra il Fascismo? E’ solo la reazione ad una concezione diversa e tradizionale di vivere la modernità.
Sergio Franchi
Il mercato degli affitti è senza controllo e senza tutele
Sentenze inutili
Il mercato immobiliare residenziale è oggetto di attenzione legislativa e fiscale in tutto il mondo, perché la “casa” ha, ovunque, un forte valore esistenziale per la funzione che essa esplica quando ospita la famiglia. Gli inglesi distinguono “home” da “house” per connotare l’alloggio di un nucleo familiare. Nei paesi occidentali il sistema abitativo ed il mercato ad esso correlato sono generalmente liberi da condizionamenti; i beni immobili a destinazione abitativa possono essere generalmente oggetto di libera compravendita. Eppure anche nei paesi a libera economia lo Stato interviene con imposizioni fiscali sulla proprietà e non di rado con vincoli calmieranti nel mercato della compravendita specialmente per immobili nei centri storici. Una comparazione tra le imposizioni fiscali nei vari paesi non è facile in quanto la tassazione immobiliare dovrebbe essere inserita nel complesso sistema di tassazione globale e nel contesto della condizione economica nazionale. Per esempio, negli Stati Uniti la tassazione sulla proprietà è in genere piuttosto elevata (1,5% annuo sul prezzo di acquisto) ma le spese di compravendita e notarili sono più contenute ed i servizi prestati ai proprietari sono certamente più efficaci. Se si vuole investire nel mercato abitativo negli Stati Uniti si può essere certi che se l’affittuario non onora il contratto viene messo effettivamente alla porta ed in malo modo, in un tempo inferiore a 35 giorni. In Italia vige il caos. Da sempre il mercato immobiliare abitativo in Italia è soggetto a compromessi ed a soluzioni pasticciate ed ideologiche; dai reiterati blocchi degli sfratti ad una legislazione che ha sempre “punito” il proprietario in difesa dell’affittuario nella concezione “comunista” che il primo sia lo sfruttatore ed il secondo lo sfruttato.
Si è sempre voluto dimenticare che “il mattone” è stato ed è ancora oggi considerato il mezzo di modesti investimenti praticati per migliorare la propria condizione economica attraverso l’affitto dell’unità immobiliare.
Questo ha condizionato negli anni l’acquisto di immobili abitativi come investimento conservativo. Concedere in affitto un appartamento in Italia significa oggi affidarsi al buon cuore dell’affittuario ed alla sua onestà.
Il fenomeno dell’assenza di legalità non è solo relativo a cessioni in affitto fra privati ma riguarda gli immobili a scopo abitativo in genere; migliaia di case di proprietà pubblica ed anche privata sono occupate con violenza da persone che non ne hanno diritto, migliaia di abitazioni sono oggetto di traffici e teatro di violenze e soprusi spesso subiti da terzi incolpevoli. Il cittadino che da in affitto un appartamento su cui paga vari tipi di tasse resta solo ed indifeso di fronte alle inadempienze dell’affittuario. Nessuna garanzia di protezione della sua proprietà e del suo diritto afarne l’uso che preferisce viene offerta al cittadino da uno Stato che per la stessa proprietà riceve forti contribuzioni in termine di tasse.Tornare in possesso di un proprio appartamento affittato può significare oggi soffrire per anni, perdere decine di migliaia di Euro e dover restaurare il bene immobile danneggiato impunemente da un affittuario inadempiente che gode dell’arroganza dell’impunità.
Affermare che questi affittuari sono spesso stranieri, est europei, sud americani e nord africani non è una distinzione sciovinista ma solo una constatazione statistica che richiama il problema di un’immigrazione non controllata. Si potrebbe obiettare che esistono gli strumenti come lo sfratto per ottenere giustizia ed il ritorno del bene usurpato:niente di più inefficiente. Già il fatto di dover ricorrere ad un avvocato per ottenere l’affermazione di un proprio diritto evidente da il segno dell’inadeguatezza del sistema. Una causa di sfratto per morosità o per fine locazione costa dai 1500 ai 2000 Euro di sole spese legali che si vanno ad aggiungere alle decine di migliaia di Euro di rate non pagate, di bollette e di oneri condominiali e fiscali che il proprietario ha dovuto comunque sostenere. Una volta che il Giudice ha emesso la sentenza con la convalida di sfratto esecutivo, che significa “immediatamente applicabile”, ha inizio il balletto ridicolo dell’accesso dell’ Ufficiale Giudiziario che deve eseguire lo sfratto in modo coatto a fronte di uno sfrattato che non lascia l’immobile. Passano mesi prima che un Ufficiale Giudiziario venga incaricato di accedere all’immobile e basta che l’affittuario inadempiente non apra la porta quando l’Ufficiale suona il campanello perché si passi ad un secondo accesso dopo mesi e poi al terzo ecc… Esistono ordini del Giudice eseguibili immediatamente e che vengono eseguiti dopo anni spesso per piccole unità immobiliari che costituiscono un mezzo di sostentamento per i loro proprietari.
Ordini inutili che si infrangono contro l’arroganza dell’impunito, contro l’inefficacia della legge e contro l’inefficienza del sistema. La posizione di chi occupa impunemente, usurpando il diritto di chi lo avrebbe, è diventata così premiante che ti può far eleggere al Parlamento Europeo con l’aureola di santo e lo stipendio da benestante. Si parla di una nuova norma che istituisce l’art 634 bis ed altri, con cui un Parlamento, un po’ più attento alla difesa della proprietà privata, sta cercando di intervenire,ma ho seri dubbi che le leggi vengano applicate quando il sistema è arrugginito e quando manca la reale capacità di farlo funzionare. Chi vivrà vedrà.
Sergio Franchi