ESTATE 2024 - Le città di Nettuno e Wehr (Germania) hanno festeggiato i 17 anni di gemellaggio
La Festa dell’Estate “Sommer in Wehr” all’insegna di Nettuno
In questa Europa così complessata e sempre più in difficoltà nel mantenere gli accordi tra gli Stati Europei, e già in difficoltà per l’uscita dell’Inghilterra con il Brexit, che impone il passaporto per visitare l’isola, le piccolo città, per nulla intimorite, continuano a credere in una Europa pacifica, libera e unita. Nettuno e Wehr mantengono la forza per portare avanti quello che si definisce “Gemellaggio” anche se gli atti riferiscono di “Patto di Amicizia”, poco cambia. I suoi rappresentanti continuano a consolidare, rafforzare e sviluppare contatti amichevoli tra le popolazioni europee. A Wehr c’erano tutte le delegazioni delle città gemellate: Nettuno, Bandol e Onex.
I nettunesi Ulisse Pizziconi e Gianfranco Rabini, hanno lavorato per portare a Wehr un’ampia rappresentanza dell’Associazione “La Stella del Mare” e il Gruppo “Sbandieratori di Anagni”. Tre le tante iniziative e manifestazioni, i più ammirati, sono stati proprio i nettunesi dell’associazione di Gianfranco Rabini – preannunciati dalle bandiere volanti dei ragazzi e ragazze di Anagni. Il sindaco di Wehr Michael Thater, ci ha tenuto a sottolineare e ad elogiare l’amicizia con Nettuno, nata diciassette anni fa, quando a firmare l’Atto era stato il consigliere delegato ai gemellaggi Alfredo Mercuri. Era il 30 giugno 2007 e, da quella data, i rapport tra le due città sono cresciuti fino ad ottenere questo magnifico successo nella festa dell’estate 2024 a Wehr.
Alcuni partecipanti hanno fatto il viaggio in aereo fino a Basilea, che dista da Wehr una trentina di chilometri, altri, invece, hanno viaggiato col pullman, necessario per il trasporto dei bagagli. La cittadina tedesca di Wehr confina con la Svizzera e la Francia; si trova ai piedi della Foresta Nera, in una estensione di 200 chilomentri di foresta di abeti, una delle mete turistiche più visitate dell’Europa centrale. «C’è tanto da vedere intorno a Wehr», racconta Stefania Cibati che fa parte del Gruppo Storico “La Stella del Mare”. «Noi abbiamo visitato Bad Sackingen sul fiume Reno e il bellissimo Europa Park, a Rust, sempre accompagnati da una interprete».
Alri gruppi hanno visitato altri luoghi storici sempre accompagnati dagli interpreti. A Wehr erano presenti anche una decina cittadini di Castelvetere in Val Fortore, della provincia di Benevento; a fianco del banco dei wursterl tedeschi, c’era il loro banco di generi alimentari tradizionali: pasta, pane, vino, olio, frutta, formaggio, prosciutto. A servirli c’era Alessio, un simpaticone, col cappellino da baseball, che suona anche il sassofono. «Che c’azzecca Castelvetere con Wehr?». Chiediamo ad altri castevetresi. «Noi siamo di casa qui, per merito di Giuseppe Lupo» e ci mostrano una pagina del giornale “Badische Zeitung” fresco di stampa, con il titolo: “Wehr è diventata la mia seconda casa”. L’articolo è accompoagnato da tre fotografie; due delle quali sono di Giuseppe Lupo e la moglie Laura, una recente e l’altra della coppia di alcuni anni fa; la terza invece, mostra Giuseppe Lupo ventenne, a Wehr in fabbrica alla Brennet. Nell’articolo c’è tutta la sua storia e il legame tra Wehr e tantissimi italiani che si sono trasferiti a Wehr per lavoro. Giuseppe Lupo è stato promotore anche di un’iniziativa per ricordare gli italiani sepolti a Wehr. Noi abbiamo visto le loro tombe al cimitero civile di San Martin, che non ha cancelli e si può visitare a qualsiasi ora. A Wehr, le case non hanno i muri di recinzione e non si vedono inferriate alle finestre; camminando tra le sue strade si avverte un senso di benessere.
Silvano Casaldi