Approvato quello del 2020 con un utile di 7,7 milioni
Bilancio Acqualatina
Si è riunita alla fine di giugno l’Assemblea dei Soci di Acqualatina, con all’ordine del giorno l’approvazione del Bilancio e il rinnovo delle cariche societarie. In apertura di lavori, l’Assemblea ha approvato il Bilancio, che chiude con un utile di 7,7 milioni di euro, confermando il trend positivo della Società dal punto di vista economico, nonostante il difficile periodo storico abbia influito sull’equilibrio finanziario, con un’ulteriore crescita dei crediti nei confronti degli utenti. Per quanto riguarda il rinnovo delle cariche societarie, l’Assemblea ha poi confermato all’unanimità Michele Lauriola, Alessandro Cerilli e Rossella Rotondo come membri di parte pubblica del nuovo Consiglio di Amministrazione, e Marco Lombardi ed Ezio Zani come esponenti della compagine industriale.
Confermati anche i membri del Collegio Sindacale: Luigi Ganelli, Sebastiano Bolla Pittaluga e Giorgia Nesi. Nel rispetto delle misure di sicurezza sanitarie e logistiche, l’Assemblea odierna si è svolta in presenza, in una location d’eccezione: i nuovi locali che Acqualatina sta realizzando nei pressi della sede centrale. Questi spazi, scrive l’azienda di Latina, ospiteranno il nuovo sportello al pubblico e una innovativa control room, che garantirà la gestione in tempo reale, via telecontrollo e satellite, di tutti gli impianti e delle squadre tecniche dislocate sul territorio.
P.N.
Le difficoltà per riuscire ad utilizzare e riappropriarsi dei beni sequestrati
Commissione beni confiscati
Il complicato iter necessario per riuscire a riappropriarsi dei beni confiscati e sequestrati e soprattutto l’esigenza di criteri univoci e imparziali per poterne sancire una nuova destinazione che ne consenta la fruizione da parte della collettività, convincono l’amministrazione a istituire una commissione ad hoc.
Un organismo che avrà il compito di aiutare l’ente nell’individuazione della miglior destinazione possibile per i beni che tornano nelle mani della parte pubblica, dopo essere stati sottratti alla criminalità organizzata e non solo.
La misura, prevista dal regolamento per la destinazione e l’utilizzo dei beni sequestrati e confiscati era atteso da tempo, ma solo il 24 giugno scorso, in concomitanza con la visita ad Aprilia di Marco Omizzolo, il dirigente del settore ha pubblicato l’avviso pubblico per la ricerca di due figure da inserire nella commissione: una dovrà avere comprovata esperienza nelle attività sociali, maturata sul territorio nell’arco di tre anni; l’altra verrà individuata in seno alle associazioni del territorio, operanti da almeno tre anni e con comprovata esperienza nella lotta alla criminalità.
Due componenti che insieme al sindaco, ai cinque consiglieri comunali di cui due di opposizione, al segretario generale, al dirigente dell’ufficio patrimonio e beni confiscati, andranno appunto a costituire una commissione ad hoc, che pur lavorando a stretto contatto con l’osservatorio per la legalità e con gli uffici, rappresenterà l’organismo tecnico al quale saranno deputate indicazioni sul possibile utilizzo dei beni tornati in gestione al Comune di Aprilia, che di volta in volta sarà chiamato a decidere se utilizzarli direttamente o affidarli alle associazioni. Basti pensare che negli ultimi anni, l’ente di piazza Roma ha potuto ideare progetti per donare nuova vita alla villa di via delle Ciliegie, dove verrà realizzata una struttura dedicata all’infanzia e all’adolescenza e il capannone di via dell’Industria, appartenuto al cassiere della Banda della Magliana e dove salvo imprevisti, se dovesse andare in porto il bando Pinqua, verrà realizzato sia un laboratorio per i carristi apriliani sia un dormitorio per i senza tetto.
L’amministrazione inoltre ha potuto restituire alla comunità di Fossignano il magazzino appartenuto ai Piattella e ora sede del Comitato di quartiere e all’associazione dei radioamatori un locale situato in via Belgio. Ad oggi però l’Agenzia Nazionale per l’amministrazione e la destinazione dei beni sequestrati e confiscati dispone di 31 immobili tra appartamenti, ville, terreni, box auto e altri fabbricati non ancora assegnati ma che in prospettiva potrebbero essere riaffidati al Comune da un momento all’altro. Qualora ciò dovesse avvenire, è necessario che l’ente non si faccia trovare impreparato, per evitare di dover gestire strutture senza avere idee o risorse per poterle rendere fruibili alla collettività.
Francesca Cavallin