Intervista all’ex assessore Vittorio Marchitti sulle prospettive di questa amministrazione
“Il progetto civico va avanti”
Incontro e intervista a 360 gradi con il capogruppo Forum Vittorio Marchitti. L’ex assessessore ripercorre passato e presente gettando uno sguardo al futuro.
“A questo punto del mandato, a mio avviso, si notano diversi risultati i cui semi avevamo messo a dimora nelle scorse consiliature, segno che la continuità amministrativa è un valore importante che premia le buone proposte. In una stagione difficile per le casse di ogni Comune d’Italia, aver messo in sicurezza i conti senza generare ulteriore debito, come testimoniato con l’ultimo consuntivo, ed aver portato avanti alcuni interventi, grazie anche a fondi privati, regionali, nazionali ed europei, credo sia il segnale di un buon lavoro.
Penso alla riqualificazione delle scuole, che devono accogliere e formare al meglio le nostre future generazioni; Penso a Piazza Europa, la vecchia “buca” del quartiere Toscanini, che oggi è un chiaro esempio di come si progetta uno spazio pubblico moderno che coniughi arte urbana, architettura non convenzionale, fotografia, artigianalità, cooperazione, comunicazione, sport: non solo una piazza, luogo di relazioni per eccellenza, ma anche un esempio di cittadinanza attiva da emulare e studiare; Penso a Piazzetta delle Erbe ed al Mercato Coperto (la cui ristrutturazione è da completare) che oggi può dirsi un luogo di aggregazione, di socialità, atto ad ospitare eventi, musica, famiglie, attività di somministrazione al fianco delle tradizionali botteghe del mercato stesso. Quando qualche anno fa i pochi operatori rimasti vennero a dirci che chiudevano perché non valeva più la pena star lì tra box chiusi e ferraglie, capimmo che era il momento di dare una svolta: modificammo il regolamento, riportammo alla luce la fontana di fondazione, riassegnammo i box e lasciammo spazio al progetto che poi ha portato alla nuova Piazzetta delle Erbe. I risultati ci stanno dando ragione; Penso al nuovo Auditorium che ormai è quasi ai nastri di partenza; Penso al tanto agognato Palazzetto dello Sport che finalmente potrà ospitare eventi sportivi e di intrattenimento importanti per Aprilia e sarà uno spazio vitale per le nostre tante associazioni.
Perché uno dei fiori all’occhiello di questa Città è la vitalità sportiva, culturale, sociale, la passione per il volontariato. Un concentrato di buone pratiche che spesso esportiamo con risultati eccellenti; Penso alla continua ricerca di costruire reti tra associazioni culturali, imprese (come non sottolineare il lavoro del CIAP), artigiani, professionisti, come nel caso di “Aprilia in Latium” che, grazie alla regia di “Proiettiamo Aprilia”, promuove e valorizza la storia (si pensi al notevole contributo di “The Factory 1944”), le tradizioni e le eccellenze del nostro territorio, o quelle tra i commercianti, come nel caso del bando vinto per il cosiddetto “Centro Commerciale Naturale”, che tanti operatori con impegno cercano di portare avanti; Penso alla realizzazione di importanti tratti di reti fognarie in diverse periferie, da nord a sud della Città, che hanno urgente bisogno di proseguire nel percorso di riqualificazione igienico-sanitaria”.
Per quanto riguarda le prospettive Marchitti è chiaro..
“Aabbiamo il dovere di costruire il presente per proiettarci al futuro, con una visione di Città da condividere con le forze sociali ed economiche del territorio, perché tanto c’è ancora da fare.
Parto proprio dalle periferie: il lavoro sulla rete fognaria deve proseguire spedito, perché non basta quanto realizzato sino ad oggi. Questo può avvenire grazie a nuovi ed importanti finanziamenti che possono aiutare anche per la realizzazione dei depuratori a Campoverde ed a Campo di Carne, ad esempio. Le VAS in dirittura d’arrivo per la prosecuzione dell’iter avviato con la variante di recupero dei nuclei spontanei, possono finalmente dare le giuste risposte che una parte della popolazione e delle piccole e medie imprese attendono. E’ evidente che tutto questo è teso al recupero ed alla difesa di una fetta di territorio che ancora soffre alcune carenze di servizi e criticità ambientali.
Un motivo in più per respingere al mittente altri tentativi di realizzare qui nuove “servitù”, leggasi la possibile realizzazione di una nuova discarica a La Gogna, visto il notevole numero di impianti, in particolare per il trattamento dei rifiuti, che già sopportiamo. Del resto non affermiamo nulla di nuovo: nel 2017 con la stessa convinzione di oggi respingemmo con successo, e con le stesse motivazioni a tutela della salute dei cittadini e delle colture di pregio, un progetto simile sulla stessa zona. Oggi con l’egregio lavoro fatto da tutti noi cittadini sulla raccolta differenziata, è più che giustificato che cada altrove la scelta di un sito di servizio per la chiusura del ciclo dei rifiuti dell’ambito provinciale. Altro importante tassello, coi mutui per le strade che abbiamo programmato, sarà ristrutturare in modo importante le nostre infrastrutture viarie dalla periferia al centro urbano.
Con altri finanziamenti in agenda, sarà prioritario intervenire su opere che prevengano gli allagamenti in alcune zone che sul territorio soffrono queste criticità”.
“Con l’avvento dei fondi del Recovery Plan - aggiunge l’ex assessore - penso bisognerà puntare su progetti innovativi in grado di ammodernare la Città, renderla più fruibile e foriera di opportunità. Penso alle esperienze, in Italia ed all’estero, delle cosiddette “Città dei 15 minuti”. La pandemia ci ha catapultato in uno stile di vita diverso, stanno nascendo modelli di lavoro diversi dai tradizionali che contemplano meno spostamenti dispendiosi. Tutto ha bisogno di essere ravvicinato, i quartieri di essere rivitalizzati come abbiamo spesso sperimentato con eventi adatti alle pedonalizzazioni per recuperare il valore della socialità e delle attività “sotto casa”, le distanze per soddisfare le necessità primarie di vita vengono abbattute anche grazie al contributo delle nuove tecnologie.
Si dovrà passare, in sostanza, dalla pianificazione urbanistica alla pianificazione della vita urbana. Questo potrebbe favorire una nuova fruizione dello spazio pubblico, una rete tra parchi, aree sportive e vie ciclopedonali, come ricordo, ad esempio, l’Associazione “Montagna Libera” aveva suggerito e come nelle intenzioni dei nostri nuovi progetti in itinere tesi a realizzarne di nuove, a migliorare le esistenti, a piantumare di nuovo le asole oggi divenute buche. Nell’ottica di non consumare altro suolo, quelle migliaia di metri quadri sfitti troverebbero finalmente un’altra destinazione e le nostre associazioni di categoria potrebbero lavorare ad un marketing mirato per attrarre nuovi imprenditori che oggi senza queste opportunità investono altrove con una conseguente potenziale perdita di nuovi posti di lavoro. E’ vero, i sostegni dei nostri Servizi Sociali sono di gran lunga tra i più importanti e di maggior qualità non solo in questa provincia, ma sostenere un progetto che generi nuova occupazione darebbe un introito maggiore alle casse comunali e alleggerirebbe anche la spesa a sostegno di categorie che hanno perduto il lavoro.
Per completare il quadro, aggiungerei il potenziale del CulturAprilia che oggi vive grazie al teatro, al volontariato, ma che in prospettiva, con l’innesto di nuove attività culturali e sociali, di uno spazio di co-working e formazione per i ragazzi, in collaborazione con Scuole Superiori, Università, Regione Lazio, Associazioni di categoria, può davvero diventare un punto di riferimento per le nostre giovani generazioni. In ultimo non dimentico la necessità di recuperare “Capanna Murata” con un progetto che valorizzi la storia, le produzioni d’eccellenza, i percorsi di turismo rurale, legandola, se possibile, ad una riqualificazione del Polo fieristico con un forte sostegno a manifestazioni che oggi hanno vissuto il fermo pesante della pandemia ed al Mercato dei Fiori che continua ad essere un vanto per Aprilia. Senz’altro si tratta di idee da discutere e plasmare, ambiziose se vogliamo, ma del resto anche in passato su alcuni progetti, come la raccolta differenziata, nessuno avrebbe scommesso un euro. Invece siamo arrivati a farla davvero e con percentuali inimmaginabili a queste latitudini”.
- Il progetto civico dunque andrà avanti?
“La nostra coalizione, negli anni, si è lasciata contaminare in senso positivo da forze sociali e politiche che hanno a cuore le sorti di questo territorio. Non abbiamo mai creduto di essere gli unici detentori della verità, né di essere i primi della classe, anzi spesso abbiamo ascoltato, raccolto spunti, cercato di migliorare sulla scorta di esperienze e competenze che via via ci hanno accompagnato lungo la strada. Lo faremo anche in futuro, io credo. Il nostro non è un progetto chiuso, siamo aperti al confronto con tutte le forze che ce lo chiederanno e che vorranno partire da una base di punti fermi e valori comuni. Certo, già anni fa ci dicevano che prima o poi saremmo naufragati sotto i colpi dei partiti che avrebbero tentato di annetterci. Oggi, non solo questo non è avvenuto, nonostante ogni giorno radio piazza ci dia prossimi allo sfaldamento, ma in questa Città i partiti hanno costruito ben poco, al punto che siamo diventati noi un punto d’attrazione per alcuni di loro. In ambito provinciale poi i partiti continuano a nicchiare sul tema dell’acqua pubblica e delle scelte sui rifiuti. Del resto anche intorno a noi, se leggiamo le cronache, quante amministrazioni governate dai partiti sono state commissariate? Segno che la nostra esperienza di buon governo ha marcato il passo rispetto al passato e rispetto ai movimenti tellurici delle correnti di partito. Questo non deve farci sottovalutare alcun avversario, né tantomeno che tra di noi anche, ovviamente, c’è un confronto continuo fatto di sensibilità diverse, ma l’obiettivo del bene comune deve essere superiore, la sintesi deve divenire una necessità. Colgo un punto di chiarezza però nelle nostre discussioni, la coalizione è aperta a rinnovarsi, a idee e forze nuove, a crescere probabilmente in ottica 2023, ma il pensiero prevalente è che il nostro profilo rimarrà civico”.
P.N.