Acqualatina ha approvato il bilancio 2020. Diverse sono le opinioni sul fatto che le tariffe non aumenteranno fino al 2023
Ato 4: si riaccende lo scontro politico sulle tariffe
La Conferenza dei sindaci dell’ATO 4, con la contrarietà dei sindaci di Ventotene e di Bassiano e l’assenza del Primo Cittadino apriliano, ha approvato l’ennesimo aumento delle tariffe dell’acqua per gli anni 2020-2023, a fronte della diffida dell’Agenzia Arera, garante dell’energia. Intervengono così i 5 gruppi politici apriliani: Movap, Futura Aprilia, Europa Verde, Rifondazione Comunista e Democratici Aprilia sul tema acqua.
“I cittadini apriliani, nonostante i quotidiani e gravi disservizi della fornitura idrica, saranno chiamati a sostenere cospicui e incomprensibili aumenti, vista la pessima gestione del servizio da parte di Acqualatina. Nello specifico, sono previsti diversi aumenti: uno - retroattivo - del 4,9 % per l’anno 2020, del 5 % per il 2021, dell’ 1,87 % per il 2022 e dello 0,37 % con un effetto complessivo di oltre il 12 %. Uno schiaffo alla cittadinanza apriliana, aggiungono, che da anni ha condotto una tenace battaglia per far prendere atto a tutte le istituzioni dei livelli eccessivamente elevati delle tariffe idriche, in relazione alla scarsa qualità dei servizi, ma soprattutto in relazione all’entità degli investimenti effettuati sul nostro territorio, dove ampie zone della città non sono dotate dei necessari impianti di raccolta e depurazione delle acque, né tanto mento di impianti di fornitura dell’acqua pubblica.
Surreali a tal proposito le vicende legate ai depuratori di La Cogna, interamente realizzato con risorse pubbliche, ceduto ad Acqualatina e non ancora in funzione, e quello di Via del Campo il cui adeguamento - dopo tanti anni - sembra sempre più lontano.
Se le tariffe aumentano, malgrado gli investimenti si riducano, crescono gli utili della Società e i conseguenti guadagni del socio privato. Infatti, se nel 2019 l’utile della Società Acqualatina è stato pari a 9 milioni di euro, la quota di Patrimonio Netto di competenza del socio privato arriva alla cifra di 40 milioni di euro. In altre parole il socio privato con un investimento iniziale di 11 milioni di euro è riuscito a guadagnare ben 30 milioni di euro. Non è dato comprendere le ragioni della diffida all’Ato 4 da parte dell’Agenzia e soprattutto il voto unanime dei sindaci e la passività del nostro Sindaco Terra, che pure ben conosce il disagio quotidiano dei cittadini apriliani, costretti a continue e lunghe interruzioni idriche, privati dell’acqua corrente per ore, costretti a riempire taniche e secchi, come vivessero in un paese sottosviluppato, e con la beffa di essere costretti a pagare tariffe sempre più esose.
Con forza chiediamo ai nostri rappresentanti politici di non approvare il prossimo bilancio di Acqualatina relativo all’anno 2020 e di conoscere e rendere pubblico il piano degli investimenti per capire se ad Aprilia , oltre ad arrivare gli aumenti tariffari arriveranno prima o poi anche le opere necessarie a rendere quanto meno accettabile un servizio essenziale.
Infine, sul piano politico: quest’anno ricade il decennale del referendum sull’acqua pubblica e di quella impresa storica sembra tutto caduto nel dimenticatoio, in spregio alla volontà popolare. Di fronte a queste cifre a questi guadagni crediamo che sia giunto il momento di far sentire quella voce che per troppo tempo è rimasta silente”.
A stretto giro di posta il comunicato stampa diramato dall’ufficio stampa della Provincia di Latina a seguito della conferenza dei sindaci.
“Nessun aumento di tariffe per il servizio idrico integrato fino al 2023 mentre a partire dal 2024 e fino alla fine della gestione è prevista addirittura una diminuzione. E’ quanto è emerso dalla relazione del dirigente della segreteria tecnica operativa dell’Ato 4, Umberto Bernola che questa mattina nella conferenza dei sindaci ha illustrato i due punti all’ordine del giorno: l’approvazione del Metodo Tariffario Idrico per il terzo periodo regolatorio e la modifica della deliberazione avente ad oggetto “Specifiche di definizione sulle manutenzioni straordinarie”.
I provvedimenti in questione andavano approvati entro il 30 giugno per evitare di perdere i finanziamenti pubblici del Pnrr, il Piano Nazionale di Ripresa e Resilienza. I provvedimenti sono passati con 17 voti favorevoli su 17 votanti.
“Le tariffe da qui al 2023 restano invariate - ribadisce Carlo Medici, in qualità di presidente dell’Ato - in pratica sono quelle già approvate a dicembre 2019 dalla Conferenza dei sindaci mentre a partire dal 2024 è prevista una diminuzione”.
La precisazione dell’Ato 4 non tarda ad arrivare.
“Il caso è balzato agli onori della cronaca di questi ultimi giorni, allorché note di stampa ispirate da alcuni comunicati, hanno accusato i Sindaci dell’Ato4 e della relativa Segreteria Tecnica, di avere aumentato il costo dell’acqua ai nostri cittadini. Stiamo parlando della tariffa del servizio idrico, che comprende non solo il costo dell’acqua sic et simpliciter, ma dei servizi che la rendono potabile direttamente a casa dei cittadini. Tariffe approvate dalla Conferenza dei Sindaci dell’EGATO 4 lo scorso venerdì le quali ad onor del vero, registrano una riduzione rispetto quelle già vigenti approvate per il 2020- 2021, rispettivamente dello 0,1% e 0,08%, lasciato invariate quelle relative al 2022-2023 (incremento 0%) e tornato a ridurre dello 6,68% complessivo, quelle per l’anno 2024 sino all’anno 2032”.
Dunque le notizie diffuse dalla stampa dei giorni scorsi non rispondono alla verità dei fatti, ma soprattutto degli atti approvati dai Sindaci del Territorio, la quale ci restituisce una diversa narrazione dei fatti ed evidenzia quanto il lavoro svolto in questi mesi e la ristrutturazione della Segreteria tecnica abbia garantito oggi la possibilità di iniziare a raccogliere i primi frutti di una programmazione attenta al contenimento ed alla riduzione dei costi pubblici; puntuale nella individuazione degli investimenti strategici sulle reti; concentrata al recupero della dispersione ma soprattutto della morosità, voci queste ultime che pesano sulla tariffa e sulle tasche dei nostri cittadini. La parte fragile della popolazione sarà sempre tutelata ma la lotta all’evasione deve evitare che a pagare di più siano sempre i cittadini onesti. A luglio sarà proposto un regolamento che potenzia le possibilità di recupero ed abbattimento drastico delle morosità. L’ARERA, l’autorità di vigilanza, ha infatti da tempo sollecitato l’approvazione delle nuove tariffe, un adempimento che si pone a valle di un graduale percorso di ristrutturazione di tutto l’equilibrio economico finanziario su cui si basa l’attività di gestione del ciclo delle acque.
E’ evidente quanto la polemica sin troppo populista, non tiene conto del lavoro a monte svolto per rendere fruibile un bene necessario.
Pertanto si ritengono ingiuste le accuse formulate, atteso che - nella trasparenza che contraddistingue questo nuovo ciclo di gestione e la disponibilità dell’Ing. Bernola, oggi alla guida della Segreteria tecnica - si è operato per contenere le tariffe rispetto alle previsioni già approvate, apportando modificazioni in riduzione sulla scorta dei miglioramenti della gestione attuale e negli anni a venire, e degli auspicati riscontri positivi degli investimenti che si andranno a porre in essere ricorrendo a finanziamenti senza gravare sulla tariffa.
E’ chiaro infatti che investire sulle strutture implica dei costi che oggi sono sostenuti dalla tariffa e dai finanziamenti attuali e garantiti in futuro dal Pnrr che nel medio periodo sono destinati a produrre utilità (riduzione della dispersione, riduzione della morosità, miglioramento dei flussi) con conseguenti riverberi a beneficio del costo del servizio a carico dell’utenza. Le buone intenzioni evidentemente ci sono tutte al pari dell’interesse di assicurare all’utenza la conoscenza di cosa c’è dentro la tariffa, che non è solo il costo dell’acqua, ma di una serie di servizi, attività, costi di gestione, investimenti, dei quali deve essere partecipata. L’approvazione nei termini perentoriamente imposti dall’autorità di vigilanza è un primo segnale positivo di questo nuovo ciclo anche per scongiurare il vero aumento pari al 8,45% che la mancata approvazione sarebbe costato a tutti.
“Per questo ritengo - precisa il presidente dell’Ato4 Carlo Medici - certo di parlare a nome di tutti i sindaci che apprezzano il nuovo corso della gestione del SSI, che sia inopportuno gridare allo scandalo laddove le carte smentiscono ogni accusa e lasciare che questo ciclo programmatico possa rimettere in moto una macchina spenta da troppo tempo, oggi in grado di ripartire verso obiettivi che tutti abbiamo, in seno alla Conferenza dei Sindaci, condiviso ed apprezzato. La critica fa crescere e migliorare, il confronto arricchisce e noi Sindaci lo sappiamo bene, non è tuttavia giusto evocare lo scandalo dove non c’è o solo ingenerare il caos per il solo fatto di non approfondire gli atti messi a disposizione oltre a non aderire, come sarebbe stato naturale e gradito, all’ufficio di presidenza ricostituito da poco più di un anno, soprattutto da parte di coloro che vantano conoscenze “superiori”!
Inoltre le tariffe votate, in diminuzione, comprendono ad oggi e per il futuro fino al termine della gestione, anche i costi sopportati dall’ato4 relativi al trasporto dell’acqua mediante l’utilizzo delle navi nelle isole pontine. Non appena attivato il dissalatore provvisorio di Ponza ad oggi bloccato da ricorsi amministrativi – conclude - tutte le tariffe future subiranno un calo netto di circa il 4% sulle attuali previsioni. Questo, insieme al recupero delle perdite ed al contrasto delle morosità produrrà effetti di gran lunga superiori a quelli già buoni, finora raggiunti”.
p.n.