Grazie al dialogo instaurato tra Comune di Aprilia e Regione si potranno riprendere le procedure per i piani particolareggiati
Chiarezza sui recuperi urbanistici
L’iter della variante di recupero, dopo lo stop forzato dovuto all’errore materiale commesso dalla Regione Lazio, è pronto a ripartire e la speranza dell’amministrazione è che, grazie al dialogo instaurato tra l’ente di piazza Roma e la Pisana, non ci siano più intoppi e rallentamenti.
Un tema importante, quello trattato in commissione urbanistica dall’assessore Omar Ruberti e dal dirigente del settore Paolo Ferraro, preliminare al passaggio in Consiglio comunale.
Secondo il dirigente all’urbanistica, con la non assoggettabilità a Vas, ci vorrà molto meno tempo a veder tornare i sistemi dei piani particolareggiati inviati in Regione. Del resto la scelta fatta dall’esecutivo a suo tempo, era stata quella di sottoporre all’attenzione della Regione Lazio proprio i sistemi che comportavano maggiori criticità e che rispetto alla tabella 7 – ritenuta per errore dalla Regione Lazio parte integrante delle norme attuative – riportavano un indice negativo.
Troppe cubature, rispetto all’indice di edificabilità dello 0,20 mq/mq, che avrebbe costretto l’amministrazione a modificare gli indici residui della cubatura da poter costruire in quelle zone, scontentando così le aspettative dei residenti dei comparti Gattone 1, Campo di Carne 1, Campoverde 1, Campoleone, Bellavista, Borgata Agip, Poggio Valli, zona Stracciapanni e Vallelata Sud, residenti di periferie che attendono da anni gli effetti della variante.
“Si tratta dei comparti – ha spiegato il dirigente all’urbanistica Paolo Ferraro – dove teoricamente si registrano cubature in esubero rispetto al piano. In quei sistemi infatti, applicando lo 0,20 mq/mq sulle aree residue, avremmo sforato di gran lunga quella che era la previsione del piano regolatore, quindi avremmo dovuto abbassare ovunque l’indice residuo allo 0,165 mq/mq, oppure approvarli in variante come abbiamo scelto di fare. La Regione ha riconosciuto l’errore nato durante l’istruttoria e poi durante la successiva approvazione in Giunta, derivante dal fatto che la tabella 7 è stata citata come parte integrante delle norme di attuazione.
Dopo cinque anni di discussione, la Regione ha riconosciuto il proprio errore, consentendoci di non andare in Vas, benché sia obbligatorio in presenza di piani attuativi in variante”.
La novità rispetto al passato, resa nota in aula, riguarda la possibilità di realizzare dei sub comparti e far ricorso a procedure semplificate riconducibili alla ristrutturazione urbanistica. Questo dovrebbe permettere a quelle proprietà che non riescono a trovare un accordo e uniformità di intenti di arrivare a poter attuare la propria proposta evitando di far perdere troppo tempo all’amministrazione, bisognosa di recuperare standard per realizzare opere pubbliche.
L’iter della variante di recupero dei nuclei spontanei non può certo dirsi concluso: in questi mesi l’amministrazione comunale ha dovuto lavorare alacremente per riuscire ad ottenere il parere che mancava per la difesa del suolo sia sui quattro sistemi fermi in Regione da anni (Centro urbano Toscanini-Gattone, Campoverde, Campoleone e Campo di Carne) sia sugli altri che erano rimasti in stand by presso gli uffici dell’ente, perché ora la strategia è cambiata e prevede, per quanto possibile, di portare avanti i progetti quasi parallelamente giungendo a una conclusione dell’iter nel più breve tempo possibile.
Proprio a voler dare il segnale di un cambio di passo e di un accordo chiaro con la Regione Lazio rispetto al percorso da seguire d’ora in poi, l’amministrazione ha deciso di portare in aula i primi due piani, relativi ai sistemi di Campo di Carne e Campoleone. Si dovrà tornare in consiglio per approvare la variante non sostanziale, che servirà a correggere non gli indici di cubatura ma l’errore materiale commesso dalla Regione Lazio e che fino ad oggi aveva contribuito a impantanare l’iter.
“Abbiamo deciso di portare in aula i primi due sistemi - spiega l’assessore all’urbanistica Omar Ruberti - iniziando non a caso da Campo di Carne, perché riteniamo si tratti di un territorio che merita maggiore attenzione e sul quale insistono progetti di riqualificazione anche dal punto di vista igienico sanitario che verranno resi possibili dai finanziamenti regionali e dalla corresponsione delle somme dovute da Sorgenia.
Naturalmente dopo il passaggio in Consiglio, ci vorranno ancora settimane per completare l’iter, che prevede anche un tempo necessario per le osservazioni e una nuova ratifica da parte della Regione.
Tuttavia gli uffici, che hanno lavorato per apportare le necessarie modifiche non solo ai quattro sistemi già presentati in Regione ma anche su quelli che erano in attesa, hanno fatto quanto in nostro potere per imprimere una accelerata all’intera procedura”.
Insomma pur trattandosi di tempi lunghi, imposti dalla normativa e dal settore, la novità principale è che il lavoro svolto in contemporanea su tutti i sistemi dovrebbe servire a velocizzare l’iter di approvazione dei piani attuattivi.
Francesca Cavallin