Per le rette scolastiche e per i luoghi della cultura
Fondi dalla Regione
Di seguito le dichiarazioni dichiara la consigliera regionale del Pd Lazio, Michela Califano in merito al fondo per il taglio delle rette scolastiche e per il finanziamento dei luoghi della cultura.
“Nuovi asili nido, interventi di ristrutturazione delle scuole per l’infanzia esistenti, abbattimento delle rette.
Vogliamo dare ai nostri figli strutture dignitose e alle giovani coppie l’opportunità di creare una famiglia senza dover rinunciare al lavoro e al proprio tempo pagando rette eque.
Per questo ieri abbiamo approvato un maxi stanziamento di 35 milioni. Fondi che serviranno a realizzare nuovi poli per l’infanzia, incentivare nuovi servizi e opportunità, penso ai nidi domestici, a ristrutturare le scuole esistenti, a mettere in campo progetti sperimentali di avvicinamento alla lettura, alla lingua inglese e alla musica. Ma soprattutto ad alleggerire il peso economico alle famiglie, con particolare attenzione alle fasce di popolazione più vulnerabili e ai piccoli in condizioni di disabilità”.
“Musei e archivi storici racchiudono la nostra cultura, la nostra storia, le nostre tradizioni. Uno scrigno all’interno del quale riscoprire le nostre origini, ciò che siamo e siamo stati. Ma anche un’importante testimonianza delle bellezze dei nostri territori e un volano per dare finalmente ali a quel turismo lento su cui stiamo puntando per valorizzare i Comuni e i territori della Provincia. Ecco perché quest’anno, dopo le restrizioni dovute alla pandemia, assume ancora più valore il finanziamento regionale per i luoghi della cultura che abbiamo messo in campo. Un modo per poter riprendere a vivere questi luoghi, visitare una mostra, partecipare a un’attività didattica, tornare a studiare nelle sale biblioteche e negli archivi storici delle reti regionali. A fronte di questo sono davvero soddisfatta che alcuni dei più bei luoghi dei Comuni Pomezia e Anzio siano rientrati in questo avviso pubblico. In particolare saranno finanziati con 7mila euro a testa il Museo civico archeologico Lavinium e il Museo Città di Pomezia - Laboratorio del Novecento. E il Museo civico archeologico di Anzio. Dopo la grande campagna di vaccinazione ora vogliamo tornare a vivere”.
LATIUM VETUS - Chi ha un contenzioso con il Comune viene estromesso dalla Consulta
Purga alle associazioni
Si tratta di un attacco alla libertà del volontariato quello portato avanti dell’amministrazione comunale di Pomezia, che ha convocato per giovedì 28 ottobre 2021 la “nuova” Consulta delle associazioni, modificata in base al nuovo Regolamento, approvato con delibera del Consiglio comunale n. 20 dello scorso 04 maggio 2021. La nuova consulta “di regime”.
Con il nuovo regolamento, l’amministrazione comunale di Pomezia, a guida Movimento 5 stelle, ha di fatto purgato la Consulta, estromettendo dalla stessa tutte le associazioni che abbiano in corso un qualsiasi contenzioso con l’amministrazione.
La prima vittima della ghigliottina dell’amministrazione è stata Associazione Latium Vetus, che si è vista rigettare, con nota firmata dalla dirigente Dott.ssa Rosa Iodice, la propria istanza di iscrizione alla Consulta, poiché… l’associazione ha attualmente in corso ben due contenziosi con il Comune di Pomezia! E qui arriva il bello. Associazione Latium Vetus è infatti iscritta all’albo delle Associazioni della Regione Lazio, ormai dal lontano 2013, ed è fra le associazioni maggiormente attive nel settore della tutela e della valorizzazione territoriale a Pomezia, e a ben vedere, infatti, i contenziosi promossi dall’associazione sono in piena aderenza con i propri scopi istituzionali: si va dal più recente ricorso contro l’approvazione della variante urbanistica inerente la lottizzazione “ex Tacconi”, al ricorso promosso nel 2019, in materia di trasparenza dei bandi pubblici (qui il giudice amministrativo ha riconosciuto addirittura le ragioni dell’associazione accogliendone il ricorso in via d’urgenza!).
A Pomezia, tanto basta per fare fuori un’associazione dall’organo consultivo del volontariato.
Lo chiediamo a voi, che senso ha estromettere un ente associativo dalla Consulta delle Associazioni? Solo perché una associazione svolge seriamente i propri fini istituzionali o difende i propri diritti, non è più idonea ad apportare il proprio contributo nell’organo che ‘dovrebbe’ garantire la massima partecipazione del mondo volontariato? Quanto sta accadendo a Pomezia è della massima gravità ed è veramente inaccettabile: non esitiamo a definirla una vera porcata che esporrà tutte le Associazione alle decisioni e agli umori della politica locale. Basterà, infatti, che un’associazione presenti o partecipi ad un ricorso contro il Comune, per vedersi estromessa dalla relativa Consulta. Non possono, ad esempio, non venire in mente le varie vicissitudini affrontate negli ultimi anni dalle associazioni sportive, in merito all’affidamento delle palestre, per renderci conto della gravità e della pericolosità di questa norma dal sapore oscurantista.
Oltre al danno ovviamente anche la beffa. Già perché la Consulta, nata a Pomezia nel 2016 non ha finora mai funzionato a dovere: l’ente comunale ha, infatti, finora sempre disatteso l’obbligo (prescritto nel vecchio regolamento) di convocare annualmente questo organo.
La riforma della consulta delle Associazioni nasceva proprio (perlomeno questo era l’intento dichiarato dai rappresentanti del Movimento 5 stelle di Pomezia) per promuovere le sinergie positive e raggiungere obiettivi comuni e condivisi tra le associazioni, l’ente comunale e i cittadini.
Che senso ha, allora, l’introduzione all’articolo 02 del nuovo regolamento, del divieto di adesione alla Consulta per tutte le Associazioni, ‘che abbiano contenziosi aperti con l’Ente’ comunale? Forse, ci chiediamo, l’obiettivo è quello di silenziare e mettere ai margini le voci dissenzienti di coloro i quali hanno opinioni non allineate a quelle dell’amministrazione comunale?
Sembra di aver fatto un salto indietro di ottant’anni.
Associazione Latium Vetus