Un successo il Ri-Torneo Matusa 2021: ne parliamo con il più importante conoscitore del calcio pometino Walter De Bardi
Torneo Matusa: le mitiche sfide degli anni ‘60
Si è concluso con grande successo il Ri Torneo Matusa. Ad organizzare questa edizione è stato Franco Conficoni e sua figlia Martina che si sono avvalsi della collaborazione di Walter De Bardi.
Nato a Pomezia da una famiglia di origine veneta arrivata sul nostro territorio ben prima della nascita della città, Walter De Bardi è il più importante conoscitore della storia del calcio pometino ed anche di quello laziale. Infatti De Bardi è stato autore di diverse pubblicazioni riguardanti il calcio nel Lazio. Curatore anche di mostre fotografiche sul calcio. Il suo libro “Amarcord – il calcio a Pomezia dal dopoguerra ad oggi-, edito nel 2004, illustra con una rigorosa documentazione supportata da una vasta raccolta fotografica, quello che è stato fin dalla fondazione lo sport più popolare della città.
Con Walter De Bardi scambio due chiacchiere sul torneo matusa e la sua storia.
“Il torneo – mi racconta De Bardi - nasce a metà degli anni ’70 grazie ad un gruppo di appassionati che si incontrava al Bar dello Sport di via Orazio a Pomezia. Nel corso degli anni si sono poi avuto varie interruzioni fino al 2016 quando è ripartito con la dicitura Ri-Torneo Matusa per testimoniare una ripartenza nella continuità di una tradizione. Indubbiamente il torneo matusa è la più longeva manifestazione di Pomezia.”
- Come erano i primi tornei e dove si giocava?
“I tornei si sono sempre giocati al “campetto dei preti” che all’inizio era in terra battuta. Si giocava verso la fine di maggio- giugno, alla fine dei campionati di calcio. Erano tornei matusa a cui potevano partecipare chi aveva sopra i 30 – 35 anni. Erano competizioni poco competitive, spesso goliardiche. In quei primi anni spesso vi ha partecipato Padre Pietro ma vi erano excalciatori come Velio Cantoni e Arcangelo Faeti ma anche amatori. Le spese erano minime ed erano sostenute dagli stessi partecipanti”.
- Ora com’è il torneo?
“A partire dal 2016 in cui è ripartito il torneo, intanto si gioca su un campo sintetico e l’età è stata alzata a partire da 50 anni. Questo a testimoniare che è migliorata la qualità della vita ed anche che molti fanno attività sportiva anche dopo i 50 anni cosi da permettergli di sostenere le gare di un torneo sempre più tecnico e professionale. Infatti ogni squadra ha un suo allenatore ed a dirigere le gare vi è un arbitro federale. Poi è presente un presidio sanitario, quindi assistenza ed assicurazioni.
Una organizzazione perfetta grazie al lavoro di Franco Conficoni e sua figlia Martina a cui vanno i principali meriti dell’ottima riuscita del torneo.
Naturalmente tutto ciò ha un costo, per fortuna le spese si riescono a coprire grazie agli sponsor tra cui il più importante è sicuramente l’imprenditore Alessio Bizzaglia”.
A.S.