Anche a Pomezia si è tenuta la commemorazione del Giorno del Ricordo per le vittime dell’eccidio delle Foibe perpretato da Tito
In memoria delle vittime delle Foibe
Numerosi cittadini hanno partecipato alla commemorazione del Giorno del Ricordo a Pomezia in memoria delle vittime delle Foibe, dell’esodo giuliano dalmata e delle vicende del confine orientale, come recita la legge 30 marzo n. 92. L’evento, come ogni anno, organizzato da gruppi giovanili pometini con la collaborazione dell’associazione coloni di Pomezia guidati dalla presidente Emilia Bisesti e da varie persone eredi di italiani che all’epoca hanno vissuto personalmente tali vicende, si è svolto nella mattinata di domenica 13 febbraio presso il piccolo monumento installato qualche anno fa da parte di volontari su via Martiri delle Foibe. Significativa, come sempre, la presenza delle Associazioni Militari d’Arma territoriali con i loro presidenti. Per tutte le associazioni ha portato il saluto il colonnello Romano Cosimo mentre il presidente della Associazione Bersaglieri Emilio Dionisi, oltre a svolgere il ruolo di cerimoniere-regista della manifestazione, ha anche ricordato le peripezie della madre che personalmente ha vissuto quella esperienza riuscendo a scappare per i boschi e rifugiarsi in Italia. Per coloro che non hanno molta familiarità con questi momenti di storia nazionale, per troppi anni tenuti nascosti, è opportuno ricordare brevemente il perché di questa ricorrenza. Ogni anno il 10 febbraio è il giorno che l’Italia dedica alla memoria della tragedia degli italiani e di tutte le vittime delle Foibe e dell’esodo dalle loro terre degli istriani, fiumani e dalmati, ricorrenza istituita dal Parlamento italiano con la legge n. 92 del 30 marzo 2004, proprio per onorare la memoria delle vittime delle Foibe, dell’esodo giuliano dalmata e delle vicende del confine orientale del secondo dopoguerra. Tale legge ha istituito tale giorno quale momento del ricordo, alfine di conservare e rinnovare la memoria della tragedia di tanti italiani. Alla fine della seconda guerra mondiale, mentre tutta l’Italia, grazie all’esercito Anglo-Americano, veniva liberata dall’occupazione nazista, a Trieste e nell’Istria (sino ad allora territorio italiano) si è vissuto l’inizio di una tragedia. Ben 350.000 italiani abitanti dell’Istria, di Fiume e della Dalmazia dovettero scappare ed abbandonare la loro terra, le case, il lavoro, gli amici e gli affetti, incalzati dalle bande armate jugoslave. Decine di migliaia furono uccisi nelle Foibe o nei campi di concentramento organizzati da Tito. Il ricordo storico dell’avvenimento è stato fatto dal dottor Antonio Ballaringià presidente del Consiglio Nazionale della Federazione delle Associazioni degli Esuli Istriani, Fiumani e Dalmati, mentre il vice presidente della Associazione Carabinieri Benito Giorgi con le lacrime agli occhi singhiozzando per la commozione ha letto una “Preghiera per gli infoibati” nelle Foibe composta a Pomezia dall’esule istriana Edda Garimberti.
Il Comune, presente con una staffetta di Vigili Urbani aveva già celebrato l’avvenimento il giorno 10 febbraio con l’esposizione delle bandiere a mezz’asta sugli edifici comunali e le parole del Sindaco Adriano Zuccalà che ha ricordato la pagina dolorosa che il nostro Paese ha il dovere di ricordare. “Il ricordo è l’unico strumento che abbiamo per ripercorrere gli anni bui della nostra storia, conoscerla e utilizzarla per contrastare l’odio, discriminazione e violenza. E’la cultura che dobbiamo trasmettere alle giovani generazioni, istituzioni in primis, e quella della convivenza pacifica tra i popoli e la condivisione dei territori. Un pensiero particolare, ha sottolineato, va oggi alle vittime e ai familiari dell’eccidio delle Foibe, con la speranza che da queste atrocità possa nascere un messaggio di speranza per il futuro”.
Dopo la deposizione di vari mazzi di fiori da parte delle associazioni e da semplici cittadini, mentre veniva suonato il “Silenzio”, la cerimonia si concludeva con l’esecuzione dell’inno nazionale suonato e cantato da tutti i presenti.
Attilio Bello
Nuovi servizi Asl
La Asl Roma 6 mette in atto una nuova rimodulazione dei propri servizi ospedalieri e territoriali, al fine di aumentare la capacità di prestazione delle proprie strutture. La riorganizzazione si è resa possibile grazie all’ottimo andamento della campagna vaccinale e alla discesa della curva epidemiologica.
Di seguito le variazioni organizzative delle strutture coinvolte:
- Il centro vaccinale pediatrico dell’Ospedale dei Castelli dal giorno 22 febbraio 2022 sarà attivo presso il presidio di Albano, in via olivella 171 (ex Ospedale di Albano);
- Il centro vaccinale adulti dell’Ospedale dei Castelli dal giorno 25 febbraio 2022 sarà attivo presso il presidio di Albano, in via olivella 171 (ex Ospedale di Albano);
- I centri vaccinali presso Casa della Salute Rocca Priora e Presidio di Marino saranno temporaneamente disattivati;
- Tutti gli utenti con prenotazione in uno dei centri interessati dalle variazioni riceveranno comunicazione per il nuovo appuntamento o potranno liberamente accedere ad uno dei centri vaccinali negli orari di apertura.
In funzione della nuova riorganizzazione dei servizi, gli orari dei centri hanno subito delle modifiche. E’ possibile consultare le sedi vaccinali e i relativi orari di apertura sul portale Asl Roma 6 al seguente link:
https://www.aslroma6.it/vaccino-anticovid-19-info-faq-e-modalita-di-prenotazione. Lo dichiara in una nota la direzione aziendale.
Ufficio Stampa Asl Roma 6